I carabinieri dell’isola d’Elba hanno celebrato ieri 21 novembre, la ricorrenza della loro patrona, la Virgo Fidelis, celebrazione che coincide con la giornata dell’orfano e con l’83° anniversario dell’eroica battaglia di Culqualber, dando lettura di un sintetico inquadramento storico del fatto bellico e della motivazione della M.O.V.M. (Gruppo medaglie d’oro al valore militare d’Italia) concessa alla bandiera di guerra dell’arma. La solenne celebrazione religiosa si è svolta al Duomo di Portoferraio. La messa è stata celebrata dal parroco Reverendo don Kevin Sciberras. La funzione è stata accompagnata dalla musica sacra eseguita dalla corale del Duomo. Alla cerimonia erano presenti oltre al comandante della Compagnia Carabinieri di Portoferraio, il Capitano Giuseppe Boccia, molte autorità e rappresentanti delle altre forze dell’ordine, delle associazioni locali, autorità civili e cittadini.
Riportiamo di seguito il testo dell’intervento del Capitano Boccia durante la cerimonia.
NON POSSO CHE RINGRAZIARLA, REVERENDO DON KEVIN, PER LE SUE PATERNE PAROLE, ANCORA PIÙ APPREZZATE PERCHÉ PROFFERITE A NOI CARABINIERI CHE IN QUESTO GIORNO CELEBRIAMO LA NOSTRA PATRONA – LA VIRGO FIDELIS – E CHE IL CORO CHE RINGRAZIO HA RESO ANCORA PIÙ SOLENNE – LO FACCIAMO CIRCONDATI DALL’AFFETTUOSA VICINANZA DI QUANTI, AUTORITÀ CIVILI, E MILITARI, AMICI E NOSTRI FAMILIARI, HANNO VOLUTO ONORARCI DELLA LORO GRADITA PRESENZA. UN SENTITO RINGRAZIAMENTO RIVOLGO A TUTTI, MIO PERSONALE E DEI CARABINIERI CHE OGNI GIORNO MATERIALIZZANO, CON IL LORO IMPEGNO L’ATTIVITÀ DEL COMANDO COMPAGNIA CARABINIERI DI PORTOFERRAIO, DI CUI SONO FIERAMENTE COMANDANTE DALLO SCORSO AGOSTO 2023. CON PROFONDA DEFERENZA SALUTO LA VEDOVA DEL BONO A CUI VA IL NOSTRO IMMUTABILE AFFETTO E L’ INSTANCABILE E PREMUROSO SOSTEGNO. UN GRAZIE PARTICOLARE MI SIA CONSENTITO RIVOLGERE AI SINDACI PRESENTIED AI LORO RAPPRESENTANTI CHE NONOSTANTE I NON POCHI IMPEGNI ISTITUZIONALI HANNO VOLUTO MANIFESTARE IL LORO AFFETTO AI CARABINIERI; A QUANTI FANNO PARTE DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE ELBANO LA CUI PROSSIMITA’ ALL’ARMA DEI CARABINIERI E’ TESTIMONIATA NON SOLO DALLA LORO PRESENZA QUEST’OGGI IN QUESTO TEMPIO MA ANCHE DALLE NUMEROSE OCCASIONI IN CUI CON ASSOLUTA GRATUITA’ E DISINTERESSE HANNO MANIFESTATO INCONDIZIONATAMENTE LA LORO AMICIZIA; IL MIO PIU’ SENTITO RINGRAZIAMENTO VA, ALTRESI’, AI COLLEGHI DELLE FORZE ARMATE E DI POLIZIA, CON CUI CONDIVIDIAMO L’ORGOGLIO DI RICONOSCERCI IN COMUNI VALORI IDEALI MA ANCHE I DISAGI, I SACRIFICI E I RISCHI CHE NE CONSEGUONO. UN CALOROSO E AFFETTUOSO SALUTO RIVOLGO, INOLTRE, AI COMMILITONI IN CONGEDO, COME SEMPRE PRESENTI AD ATTESTARE I VINCOLI DI