
Alle ore 18:30 di mercoledì 26 marzo si sono concluse, con l’ingresso in cantiere, le operazioni di rimozione della M/N FUGRO MERCATOR, incagliatasi sugli scogli in località Enfola durante la notte di sabato 22 marzo.
Le attività operative, condotte sotto il coordinamento e all’interno della cornice di sicurezza garantita dalla Guardia Costiera di Portoferraio, erano state avviate immediatamente dopo il sinistro e hanno comportato il salvataggio delle 11 persone che si trovavano a bordo e una serie di delicati interventi finalizzati alla rimozione dell’unità navale.
Le azioni preparatorie, che comprendevano la stabilizzazione dell’unità, lo svuotamento delle casse di carburante e il posizionamento di appositi palloni idrostatici, si erano concluse alla fine della mattinata odierna, quando – nonostante le condizioni meteorologiche in netto peggioramento rischiassero di compromettere il buon esito dell’operazione – è stata confermata la decisione di procedere al disincaglio e al successivo rimorchio.
Il convoglio formato per il trasporto della nave ha quindi navigato per più di tre ore a velocità ridotta, trasferendo la nave dal promontorio dell’Enfola fino all’interno del porto di Portoferraio, ora presso i cantieri navali Esaom, in condizioni particolarmente impegnative, soprattutto a causa del forte vento da nord che ha causato onde di due metri di altezza.
In considerazione della complessità dell’operazione e alla luce dell’estrema professionalità dimostrata da parte di tutti i soggetti coinvolti, il Comando della Capitaneria di porto di Portoferraio esprime il più vivo apprezzamento a quanti si sono distinti nell’occasione, in particolare i Piloti del porto di Portoferraio, gli Ormeggiatori e Barcaioli dell’Isola d’Elba, la Società FUGRO, armatrice della nave, la Soc. Fratelli Neri di Livorno, la Soc. SMIT Salvage, l’Agenzia marittima SACOMAR di Portoferraio.
L’unità di intenti, la disponibilità dimostrata e l’indubbia competenza posseduta da tutti gli attori hanno consentito di garantire la totale salvaguardia della vita umana in mare e di evitare ogni possibile danno ambientale nel contesto di estremo pregio naturalistico del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.