
“Lo scheletro riemergeva da millenni di sepoltura. Il teschio, spaccato, e la bocca, leggermente aperta, sembravano voler sussurrare la propria storia”.
Un nubifragio sulla spiaggia di Baratti ha portato alla luce uno scheletro misterioso e un corredo funebre enigmatico. Le archeologhe esperte, Laura e Lina, si trovano di fronte a un enigma da decifrare: iscrizioni oscure, oggetti insoliti e un legame profondo tra acqua e vino, simboli di potere e spiritualità. Grazie a una ricostruzione storica accurata, veniamo catapultati nel VI secolo a.C., tra le drammatiche vicende del giovane Velio e il mondo spietato di Petrus, commerciante di vini. Ma il passato si intreccia con il presente, nelle storie personali delle due archeologhe e in una torbida cronaca nera dei nostri giorni.
Questa la trama de “L’enigma etrusco dell’acqua e del vino”, di Gianfranco Bracci, che sarà presentato sabato 12 aprile, alle ore 17:30, presso il Museo Mineralogico “Celleri” (M.U.M) di San Piero, a cura del Circolo Culturale “Le Macinelle”. Un libro per chi ama la storia e desidera fare un viaggio unico tra passato e presente, per chi ha un sogno e lotta per realizzarlo, per chi sa perdersi in una narrazione capace di osservare il mondo con occhi curiosi.
A guidarci in questa straordinaria e misteriosa avventura sarà Gianfranco Bracci, fotografo, guida ambientale, esploratore del turismo lento e corrispondente della rivista “Camminare”. Ha esplorato il K2 e l’Everest prima che diventassero mete turistiche e sarà, questa, anche l’occasione per ascoltare le sue incredibili esperienze. Bracci ha collaborato con la Rai, “Airone”, “Il Venerdì” di Repubblica e molte altre testate. Esperto di trekking e cultura etrusca, è l’ideatore di cammini straordinari come la GTE (Grande Traversata Elbana) e “l’Anello del Rinascimento”.