COLLEGANZA E DI SOLIDARIETÀ CHE CI LEGANO. L’ARMA DI OGGI È ANCHE QUELLA CHE LORO HANNO SAPUTO COSTRUIRE, GIORNO DOPO GIORNO, CON GRANDE EDIZIONE E STRAORDINARIO ALTRUISMO. E’ QUESTO UN TESTIMONE IDEALE CHE, GENERAZIONE DOPO GENERAZIONE, SI TRAMANDA E DI CUI NOI OGGI, CARABINIERI IN SERVIZIO, CI DOBBIAMO SENTIRE FIERI CUSTODI NEL SOLCO DI UNA TRADIZIONE DOVE LA NOSTRA ISTITUZIONE AFFONDA LE SUE PROFONDE RADICI, SOLIDO ANCORAGGIO DI UNA CRESCITA AL PASSO CON I TEMPI. A VOI TUTTI, CARABINIERI DI OGNI ORDINE E GRADO CHE PRESTANO SERVIZIO SUL TUTTO IL TERRITORIO ELBANO, VA, IL MIO ABBRACCIO IDEALE E LA MIA PROFONDA GRATITUDINE PER IL LAVORO INSTANCABILMENTE SVOLTO, SPESSO OSCURO E SCEVRO DA PROTAGONISMI COERENTEMENTE ALLA SECOLARE COMPOSTEZZA DELL’ISTITUZIONE, “L’ARMA DELLA FEDELTÀ IMMOBILE E DELL’ABNEGAZIONE SILENZIOSA”, COME EBBE A SCRIVERE GABRIELE D’ANNUNZIO. E OGGI, CON I NOSTRI 210 ANNI DI STORIA, CONTINUIAMO A DARE COMPIUTEZZA AL MOTTO “NEI SECOLI FEDELE”, CONIATO NEL 1914 NELL’ANNO DEL PRIMO CENTENARIO E POI DIVENTATO, NEL 1933, MOTTO ARALDICO DELL’ARMA PER VOLONTÀ DI VITTORIO EMANUELE III. MOTTO CHE PERALTRO TRONEGGIA NELL’EFFIGE DELLA VIRGO FIDELIS CHE TUTTI ABBIAMO MODO DI OSSERVARE. LA FEDELTÀ È PER NOI CARABINIERI UNA NATURALE VOCAZIONE, COME PER LA GENTE E’ ORMAI INDISCUTIBILE ABBINARE ALL’ARMA IL CONCETTO DI FEDELTÀ, CHE EQUIVALE A LEALTÀ, DEDIZIONE, ATTACCAMENTO AL DOVERE E COSTANZA. NON È CASUALE CHE LA NOSTRA PATRONA È DAL 1949, PER
VOLONTÀ DI PAPA PIO XII LA VIRGO FIDELIS. NON È ALTRETTANTO CASUALE CHE LA NOSTRA MARCIA D’ORDINANZA, SCRITTA DAL MAESTRO CIRENEI, È DAL 1959 “LA FEDELISSIMA”. QUESTE DATE, QUESTI SIMBOLI SONO L’INDISCUSSA TESTIMONIANZA DI UN SERVIZIO COSTANTE E IRRIDUCIBILE, SVOLTO DALLE DONNE E DAGLI UOMINI CON GLI ALAMARI VERSO IL PAESE E LA SUA GENTE. “I CARABINIERI MILITARI TRA LA GENTE DA PIU’ DI 200 ANNI”. LO ERANO “200 ANNI FA E QUESTO SONO ANCORA OGGI”. LE STAZIONI DEI CARABINIERI SUL TERRITORIO COSTITUISCONO “UNA RETE CAPILLARE, LA CUI STRAORDINARIA VALENZA NON SI ESAURISCE NEL PUR FONDAMENTALE RUOLO DI CONTRASTO ALLE FORME DI CRIMINALITÀ CHE SEPPUR NON PARAGONABILI A QUELLE PRESENTI OLTRE IL MARE, RICHIEDONO UN COSTANTE CONTROLLO, MA – CONTRIBUISCE IN MODO DECISIVO ALLA TRANQUILLITÀ DELLA POPOLAZIONE, LA CUI INSICUREZZA È ALIMENTATA, PRIMA ANCORA CHE DALLE STATISTICHE SUI REATI, DALLA SOLITUDINE E DALL’INDIFFERENZA”. SONO I PRESIDI DEI CARABINIERI IN TUTTA ITALIA “LA PIÙ CONCRETA E IMMEDIATA ESPRESSIONE DELLA VICINANZA DELLO STATO AL CITTADINO. PER PIU’ DI METÀ DELLA NOSTRA POPOLAZIONE QUELLO DELL’ARMA È L’UNICO PRESIDIO DI POLIZIA NEL TERRITORIO DI RESIDENZA, L’UNICA PRESENZA DELLO STATO”. – E LA GENTE, DA