Nel Consiglio comunale che si è tenuto il 23 dicembre u.s. la maggioranza, uscita vincente dalle ultime elezioni (quasi sei mesi fa), non ha portato all’attenzione del principale Organo, rinviando il punto inserito all’Ordine del giorno, uno dei documenti più importanti dell’attività di governo, cioè le linee di indirizzo programmatiche che un’Amministrazione comunale deve approvare e di cui si deve dotare al fine di tracciare il percorso amministrativo all’inizio di ogni mandato, così come previsto dall’art. 46, comma 3 del d.lgs. 267/2000 e dall’art. 9 dallo Statuto del Comune che assegna al Sindaco, sentita la Giunta, un termine di 90 giorni decorrenti dalla data dell’insediamento, per la presentazione al Consiglio e invece dopo sei mesi non c’è ancora la proposta.
Rimaniamo pertanto all’oscuro delle reali intenzioni di questa Amministrazione, non sappiamo quale sarà il futuro della nostra città e quali siano le strategie e gli obiettivi che riguardano l’intera comunità su questioni di estrema importanza quali la sanità, la continuità territoriale, marittima, il sociale, la scuola, il turismo e tutte le altre politiche di governo.
E’ stata rinviata anche la nomina dei componenti delle Commissioni consiliari permanenti previste dall’articolo 38, comma 6, del d.lgs. n. 267/2000, istituite sulla base di una facoltativa previsione statutaria e disciplinate dal vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, strumenti che, se operativi, possono favorire lo stesso agire della Giunta Nocentini, poiché lo spirito che ci muove è quello di una opposizione costruttiva.
Questi ritardi e i reiterati differimenti non hanno giustificazioni e inducono a svolgere qualche riflessione.
Sorge il sospetto che l’attuale maggioranza non abbia ancora un programma di governo definito e che ci siano incertezze nella designazione dei consiglieri da nominare nell’ambito delle commissioni comunali permanenti, trovandosi così di fronte alla responsabilità di amministrare in modo casuale come, per l’appunto, sembra essere.
Si tratta di vere e proprie omissioni, atti di arroganza nei confronti dei cittadini e delle opposizioni, che, in democrazia, si aspettano chiarezza, da qualunque parte essa provenga.
Una grave mancanza questa che speriamo venga rimossa urgentemente.