“Esserci l’una per l’altra”, un messaggio per l’8 Marzo elbano

L'intervista a "Donne in cerchio" di Angela Anconetani Lioveri e Manuel Omar Triscari

L’8 marzo è la Giornata internazionale della donna e dei diritti delle donne. Un giorno simbolico che risponde però, per molte persone, a un impegno quotidiano di memoria delle conquiste sociali e politiche delle donne di tutto il mondo. E di riflessione su quanto ancora ci sia da fare, a partire dalle reti sociali del territorio. Uguaglianza di genere, discriminazione e violenza contro le donne sono solo alcuni dei temi più urgenti. A dialogarne le donne del gruppo “Donne in cerchio”, giunto al suo secondo anniversario, attivo all’isola d’Elba fin dall’8 marzo 2023 per offrire ascolto e supporto ad altre donne.

 

Donne in cerchio è un gruppo nato da un fatto di cronaca: la violenza in una discoteca elbana subìta da una donna durante la notte di Capodanno fra il 2022 e il 2023. Da allora il cerchio è cresciuto e ha preso una propria identità sul territorio. Cosa rappresenta oggi e quali sono state le tappe importanti del gruppo?

Ci siamo incontrate per la prima volta l’8 marzo 2023, dopo esser venute a conoscenza di questo fatto accaduto tre mesi prima, a nostra memoria il primo caso di stupro denunciato sull’isola. Nel nostro primo cerchio ci siamo chieste come potessimo sostenere questa donna sopravvissuta allo stupro, consapevoli del fatto che una donna che denuncia spesso ha bisogno di una rete di sostegno. Così le abbiamo scritto una lettera e abbiamo iniziato a partecipare, per sostenerla, alle udienze del processo al tribunale di Livorno, ancora oggi in corso.

Altro importante progetto è stata la campagna di sensibilizzazione sulla fondamentale questione del consenso: coinvolgendo una fumettista di Portoferraio abbiamo realizzato un fumetto poi distribuito in tutta l’isola d’Elba, titolato “No vuol dire no”.

Il cerchio è tuttora un momento di confronto tra noi donne. Ci raccontiamo come stiamo, come ci sentiamo, accogliamo e abbiamo scambi con donne in difficoltà o che cerchino uno spazio di accoglienza. Il nostro sostegno è dato prevalentemente dall’ascolto, dal far capire loro che non sono sole.

 

Solo nei mesi di gennaio e febbraio 2025 in Italia sono state uccise dieci donne dopo aver subito atti violenti. A chi, sull’isola d’Elba, possono rivolgersi le donne che subiscono maltrattamenti e violenze?

È attivo a Portoferraio lo sportello di ascolto antiviolenza (coordinato dal Centro Donna Antiviolenza), in via Garibaldi n° 17, che riceve il lunedì dalle 10 alle 12 e il mercoledì dalle 15 alle 17. Sono inoltre attivi l’indirizzo mail centroantiviolenza@tiscali.it e i numeri di telefono e segreteria 056549419 e 3425858081, ai quali è possibile rivolgersi anche negli orari nei quali lo sportello è chiuso. Vengono offerti ascolto telefonico, colloqui e consulenze psicologiche e legali.

Come Donne in cerchio non facciamo un servizio di centro antiviolenza, ma siamo in contatto con lo sportello d’ascolto: abbiamo conosciuto l’operatrice dello sportello e la direttrice del Centro antiviolenza di Piombino e, qualora ci sia bisogno, sappiamo dove indirizzare le donne che si rivolgono a noi e che ci esprimono la volontà di rivolgersi allo sportello.

 

Un pensiero per l’8 marzo, ma anche per ogni giorno: quali sono le questioni più rilevanti sull’essere donna oggi?

Tutte le questioni relative alle donne sono ugualmente importanti. Le nostre compagne degli anni ‘70 hanno fatto grandi passi per la conquista di diritti, ora bisogna ripartire dall’educazione, lottando a livello intersezionale contro le discriminazioni derivanti da un’impostazione ancora fortemente dominata dal patriarcato.

L’isola poi è una piccola dimensione in cui tutto è concentrato. I casi di violenza domestica aumentano soprattutto nei mesi invernali, si sentono i commenti dal vivo di tutti, si entra in contatto anche con la parte che mette alla gogna le sopravvissute. Ecco perché per noi è importante essere attive. Il momento delle donne oggi è esserci le une per le altre come comunità capace di accogliere senza giudizio. E poi ripartire dal basso e fare da cuscinetto, da appoggio, allontanandoci dalle dinamiche del “devi essere e devi fare così”. È un percorso profondo di autoguarigione quello che ognuna di noi sta facendo, come gruppo ma anche individualmente, attraverso una continua messa in discussione e una costante ricerca di risposte.

Vorremmo che non siano solo polizia, carabinieri e tutta la macchina giuridica ad occuparsi di violenza sulle donne, anche perché tali organi di per sé non forniscono appoggio ed empatia alle sopravvissute. Per questo diventa necessaria una rete extra-istituzionale di ascolto e sostegno. Anche l’indifferenza infatti è un grande nemico: non c’è solo chi agisce e chi non agisce, c’è anche chi non interviene pur sapendo, e che si sente nella posizione di poter giudicare. Ci piacerebbe invece che l’intera comunità s’interroghi sul da farsi, attivamente.

 

Il messaggio sociale che trasmettete si esprime anche attraverso l’arte, con il gruppo artistico e performativo Le s_conosciute. Perché il linguaggio musicale e artistico si rivela un perfetto mezzo anche per “risvegliare gli animi”?

Le s_conosciute è un gruppo artistico elbano che porta avanti una lotta sociale attraverso la musica, la poesia e le performance teatrali. La band artistico-musicale si lega a Donne in cerchio perché era già nata a febbraio 2022, ma dopo il cerchio di donne ha deciso di portare avanti con la propria arte la lotta transfemminista. Il nome, Le s_conosciute, deriva dal fatto che, quando abbiamo iniziato a fare musica insieme, tra noi non ci conoscevamo ancora.

Crediamo che l’arte sia un modo per creare discussione, confronto e dissenso. Tra i temi delle sconosciute ci sono anche quelli della solidarietà a tutte le persone oppresse, in maniera intersezionale, contro i sistemi patriarcali e suprematisti, rivolgendoci ovviamente a un pubblico sia di donne che di uomini.

 

Raccontateci qualche progetto futuro…

Stiamo cercando, come Donne in cerchio, un luogo protetto che sia accessibile a tutte. Durante l’inverno infatti non abbiamo un vero e proprio posto dove riunirci. Ci piacerebbe quindi creare un punto di ritrovo, per rafforzare ancor più la continuità delle nostre attività.

 

Le donne che vogliano prendere contatto con il gruppo Donne in cerchio possono scrivere all’indirizzo mail donneincerchioelba@gmail.com.

 

Angela Anconetani Lioveri e Manuel Omar Triscari

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Il saluto del sindaco Nocentini alle donne dell’isola d’Elba

"Ogni giorno meritate rispetto e attenzione. Buona Festa della Donna a tutte voi!”

Marciana Marina aderisce a “M’illumino di meno” 2025

Dalle 19 alle 20 di stasera, sarà spenta l'illuminazione pubblica dei giardini e della Torre

Associazione Anna Bertucci, inaugurazione di un parco

Domenica 6 ottobre a 20 anni dalla scomparsa di Anna, "elbana" conosciuta e stimata