
In collaborazione con l’ ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA delegazione dell’ISOLA D’ELBA, festeggiare il Carnevale a tavola non è peccato! Tanto poi seguirà la Quaresima…
LE FRANGETTE
In Toscana sono conosciute soprattutto con il nome di CENCI.
In altre regioni sono note anche con il nome di crogetti, frappe, chiacchiere di monaca, ecc..
Comunque questi dolci fritti non mancano mai, per rallegrare le feste, soprattutto nel periodo di Carnevale.
Nell’ entroterra toscano si usa impastarli e servirli con del Vin santo, un vino liquoroso molto aromatico.
Questo tipo di dolcetti erano noti a Firenze fin dal Rinascimento, con ricette simili a quelle attuali, ed erano conosciuti per la loro leggerezza con il nome di “Frittelle piene di vento”.
All’Isola d’ Elba, invece prendono il nome di Frangette, probabilmente grazie ai bordi smerlati conferiti dalla “rotella” nel tagliare le strisce.
Al posto del Vin santo viene usato il Moscato, vino liquoroso tipico di questa Terra.
La ricetta che vi proponiamo è quella tratta dal mio libro “Rime in pentola”.
Son tanti i nomi che nel Bel Paese
si danno a queste delizie del palato,
che tanti eventi hanno festeggiato
sempre con gran successo e poche spese.
Tante son le versioni e le ricette,
ma io vi dò la mia delle frangette.
In mezzo chilo di farina ci si mette
circa mezz’etto di burro maneggiato,
settanta grammi di zucchero pesato,
quattr’uova intere non troppo piccolette,
un po’ di scorza di limone grattugiato,
poco sale e un sorso di moscato.
Dopo che la farina a fontana hai preparato
aggiungici man mano ogni ingrediente,
e incorpora all’impasto lentamente
rispettando la sequenza che ti ho dato.
La pasta con le mani ben lavora
almeno, almeno per un quarto d’ora.
Dev’esser liscia, se no continua ancora.
E’proprio questa la regola segreta:
morbida e liscia da sembrar di seta
come il foulard di una gran signora.
Se a questo punto ti crederai di stare
metti la pasta al fresco a riposare.
Intanto ti puoi senz’altro preparare
una padella con strutto di maiale.
No, una volta ogni tanto non fa male:
iI danno lo produce l’ abusare!
Prendi la pasta che intanto ha riposato
e mettila su un ripiano infarinato.
Stendi la pasta in un sottile strato
come faresti per le tagliatelle,
taglia con la rotella a listarelle,
ma va bene qualsiasi formato.
Friggi le frangette nello strutto
e falle scolare su un tovagliolo asciutto.
Ora che ti ho svelato quasi tutto
puoi considerare il processo terminato,
ma solo dopo che il dolce hai spolverato
con lo zucchero vanigliato dappertutto.
Le frangette eran già note nel Rinascimento
col nome di “frittelle pien di vento”.