Elba Ultra Distance 16 marzo 2025, ecco il report finale

di Elba Ultra Distance

Ecco il report finale dell’Eud, l’Elba Ultra Distance 2025 annunciata sui social network e seguita passo passo da un folto pubblico di appassionati:

Dopo 5 mesi di preparazione atletica, mentale e di gruppo, domenica 16 marzo un team di 5 pagaiatori ha messo in atto un progetto ambizioso e attentamente pianificato: compiere il periplo dell’isola in meno di 12 ore senza sbarchi.
L’iniziativa ha come scopo promuovere il kayak da mare come sport straordinario, da praticare con conoscenza, sensibilizzando sull’uso di attrezzatura adeguata e sull’impiego di dispositivi satellitari per la navigazione e il soccorso.
‘’Lo sport non agonistico può raggiungere livelli altissimi e l’allenamento e la preparazione mentale sono un importante viaggio di trasformazione’’, ha detto Giuseppe Debernardi, ideatore dell’iniziativa.
‘’È stata una giornata intensa e impegnativa’’.

Dopo un’attenta consultazione dei vari modelli di previsione meteorologica nei giorni precedenti e subito prima della partenza, il team ha stabilito di imbarcarsi a Porto Azzurro per la circumnavigazione in senso orario.

Il gruppo nelle prime 10 miglia ha registrato dei rallentamenti rispetto alla media prefissata, dovuti alla sistemazione di un timone e alla regolazione dell’assetto di un kayak.
Salendo sul versante ovest l’onda è aumentata come da previsione con vento prima di prua poi al traverso e poi portante.
Durante la pagaiata il team ha seguito un piano nutrizionale calcolato su base oraria per l’idritazione e l’integrazione alimentare mantenendo i pagaiatori uno stato di comfort fisico e con riserve energetiche.
All’altezza di Marciana Marina due componenti del gruppo hanno deciso di portare a casa il traguardo di tutto rispetto di 50 km senza sbarchi.

Il vento e l’onda stavano aiutando il gruppo che in poche miglia aveva recuperato i rallentamenti della mattina, quando all’altezza di Portoferraio le onde hanno raggiunto altezze doppie rispetto alle previsioni superando i 2 metri.
Le onde erano così importanti che nonostante i 3 pagaiatori si muovessero in formazione compatta, con gli spazi necessari per evitare collisioni, un componente si è ribaltato e gli altri non sono riusciti a trovarlo in tempi brevi per il salvataggio assistito.
La decisione è stata quella di attivare il piano di gestione del rischio.
La base a terra, in stretto contatto con i pagaiatori, ha comunicato alla Capitanea di Porto la posizione del dispositivo satellitare collegato all’aiuto al galleggiamento della persona in acqua, che è stata recuperata in tempi record dalla vedetta con capacità e precisione.
La decisione è stata quella di interrompere il tentativo in quella posizione, dopo 60 km dalla partenza.
L’impresa nonostante l’interruzione a Portoferraio è stata positiva per tutto il gruppo.
Il kayak da mare è un mezzo che permette di visitare posti magici come l’Elba ed è importante utilizzarlo con consapevolezza e conoscenza tecnica.

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