
Dichiarato inammissibile il ricorso in Cassazione proposto dall’imprenditore responsabile dell’infortunio mortale sul lavoro dell’elbano Massimo Schezzini, risalente al maggio 2017. Lo annunciano, soddisfatti della pronuncia odierna i difensori delle parti civili, Avv. C. Barghini per i familiari e Avv. G. Quartararo per la parte pubblica INAIL.
“Si chiude finalmente, dopo oltre 7 anni – scrive l’avvocato Cesarina Barghini – la pagina penale, auspicando che le parti civili, se non possono certo cancellare l’immenso dolore che le accompagnerà per sempre, almeno possano conseguire il giusto ristoro economico che ad oggi ancora non hanno ricevuto, neanche in via provvisionale come liquidata già dal giudice di primo grado. Spero che sentenze come quelle che hanno caratterizzato questo giudizio in tutti i gradi, siano di monito per quella categoria di imprenditori che non hanno ben chiare le regole che disciplinano il rapporto di lavoro, fino a toccare punte di irrimediabile pregiudizio”