Nel 1788 Pietro Leopoldo, granduca di Toscana, ha imposto ai parroci di tutte le parrocchie presenti sul territorio granducale ,un regolamento noto nelle cronache storiche come “provvedimenti per la parrocchie e per il maggior servizio spirituale dei popoli”
Devono i parroci collaborare col cancelliere della comunità nella quale opera la parrocchia a predisporre una relazione dettagliata sulla situazione patrimoniale della parrocchia di cui sono curati.
La relazione poi deve essere inviata alla segreteria di Regio Diritto a Firenze .
Un anno dopo le cose non procedono bene.
I cancellieri non sono collaboranti e tra questi quello di Portoferraio ,
Nel 1789 arriva al cancelliere dell’Elba una lettera in stampa dal devotissimo servitore Francesco Benedetto Marmorai, senatore soprassindaco della camera delle comunità del granducato in Firenze,con la quale rende noto il contenuto del Biglietto a lui pervenuto dalla segreteria del Regio Consiglio di Stato.
Nel Biglietto si comunica che Sua Altezza Reale vuole che venga negato il Sindacato a tutti gli impiegati che non collaborano alla dettagliata relazione sulla situazione patrimoniale in cui si trova la parrocchia fino anche a sospenderli dall’impiego.
Il Sindacato era ufficio pubblico svolto dai sindacatori col quale si controllava e si esaminava l’operato dei ministri e funzionari di stato con lo scòpo di verificare se il loro operato era corretto ,
Se Sua Altezza Reale impone che sia negato il sindacato significa che alcuni cancellieri comunitativi ostacolavano il procedere dei lavori appellandosi ad esso.
Una nota allegata alla lettera indica quali cancellieri hanno adempiuto: non c’è quello di Portoferraio
Questa è la lettera arrivata al cancelliere ferraiese :
“Signore
Dalla Segreteria del R. Consiglio di Stato e di Firenze è pervenuto in questo giorno al Soprassindaco il seguente Biglietto de’24 ottobre 1789
= Dopo la Circolare del Sig Amministratore del Patrimonio Ecllesiastico di Firenze in data de’ 28 aprile prossimo passato la maggior parte dei Cancellieri Comunitativi non ostanti gli ordini, e le replicate sollecitazioni fate loro,hanno abbandonata la Commissione ingiunta ai medsimi con Ordini precedenti di formare e rimettere al predetto Sig amministratore lo Stato delle Chiese Curate comprese nel rispettivo Circondario.
Dall’annessa nota rileverà VS. Illustriss. quali siano i Cancellieri che hanno compita l’operazione.
SUA ALTEZZA REALE vuole che Ella risvegli con tutta la sua autorità gli altri all’adempimento dei loro doveri in questa parte di Servizio con negare il Sindacato e sospendere ancora dall’impiego quelli che trascurassero o ritardassero soverchiamente l’intero adempimento della Commissione =
Devo credere che VS. si farà un preciso dovere di soddisfare prontamente alla Commissione della quale si tratta, e non vorrà obbligarmi a prendere contro di lei le determinazioni espresse in detto Biglietto .
Mi avvisi intanto di aver ricevuto la presente. E resto
Di VS.
Firenze 31 ottobre 1789
Devotiss. Servitore
Francesco Benedetto Marmorai”
(Filza “Ordini e bandi di comunità dal 1786 al 1792” C26. Carta senza numero di pagina.Carteggio Magistrale Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800.Archivio storico comune Portoferraio)
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La carta di archivio sopra trascritta è importante in quanto documento che evidenzia quanto malcontento serpeggiasse contro le sovrane imposizioni che il granduca Pietro Leopoldo aveva ordinato negli affari ecclesiastici,malcontento che condurrà il suo successore alla revoca.
MARCELLO CAMICI
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(Lettera al cancelliere di Portoferraio di informativa del biglietto granducale del 24 ottobre 1789.
Filza “Ordini e bandi di comunità dal 1786 al 1792” C26. Carta senza numero di pagina.Carteggio Magistrale Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800.Archivio storico comune Portoferraio)