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Portoferraio: Forte Falcone dopo il Cinquecento

di Marcello Camici

Con la  sua costruzione  avvenuta nel cinquecento,  come voluta da Cosimo I de’ Medici ,forte Falcone fu dotato dal Camerini di ogni elemento funzionale alla difesa .Divenne subito uno dei capisaldo difensivi delle fortezze.

Tale  struttura architettonica  ha avuto nei secoli successivi ‘rimaneggiamenti’ alcuni dei quali  hanno compromesso  pesantemente la struttura originale.

Nei primi anni  del seicento ( 1616) ,Claudio Cogorano è a Portoferraio su ordine del granduca .

Deve visitare le fortezze per vedere i luoghi  e relazionare se hanno bisogno di  lavori.

Per il Falcone così scrive al Granduca : “Io Claudio Cogorano di V.A.S. mi sono trasferito a Porto Ferraio per visitare quelle fortezze e vedere i bisogni e così ho fatto presente il Sig Governatore di quei luoghi e ho trovato esser necessarie di fare i lavori al Falcone come si dirà:

1)      Alla fortezza del Falcone di fortezza nuova  la quale è membro del falchone ; si faccia un ponte levatoio con il disfare  un arco sopra il forno  e si faccia una garitta che guardi detto ponte

2)      In detta fortezza nuova è necessario fare alloggiamenti per i soldati

3)      Tutte le garite che sono in detta fortezza che non iscopron il piede della muraglia si rifaccino di nuovo che possino iscoprire il piè della muraglia come fanno quelle di Liorno

4)      Gli caselli da polvere si lievino che sono in su la muraglia  discastandogli dalla detta muraglia metendoli dove si è disegnato

5)      Si facci nei luoghi dove le muraglie son basse fare fossa per assicurarle dalle scalate

6)      Si faccia la via coperta lontana dal più della muraglia come si è mostrato al Sig Governatore …”

(“Relazione dell’8 aprile 1616 di Claudio Cogorano nella sua visita a porto ferraio fatta su ordine del Granduca.” Archivio Mediceo. Filza 2561. Archivio di stato di Firenze).

Le indicazioni fornite da Cogorano di fare alloggiamenti dentro la fortezza  del Falcone per i soldati sembrano essersi concretizzate. Osservando alcune mappe del settecento sono evidenti  immobili edificati all’interno di forte Falcone  visibili  nel  il dipinto” Prospettiva di Portoferraio con la descrizione delle nuove fortificazioni fatte dall’anno 1688 all’anno 1694”  di Lorenzo Fratellini

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Sul finire del seicento(1691) sotto il governatorato di Mario Tornaquinci  vengono eseguiti al Falcone i seguenti lavori:

“…Fatti i parapetti a tutta la muragli a della Porta di Terra sino entro la muraglia della fortezza del Falcone, in tutte le facce dei bastioni e cortine che riguardano la campagna per la parte dell’attacco,in larghezza di b. a 7   con la sua panchetta per la moschetteria  e troniere per l’artiglieria  con sue piantaforme di pietra murate in calcina ,le suddette troniere sono  numero 32.La lunghezza dei suddetti parapetti sono b.a 500 tutti terrapienati dentro tra due muraglie in calcina”

(“Nota dei  lavori di fortificazioni  et altri civili fatti da me Mario Tornaquinci  nella città presidio e fortezze di Porto Ferraio . Cominciati l’anno 1688;89;90;91;92;93;94 e 95. Miscellanea medicea filza 464.Inaserto n°E .c. 32. Archivio di stato di Firenze )

Nei primi anni del settecento  “furono incominciati altri quartieri al Falcone con la escavazione  di una  cisterna sotto il ponte di detta fortezza  all’angolo detto la Crocetta ,ma non fu terminata sotto il maggior Bardi ,poiché venuto a darli la muta il Mastro di Campo marchese Vincenzo Coresi del Bruno nell’anno 1733 nel tempo istesso che si terminavano detti quartieri ,fu dato il nome ai medesimi di Piazza di Spagna”

(Cfr pg 194, Quartieri al Falcone .In “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba” Sebastiano Lambardi, 1791.Ristampa fotomeccanica . Forni editore ,Bologna, 1966)

Nel settecento nella “Raccolta delle piante delle principali città e fortezze del Gran Ducato di Toscana” conosciuta come relazione Warren dal nome dell’autore,sono descritti la costruzione di parapetti al forte Falcone precisamente alla sommità delle muraglie che formano le due punte esterne del forte che sono rivolte verso sud , verso l’opera  del Cavaliere .

