Dopo l’annuncio della ennesima proroga per il prossimo anno della Sezione distaccata del Tribunale, abbiamo anche avuto la notizia che il 14 dicembre scorso una delegazione elbana composta dai Sindaci di Portoferraio e Rio, dal Vice di Nocentini Claudio De Santi e dal Presidente della Associazione forense dell’Elba Avv. Paolo Di Tursi si è incontrata con l’attuale Ministro della Giustizia Nordio. E che al termine dell’incontro tutti si sono dichiarati molto soddisfatti. Il Ministro avrebbe dato assicurazioni per la soluzione dell’annosa questione del nostro Tribunale, come riferisce il Sindaco Corsini di Rio, addirittura “già dal prossimo mese di gennaio”.
Per il Vice Sindaco di Portoferraio De Santi “ la concretezza del Ministro Nordio è stata nel mettere a fuoco il rapporto di convenienza, sia per lo Stato che per la nostra comunità insulare, nel tenere funzionale il Tribunale di Portoferraio”. Insomma il mantenimento dell’Ufficio giudiziario rappresenterebbe “un vantaggio economico sia per il Governo centrale che per l’isola”.
Non ci ha mai pensato nessuno al reciproco “ vantaggio” nei dodici anni passati da quando, nel 2012, il Governo Monti decise di cancellare dalla carta geografica delle sedi giudiziarie la nostra e quelle di Ischia e Lipari. Ora sembra che ci creda l’attuale Ministro e per questo ha chiesto ai componenti della delegazione di fornire quanto prima “una completa fotografia della situazione attuale”.
Certi ricordi che mi frullano nella testa mi impediscono di partecipare al diffuso entusiasmo. Quando nel 1998 una delegazione del Comune di Portoferraio si presentò a Roma con in mano i dati relativi all’entità del lavoro annualmente svolto dalla nostra Pretura, il Presidente della Commissione giustizia del Senato disse di lasciar perdere quei numeri, i carichi di lavoro, i costi o i risparmi. Non sarebbero serviti a nulla, non avrebbero mai potuto giustificare il mantenimento di un Tribunale, ma di insistere, di fare leva sulla condizione di insularità del territorio e sui disagi che deve quotidianamente sopportare chi vive in una piccola isola. E solo grazie alla “insularità”, con il decreto legislativo n°51 del febbraio 1998 approvato dal Governo Prodi, ottenemmo l’istituzione non provvisoria, ma definitiva di una Sezione distaccata del Tribunale di Livorno.
Successivamente, con il decreto legislativo n°148 del 2011, approvato dal Governo Berlusconi, fu stabilito che nel decidere la soppressione o meno di un Ufficio dovevano essere rispettati certi precisi criteri come l’estensione del territorio, il numero degli abitanti e i carichi di lavoro ed infine “la specificità territoriale del bacino di utenza” Evidente il riferimento alle isole minori la cui “specificità territoriale” impone di prescindere dai numeri e dai carichi di lavoro.
Per mantenere in piedi il nostro Tribunale ci soccorre, inoltre, l’art.174 del Trattato dell’Unione europea che fa obbligo agli Stati membri di tener conto dei “gravi e permanenti svantaggi naturali” delle Regioni insulari. E dal novembre del 2022,dopo appena un mese dalla nomina di Nordio a Ministro, anche la nostra Costituzione, che all’art.119, non invita, ma “obbliga” la Repubblica a riconoscere “le peculiarità delle isole “ e a promuovere “ le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”.
Dunque la vigente legislazione nazionale ed europea non richiede l’esistenza di un reciproco “vantaggio economico” tra lo Stato e le Comunità isolane. Se accettiamo il criterio della convenienza economica nella erogazione di certi servizi pubblici rischiamo seriamente di condannarci a sopportare in eterno “gravi e permanenti svantaggi”. Ad essere sempre più “isolati”!
Il Ministro ha richiesto “una completa fotografia” della amministrazione della giustizia all’Elba. Ma ne ha proprio bisogno? Da quando ha assunto la carica di Ministro ha deciso di prorogare l’esistenza degli Uffici giudiziari delle isole per gli anni 2023, 2024 e 2025, quindi per ben tre volte. Possibile che non si sia accorto di come stanno le cose? Eppure per 12 anni l’Associazione nazionale dei Comuni delle isole minori, non pochi senatori e deputati di ogni parte politica hanno “inondato” il Ministero di ordini del giorno, interrogazioni, interpellanze e mille altri documenti.
Quanto sopra considerato che dire? Sarà questa la volta buona? Dalle dichiarazioni di tutti i componenti della delegazione sembra proprio di sì! Vorrei poterci credere! Resto in attesa del “lieto evento”, ma con scarsa, molto scarsa fiducia.
Tribunale di Portoferraio: Speranze e dubbi sul futuro
di Giovanni Fratini
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