SEMPRE, È IL NOSTRO PUNTO DI FORZA. E’ LA STIMA E LA RICONOSCENZA DELLA GENTE CHE CI FA FORTI E CI AIUTA ANCHE A SUPERARE QUEI MOMENTI DIFFICILI CHE POSSONO FORSE SCALFIRE, MA NON CERTO INTACCARE, QUELLA CERTEZZA CHE È L’ARMA, PIETRA ANGOLARE DELLA SICUREZZA NAZIONALE, SICURO PUNTO DI RIFERIMENTO DI QUANTI CERCANO PROTEZIONE E GIUSTIZIA!! ECCO PERCHÉ I CARABINIERI CONTINUANO AD ESSERCI DOPO 210 ANNI DI STORIA NEL CORSO DEI QUALI TANTE COSE SONO MUTATE MA NON NOI, FERMI NELLA NOSTRA FEDELTÀ, APPUNTO IMMOBILE E SILENZIOSA. DOPO LA FEDELTÀ, VALORE PER NOI IRRINUNCIABILE A DANNO DELLA NOSTRA STESSA IDENTITÀ, VORREI FARE UNA SECONDA RIFLESSIONE SULLA TRADIZIONE, DI CUI DOBBIAMO ESSERE PIÙ CHE MAI FIERI A PARTIRE DALLA NOSTRA MILITARITÀ, CHE È IL NOSTRO SEGNO DISTINTIVO, IL VERO MOTORE DELLA NOSTRA COMPLESSA STRUTTURA ORGANIZZATIVA. IL RISPETTO DELLA TRADIZIONE, OVVIAMENTE, NON È SINONIMO DI STATICITÀ, IN QUANTO BISOGNA SAPER CAMMINARE CON I TEMPI, EVOLVERSI, MA SAREBBE INSENSATO RINUNCIARE, PER AMORE DI NOVITÀ, A CIÒ CHE È STATO CONSACRATO DA UN’ ESPERIENZA BISECOLARE, CHE COSTITUISCE PER LA COLLETTIVITÀ NAZIONALE UN PATRIMONIO INDISCUTIBILE, UN PATRIMONIO DELLE COMUNITÀ, PICCOLE E GRANDI, QUELLE COMUNITA’ SULLE QUALI IL CARABINIERE, VIGILE SENTINELLA DEL TERRITORIO, FORTE DELLA SUA PRESENZA DI PROSSIMITÀ E DELLA SUA GRANDE CAPACITÀ DI ASCOLTO, SVOLGE ANCHE UNA FUNZIONE SOCIALE.
L’ULTIMA RIFLESSIONE LA VOGLIO DEDICARE AL CONCETTO DI SOLIDARIETÀ. L’ARMA RESTERÀ COESA E FORTE FIN QUANDO RESTERANNO COESI TRA LORO I SUOI CARABINIERI. QUESTO SPIRITO DEVE COSTANTEMENTE ANIMARE OGNI NOSTRA AZIONE, DALLE PIÙ SPERDUTE STAZIONI AI PIÙ GRANDI REPARTI. PERCHÉ IL VALORE AGGIUNTO DI APPARTENERE ALLA GRANDE FAMIGLIA DELL’ARMA TENGA, DEVE SEMPRE PREVALERE IL SENSO DI UMANA SOLIDARIETÀ E DI RECIPROCO SOSTEGNO, SOSTEGNO CHE DEVE MATERIALIZZARSI ANCHE ISOLANDO E CONSENTENDO DI ESPELLERE, QUALI ANTICORPI IN UN CORPO SANO, QUANTI DISONORANO LA DIVISA CHE INDOSSANO E CON ESSA OFFENDONO IL DIUTURNO SACRIFICIO ESPRESSO NELLA QUOTIDIANITÀ DALLE MIGLIAIA E MIGLIAIA DI CARABINIERI, FEDELI AL GIURAMENTO DI FEDELTÀ PRESTATO E A QUEGLI IDEALI FONDANTI DELLA NOSTRA ISTITUZIONE. NOI CARABINIERI CI RITENIAMO E VENIAMO RITENUTI VIRTUOSI E DI QUESTO CI SENTIAMO FIERI. MA RICORDIAMOCI CHE COME EBBE A SCRIVERE ARISTOTELE, LA VERA VIRTÙ RISPLENDE NELLE DISGRAZIE E, AGGIUNGEREI, NEL BISOGNO. NELLA CERTEZZA CHE SAPRETE ANCORA ESSERE ALL’ALTEZZA DELL’IMPEGNO MORALE E PROFESSIONALE CHE VI ATTENDE, CON IL DETERMINANTE SOSTEGNO DELLE VOSTRE FAMIGLIE, A CUI VA IL MIO PENSIERO PIÙ AFFETTUOSO, AUGURO A TUTTI VOI ED A ME STESSO BUONA FORTUNA E BUON LAVORO.
VIVA L’ITALIA E VIVA I SUOI CARABINIERI!!