La storia ripete, altri momenti di forte concitazione nel carcere insulare – a dare la notizia è la Segreteria provinciale della UILPA Polizia Penitenziaria di Livorno -. A distanza di soli dieci giorni la casa di reclusione “Pasquale De Santis” ritorna a essere teatro di violenza, questa volta è mancato veramente poco all’epilogo fatale. Un detenuto di origini maghrebine ha appiccato un fuoco nella stanza di pernottamento e in pochi minuti i fumi di combustione hanno saturato il locale fino al punto da azzerare la visuale e annullare l’ossigeno. Immediati sono stati i soccorsi portati a termine con successo da un Ispettore della Polizia penitenziaria, inizialmente aiutato da un Agente e poi sono arrivati altri, ma è durata fatica la ricerca del protagonista della vicenda. Questi, forse realizzando che quell’incendio lo avrebbe potuto uccidere, aveva trovato riparo sotto il letto. Gli Agenti per trovarlo e tirarlo fuori dalla camera hanno dovuto operare in condizioni precarie per la fitta nube tossica che si era venuta a creare, rischiando seriamente la vita per soffocamento. Una volta rintracciato, il detenuto è stato estratto dalla stanza e rianimato.
Stanti le ultime notizie, al momento i due colleghi intervenuti per primi sembrano essere fuori pericolo, ma dal punto di vista mentale portano il segno lasciato dal livello di stress raggiunto dovuti alla circostanza e alla consapevolezza delle condizioni lavorative in cui, ormai, costantemente è necessario operare nel penitenziario elbano. La percezione di iniziare il turno di servizio con il rischio di dover fronteggiare situazioni di pericolo, per lo più procurate da persone private della libertà affette da patologie psichiche, e non sapere quando e in che condizioni terminarlo, beh non è cosa da poco. Ma, ci interroghiamo, fino a che punto può spingersi l’Amministrazione penitenziaria nella scelta di trasferire soggetti problematici alla casa di reclusione di Porto Azzurro. Ci domandiamo quali siano i progetti, se così possiamo definirli, per cui l’Amministrazione stia continuando a gestire questa particolare tipologia di ristretti facendo ricorso a un vero e proprio sballottamento da carcere a carcere e non impegnarsi a trovare altre soluzioni e, ancora, se il Provveditorato regionale stia monitorando questo flusso e in che misura. Noi – chiosa il Sindacato – pensiamo che la verità sta nel fatto che l’Amministrazione penitenziaria non ha soluzioni e non ha il coraggio di riconoscerlo. Si affida – conclude la UIL – al buon senso, all’onestà, alla lealtà, all’abnegazione dei reparti di Polizia penitenziaria, non preoccupandosi che è necessario, e non più rinviabile, riportare le carceri del distretto regionale nel solco della legalità.
Ai colleghi dell’istituto penitenziario elbano va tutta la vicinanza della UIL PA Polizia penitenziaria.
Cronaca Porto Azzurro
Detenuto dà fuoco alla sua stanza, tensione in carcere
Due agenti rischiano il soffocamento durante il soccorso, ora sono fuori pericolo
Una risposta a “Detenuto dà fuoco alla sua stanza, tensione in carcere”
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Maria laura
Il carcere a. Porto azzurro va chiuso.Questa gentaccia maledetta la spediscano a casa sua .Pazzi delinquenti.
13 Dicembre 2024 alle 15:00