L’abbraccio. Un gesto semplice e istintivo ma estremamente umano e potente, che da solo può sostituire mille discorsi e trasmettere più di quanto in realtà vorremmo o riusciamo a dire. Quanto ci è mancato poter dare e ricevere un abbraccio durante la pandemia Covid-19? Non poterci stringere tra di noi per comunicare un’emozione, per avere un conforto, per esprimere tristezza, felicità, per darci anche soltanto un saluto, è stata forse la privazione che più abbiamo sofferto.
Abbracciare significa accogliere e ricevere l’altro, e allo stesso tempo significa darsi, affidarsi alle sue braccia senza paure. Si sperimenta vicinanza, empatia. Un abbraccio, insomma, può solo fare bene.
Per questo i bambini e le bambine della scuola primaria di Casa del Duca, a Portoferraio, hanno deciso di celebrare, martedì 21 gennaio, la Giornata mondiale dell’Abbraccio con un originale flash mob.
Alunni e alunne, insieme alle loro maestre, si sono dati appuntamento nel cortile della scuola e, coordinandosi tra di loro, hanno formato la scritta “Abbracciamoci”, ripresa dall’alto con un drone. Dopo, a ritmo di musica, la scritta si è “scomposta” ma per un buon motivo: bimbi e maestre si sono abbracciati tutti insieme, ballando e cantando, a sottolineare tutta la gioia che una cosa piccola come un abbraccio a volte può dare. E chi poteva farcelo capire in modo migliore, se non i bambini.
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