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Il cinema: volete mettere il cinema? Non finisce mai, sempre pieno di gente che fa baccano, vive, ama, muore e non esiste nemmeno. Ah che invenzione gagliarda! Il cinema: una piccola tana buia e irresponsabile che per qualche soldo ne porta nell’Elba degli anni ’50 come in America offrendoci gioie e dolori, amori e passioni. Non so che cosa sia per gli altri il cinema: per me è la frutta delle pupille, anzi il dolce, il dessert: le pupille hanno gola di falsi ed eccitanti inganni e il cinema gliele serve.
Ormai vado al cinema assai di rado: non mi diverto più in quei freddi multisala senza anima, sono rimasto ancorato alle vecchie poltroncine in rubrico velluto imbottito e non mi scollo più! Per anni, dopo una giovanile infatuazione, ho ignorato il cinema: non era una scelta estetica né morale; semplicemente, la lentezza dei miei archivi da scrittore aveva escluso l’esistenza del cinema. Ma adesso ho scoperto il Teatrino delle Suore di Porto Azzurro. Il Teatrino delle Suore di Porto Azzurro è rimasto così, intatto, come una volta. Quindi ho ripreso ad andare al cinema.
Tanto più che l’ottima programmazione della sala prevedeva, Giovedì 13 Febbraio, la proiezione del capo d’opera di Henri Verneuil “La venticinquesima ora” (La vingt-cinquième heure, 1967) con Anthony Quinn e Virna Lisi. Purtroppo l’evento era saltato per il diluvio che ha gravemente colpito l’Elba e in ispecial modo Portoferraio proprio quel giorno. Viene ora riproposto in una nuova data per garantire a tutti gli interessati la possibilità di fruire della pellicola. La decisione, presa di concerto dalla Società D’Alarcon in accordo con il Municipio di Porto Azzurro e gli organizzatori degli appuntamenti nella sala del Teatrino, ha proprio l’obiettivo di offrire alla cittadinanza elbana una seconda possibilità per godere della visione del film.
Appuntamento dunque alle ore 21,30 di Giovedì 6 Marzo nella saletta polifunzionale del Teatrino delle Suore di Porto Azzurro (via Romita 1) con questo classico del cinema francese (tratto dall’omonimo romanzo di Constantin Virgil Gheorghiu) che narra le vicissitudini di un contadino rumeno che negli anni Quaranta, travolto dalla bufera della guerra, finisce in un campo di concentramento venendo nei mesi successivi, per una serie di circostanze fortuite, trasferito in molti altri campi di mezza Europa. Una trama semplice per un film che riflette sulle abominevoli tragedie prodotte dal nazismo e sulle perniciose assurdità di chi esercita male il potere di cui è individualmente in possesso.
Le iniziative del Teatrino proseguiranno poi con la rassegna cinematografica “Elba in Pellicola” e con gli incontri sulla medicina tenuti dall’associazione Soroptimist. Per ulteriori informazioni sul programma della serata e su eventuali modalità di prenotazione, gli interessati potranno rivolgersi direttamente all’organizzazione del Teatrino delle Suore, contattando i recapiti noti o consultando le bacheche informative dislocate in o presso gli uffici comunali di Porto Azzurro. L’auspicio è che, nonostante il rinvio, tale appuntamento continui a rappresentare un momento di ritrovo culturale e di partecipazione attiva alla vita dell’Isola d’Elba.
M. O. Triscari