Lo scorso lunedì 25 novembre è stata la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, istituita nel 1999 per sensibilizzare sull’importanza del rispetto e per mantenere viva la memoria di tutte le donne vittime di violenza di genere, abusate, violentate, molestate, assassinate. Non un evento, il 25 novembre, non solo una giornata o un simbolo, bensì un impegno quotidiano. Perché la violenza contro le donne non è un’emergenza, ma un problema sistemico. Avviene nelle case, nelle scuole, sui posti di lavoro, nei luoghi pubblici, nelle grandi città come nei paesi più sperduti. Anche nelle isole come la nostra.
Sono almeno 40 i casi di violenza registrati dalla Casa delle Donne elbana dall’inizio del 2024. Lo ha riferito il gruppo Amnesty International Elba durante l’evento organizzato presso la Sala della Gran Guardia di Portoferraio e durante gli incontri nelle varie scuole dell’isola, dalle superiori alle elementari, perché l’educazione all’affettività e alla cultura del rispetto deve partire dai giovanissimi.
Tante le campagne di Amnesty portate avanti sull’isola, specialmente nelle scuole, dalle superiori alle elementari, perché l’educazione all’affettività, alla cultura del rispetto, e la chiarezza del concetto di consenso, deve partire dai giovanissimi.
A fare prepotentemente da sfondo all’evento di Amnesty, la mostra-denuncia dell’artista elbana Manuela Cavallin, “La mia voce è la tua voce”. Fotografie crude ma essenziali, storie di cronaca purtroppo comuni, che mostrano la violenza sulle donne per quella che è, terribile e assurda, senza filtri e senza sconti.
Se sei vittima di violenza chiama il numero anti-violenza e anti-stalking 1522, gratuito, anonimo e multilingue, attivo 24h su 24, tutti i giorni, anche festivi, e disponibile su tutto il territorio nazionale.
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