E’ l’architetto Rino Manetti che ce lo fa sapere (Cfr, pg 74 di “Portoferraio 1744.Adeguamenti alle fortificazioni nel periodo lorenese”Alinea editrice.1996. Firenze)

Se dalla relazione Warren si capisce l’esatta posizione della costruzione dei parapetti non altrettanto chiaramente si capisce se si tratta di costruzione di nuovi parapetti o di riparazione di vecchi : questa ultima, la riparazione, sembra il tipo di lavoro eseguito nel settecento al Falcone .

I parapetti sono opere murarie che si elevano dal piano dello spalto  del bastione in genere ad un livello superiore dell’altezza d’uomo consentendo così di tenere al coperto dai tiri del nemico i difensori ma non permettendo  ad essi l’osservazione verso l’esterno, verso il nemico .Questo lo consentiva la panchiera opera muraria costruita tra una cannoniera(troniera) e l’altro in elevazione sullo spalto del bastione alla quale si poteva salire sopra tramite gradini e da lì osservare il nemico  all’esterno.

Parapetti,panchiere,troniere  sono costruite tutto lungo il perimetro murario del Falcone sono ancora oggi visibili queste importanti opere di architettura militare rinascimentale.

Con tali strutture ,il forte,ideato per la estrema ed ultima difesa della piazzaforte , è opera che realizza  un perfetto fronte bastionato  con due forbici tanagliate. Leoni nella suo manoscritto  del !877 “Descrizione delle fortificazioni e fabbriche di Portoferraio”scrive che i parapetti hanno la grossezza di 4 metri  nel fronte ovest , 2 metri e venti nel fronte nord e 1 metro e cinquanta nel fronte esterno e in quello sud.Questi parapetti con la grossezza dello spessore della muraglia   sono oggi visibili .

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Quattro fronti dunque che rappresentano mirabile esempio di architettura  militare rinascimentale .

Purtroppo tutte le troniere,panchiere,parapetti  e il relativo camin di ronda  del fronte tenagliato  con due mezzi baluardi rivolto verso nord   non sono  più visibili perché vi è stato costruito sopra un immobile durante l’amministrazione militare ,immobile oggi adibito a museo. Rimane il basamento della garitta da dove il corpo di guardia aveva il còmpito non solo di far vigilanza alla scarpa del bastione ma anche del ponte levatoio in località la Crocetta.

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Nel 1877 forte Falcone  così viene decritto:

“Il forte Falcone aveva per iscopo principale di battere il promontorio ed il terreno adiacente verso ovest.Poteva inoltre disturbare con tiri curvi lo stanziamento di navi a largo rimpetto al promontorio stesso e gli sbarchi eventuali da questa parte ,nonché battere la darsena e la parte interna della rada ,Attualmente non si potrebbe trarre alcun partito dal forte ,perché le sue murature scoperte renderebbero difficile ai difensori potervisi mantenere e cadrebbero presto sotto l’azione del tiro nemico ;inoltre presenta un terrapieno troppo ristretto , il quale rende assolutamente impossibile il servizio delle bocche a fuoco.

Il tracciato è costituito da quattro piccoli fronti tra tanagliati ed uno bastionato.I primi sono rivolti uno a tramontana al largo ,uno a levante verso l’interno della piazza ed il porto,il terzo a ponente con una faccia vero terra e l’altra al mare davanti la costa settentrionale ,il fronte bastionato è rivolto a mezzogiorno verso la parte interna della rada e le falde che la circondano.

L’ingresso è stabilito nel fronte orientale

I tre fronti principali sono circondati da un fosso dal quale si sbocca alle opere esterne per due androni

L’area occupata è di metri quadrati 1726.

I parapetti in muratura hanno la grossezza  di 4 metri nel fronte ovest di due metri e venti nel fronte nord e di un metro e cinquanta nel fronte esterno  e in quello sud.

Il ciglio interno si eleva di 80 metri sul mare e di due sul terrapieno

I locali compresi nel forte sono casa mattati sotto il terrapieno stesso m coperti da semplici volti della grossezza do 0.60 metri

Il piccolissimo piazzale interno che corrisponde al pavimento della casematte è sottoposto di 4 metri al terrapieno .

