“L’eliminazione delle agevolazioni sul prezzo dei traghetti per gli insegnanti ed il personale scolastico che lavora all’isola d’Elba è un fatto gravissimo. Chi lavora nel mondo della scuola viene assurdamente discriminato. Nelle scuole dell’isola operano moltissimi insegnanti pendolari. Alcuni, affrontando una spesa non indifferente, riescono a restare nei mesi invernali sull’isola prendendo in locazione transitoria un’abitazione. Molti, anche per ragioni di famiglia, devono tutti i giorni affrontare la traversata. Applicare loro lo stesso prezzo che si riserva ai turisti è una palese iniquità.
Oltretutto, perdurando questa situazione, è probabile che nei prossimi anni molte cattedre rimarranno scoperte, dato che è molto difficile che gli insegnanti possano accettare un incarico all’Elba sobbarcandosi costi proibitivi. Purtroppo dobbiamo notare che anche in questo caso le istituzioni locali latitano e si limitano ad inconcludenti dichiarazioni di principio. D’altra parte, non è un fatto nuovo. Anche per la vicenda della soppressione della nave delle 6.30 da Portoferraio (oltretutto indispensabile per chi deve recarsi “in continente” per cure mediche) e di quella delle 20.30 da Piombino, la Regione Toscana ed i sindaci elbani hanno fatto tante promesse che poi si sono dimostrate vane dato che gli orari dei traghetti sono rimasti quelli di prima, assolutamente insufficienti.
La scuola è uno dei fondamenti della nostra società e gli insegnati ed il personale scolastico devono essere rispettati sia come lavoratori, sia per il loro delicato ed importantissimo compito di concorrere alla formazione umana e culturale dei nostri giovani. Occorre quindi che almeno per una volta i nostri sindaci si facciano sentire con forza dalla Regione Toscana e dalle compagnie di navigazione per ottenere l’immediato ripristino delle agevolazioni”.
Di Partito della Rifondazione Comunista – Circolo isola d’Elba