Dopo una settimana di conclave, il Sindaco Allori si arrende: la scuola media di Marciana Marina non si tocca. Una vittoria del movimento spontaneo di cittadini, preparati e determinati, contro una maggioranza che si è dimostrata, ancora una volta, fragile e incapace di portare avanti le proprie idee.
Ci sbalordisce, però, il comunicato con cui l’amministrazione annuncia il rinvio. Un mix di vittimismo retorico e della più raffinata arte dello sparare nel mucchio. Non bastava cedere, bisognava piangere e accusare. E così arrivano le dichiarazioni surreali su un presunto “clima generalizzato di ostilità”, addirittura esteso alla sfera privata e familiare degli amministratori. Che birbanteria! Ma di cosa parlano? Nessuno ha occupato il Comune, nessuna Rivoluzione Francese si è consumata sotto le finestre municipali: i genitori hanno chiesto di essere ascoltati per mesi, con educazione e fermezza. E solo ora ci sono riusciti. Hanno manifestato pacificamente un pomeriggio, sfidando freddo e pioggia, condiviso qualche slogan sui social, senza mai insultare nessuno. Al contrario, sono stati definiti egoisti e insensibili, quando invece è chi muove queste accuse a dimostrarsi tale. Eppure, sono stati loro, i cittadini, a portare numeri, soluzioni e argomenti che l’amministrazione avrebbe dovuto conoscere meglio di chiunque altro. Questo è il punto centrale: chi dovrebbe guidare la comunità si è rivelato impreparato e inadeguato nell’affrontare una situazione tanto delicata.
La cittadinanza non è ostile, è vigile. Non è manipolabile e sa distinguere chi dice la verità da chi si nasconde dietro scuse pretestuose o presunte intimidazioni. Chi è causa del suo mal pianga sé stesso. Si prenda atto del fallimento politico e si smetta di raccontare frottole: le manifestazioni sono il respiro della democrazia. Un’amministrazione che si lancia in piani azzardati e che viene corretta dai propri cittadini, dovrebbe ringraziarli invece di dipingerli come black bloc.
E che dire delle “strumentalizzazioni politiche”? A chi si riferiscono? Forse ad esponenti del passato politico marinese come Andrea Ciumei e Umberto Mazzantini, perplessi e critici di fronte a una gestione traballante fin dall’inizio. Hanno o no il diritto di dire la loro e di esporre le proprie tesi come meglio credono? Mazzantini, a dire il vero, è l’attuale portavoce del circolo elbano di Sinistra Italiana ed è noto per alludere costantemente a ‘sinistra’, ‘destra’, ‘comunisti’, ‘DC’.. nei suoi interventi, anche quando non sono pertinenti, persino su temi che riguardano bambini e scuola. È stato lui, stamani, a parlare di “opposizione di destra”, nonostante il nostro movimento civico eterogeneo non abbia mai fatto riferimento a tali concetti del tutto irrilevanti e divisivi, specie in questo contesto. Ci preme ricordare a Mazzantini che siamo stati noi, già a fine settembre e ben prima di lui, a lanciare l’allarme sulla questione. Noi abbiamo contestato la decisione in Consiglio Comunale. Tuttavia, se le bocce sono ferme, il merito è esclusivamente dei genitori: né suo o di partiti, né nostro, né dell’Amministrazione, che – come confermato nell’ultimo comunicato – avrebbe comunque proseguito nel suo intento.
Come gruppo, siamo altresì convinti che tutte le scelte amministrative degli ultimi anni siano state tasselli di un puzzle che ha condotto a questa situazione. Emblematico, ad esempio, il rifiuto inspiegabile del pulmino offerto dal Parco, un mezzo che avrebbe consentito ai bambini di Procchio di frequentare la scuola di Marciana Marina. Altrove, come a Campo nell’Elba, un servizio di trasporto efficiente ha garantito numeri scolastici in crescita. Qui, invece, si è considerato il futuro dei giovani e della scuola media come una causa persa.
Infine, siamo sollevati dal ripensamento: questa tardiva decisione è, seppur indirettamente, un riconoscimento dell’errore commesso. Il rinvio di un anno della cosiddetta “riorganizzazione” – se mai sarà realizzata – non deriva da una fantomatica “attenta riflessione” né dal “desiderio di riportare serenità e distensione nel paese”. No, cari amministratori: è semplicemente merito delle famiglie che vi hanno aperto gli occhi.