Il piede di muro di scarpa è difeso da una galleria a feritoie

Davanti al fronte di tramontana vi è una strada di ronda per la quale si accede alle opere esterne; ad essa si comunica dal forte stesso per mezzo di un ponte levatoio  preceduto da un cancello in ferro.Questa strada è sostenuta da arcate le quali possono servire da ricovero.

Il forte è disarmato e si presterebbe soltanto ad un armamento di mortai

Vi sono due cisterne una grande capace di metri cubi 272,64 ,l’altra  di metri cubi 95,22 nelle quali si raccolgano le piovane dei terrapieni. L’acqua viene attinta con secchie  ed è sufficiente ai fabbisogni del forte  e delle opere attigue.Vi è pure la cucina per il distaccamento ed una latrina sul terrapieno

Il forte trovasi in buono stato di conservazione”

(“Descrizione delle fortificazioni fabbriche di Portoferraio “ Leoni. Manoscritto. 1877)

Nel novecento  l’amministrazione militare  ha costruito  un edificio a due piani con tetto orizzontale  la cui imposta superiore coincide con il livello superiore delle troniere  e l’edificio sulle  antiche strutture della fortezza  ha adibito ad alloggi militari .

L’ingresso  al forte  è stato ottenuto con ristrutturazione anche dell’atrio  originario di cui rimane  l’antica rampa di accesso la quale serviva per raggiungere il cortile interno dall’ ingresso  stesso

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Accanto  ,in linea a  questa ,un’altra rampa è presente che conduce dal cortile interno  al  piano di calpestìo superiore.

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Nei primi anni di questo secolo, l’amministrazione comunale di Portoferraio ,subentrata  a quella militare nel possesso di forte Falcone, ha sottoposto la struttura a lavori di recupero aprendolo al pubblico.

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E’ stato recuperato anche l’immobile costruito nel cortile interno e  trasformato in museo .

Una piccola parte è stata adattata a struttura recettiva per ristoro dei visitatori: in questa zona,durante il periodo estivo spuntano  ombrelloni che la cui visione compromette la bellezza delle muraglie del Falcone come è visibile giù dal basso, dalla darsena.

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Nel 2011 il forte è stato aperto al pubblico .Il fatto  è stato salutato come evento che ha restituito a vita nuova il Falcone.

Lo scrivente  pur considerando l’apertura al pubblico  vicenda positiva reputa   che sia stata persa l’occasione di restituire  per intero a forte Falcone  la  primitiva struttura cinquecentesca   demolendo  l’immobile militare e recuperando la tenaglia con i due mezzi baluardi rivolti a nord est e nord ovest, inglobati  oggi nel cemento della struttura  immobiliare novecentesca,e il relativo camin di ronda con l’atrio di ingresso al forte .

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Con il mancato completo  recupero   dell’antica struttura  ,oggi divenuta bene culturale pubblico  importante, si è anche persa definitivamente   l’occasione di restituire alla città  di Portoferraio , nella sua completa bellezza , uno dei  monumenti  storici più significativi  del circuito difensivo fortificato  della città  , così come era stato voluto dal suo fondatore Cosimo I de’ Medici.

 

MARCELLO   CAMICI

 

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(Lorenzo Fratellini  (1693-1729).PARTICOLARE relativo a forte Falcone con il fronte di attacco di terra. Dipinto olio su tela. “Prospettiva di Portoferraio con la descrizione delle nuove fortificazioni fatte dall’anno 1688 all’anno 1694”)

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(Portoferraio.Forte Falcone. Profondità  dello spessore della struttura muraria delle troniere  nel fronte ovest )

 

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(Portoferraio. Forte Falcone. Fronte bastionato  verso nord. Sull’angolo del fronte è visibile basamento di garitta   posta sull’ antico camin di ronda sopra  cui è stato costruito immobile oggi  adibito a museo)

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(Portoferraio . Cortile interno di forte Falcone.Rampa di accesso che serviva per raggiungere dall’ingresso il cortile interno.Stato attuale )

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(Portoferraio. Forre Falcone. Cortile interno.Rampa di accesso al piano di calpestìo del fronte bastionato Stato attuale)

 

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(Portoferraio. Forte Falcone durante i l avori di recupero alla garitta,alle troniere e panchiere del fronte bastionato  verso sud ,sud-est )

 

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(Portoferraio. Mura del forte Falcone con distesa di ombrelloni come visibile dalla darsena medicea durante l’estate)

 

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