Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota del sindaco di Portoferraio in risposta a Giovanni Fratini:
Caro Giovanni,
le tue osservazioni di carattere politico-amministrativo, benché evidentemente tendenziose, non intaccano minimamente il rispetto che ti è dovuto in qualità dei tuoi trascorsi di sindaco e di funzionario pubblico.
Devo comunque fare alcuni rilievi in merito al tuo ultimo intervento. Intanto ti ringrazio per i complimenti che più o meno esplicitamente fai al mio portavoce, che si occupa – come è fra i compiti della sua qualifica – di comunicazione politica, e quindi è normale che possa apparire come una specie di assessore alla comunicazione, mentre in realtà non fa che riportare alla stampa la mia voce e quella della amministrazione che rappresento a proposito delle sollecitazioni che riceviamo quotidianamente dai cittadini e dalla minoranza consiliare.
Riguardo a questi ultimi, la nostra intenzione non è certo di metterli a tacere, ci mancherebbe. Siamo in democrazia, non in un regime totalitario. Infatti, a testimonianza di questo, posso anticiparti che nel prossimo consiglio comunale che convocheremo a breve istituiremo due commissioni consiliari, in maniera da aprire ulteriormente il dialogo fra le parti e permettendo anche ai nostri consiglieri comunali di entrare attivamente nella vita politico-amministrativa della città negli argomenti a cui sono delegati.
Per quanto riguarda i viaggi da te fatti a Roma per reperire risorse per il Comune, come ben sai, siamo sulla stessa barca. Anche a noi è toccato andare spesso a Roma, prima per cercare di rimediare alle omissioni di chi ha gestito le finanze del comune e poi per perorare la causa della restituzione di importanti servizi non solo a Portoferraio ma a tutta l’isola, come comunicato a suo tempo. Altri viaggi sono in programma, ma di quelli ti renderà conto al momento opportuno il nostro portavoce.
Ulteriori rilievi a quanto da te scritto, però, riguardano l’uso improprio di interrogazioni, interpellanze e mozioni, che vengono usualmente ospitate dalla stampa locale ben prima che vengano discusse nella loro sede naturale, il consiglio comunale. Tu mi citi un commento ad un nostro comunicato, io te ne cito un altro che dice letteralmente: “Democraticamente sarebbe meglio che mozioni e interpellanze fossero usate al solo scopo di migliorare Portoferraio e non sputarle fuori solo per colpire l’avversario politico in quella particolare situazione, perché purtroppo è quello che si percepisce”. Non possiamo che essere d’accordo, perché oggi la minoranza cerca soltanto, in un caso, di alzare una cortina fumogena su certi argomenti per rifarsi una verginità e non far emergere le proprie responsabilità nella passata gestione, mentre nell’altro caso, probabilmente alimentata da fonti interne, lavora per distruggere e non per fare gli interessi dei cittadini come invece fa la nostra amministrazione comunale. A questo, soprattutto, era rivolto il nostro “lasciateci lavorare”.
Forse, in ultima analisi, su una cosa devo darti ragione: non è giusto dire che quello che manca a questa opposizione sia il senso civico, a mancare probabilmente è la volontà di anteporre gli interessi della città ai teatrini della politica. Vedrai, Giovanni, il “nastro” delle nostre comunicazioni cambierà presto, perché d’ora in poi non si tratterà più di dare le colpe a chi c’era prima, ma di mettere chi è causa dei problemi di Portoferraio di fronte alle sue responsabilità.
Con immutata stima,
Tiziano NOCENTINI