Con riferimento alla situazione in cui sono ridotti i servizi di continuità territoriale marittima, condividiamo l’iniziativa dei Sindaci elbani per l’istituzione di un tavolo di lavoro, per individuare le iniziative in difesa dei legittimi interessi dei cittadini e degli imprenditori elbani, che stanno subendo ingiuste penalizzazioni per i mancati interventi contro la riduzione dei traghetti da e per il continente.
La circostanza aggravante è che questi disagi si stanno ripetendo oramai da oltre due anni, causati principalmente dai ritardi e dalle lacune riferite alla scadenza del contratto di servizio inutilmente prorogata ancora per un anno.
La gravità della situazione si è aggravata dopo l’incontro con l’assessore regionale Baccelli, ottenuto peraltro faticosamente, a cui non è seguita alcuna iniziativa concreta della Regione.
Lo sconvolgimento, che causa la mancata programmazione dei passaggi nave, è derivato dalla scelta fatta a suo tempo con l’affidamento totale alle compagnie Moby e Toremar, che sono oggetto di un progressivo smantellamento della flotta.
Lascia perplessi l’atteggiamento della Regione che, nonostante i rischi che già si profilavano, abbia voluto proseguire con l’assegnazione del contratto di servizio.
Occorre ricordare le ironiche dichiarazioni degli assessori regionali predecessori di Baccelli che ripetevano: “la Regione non è un armatore”.
Il diritto alla continuità territoriale è previsto dalla nostra Carta costituzionale: le popolazioni e le imprese elbane pagano le tasse come tutti i cittadini italiani per avere i servizi pubblici garantiti e noi li pretendiamo!
Se la Regione non fosse in grado di fronteggiare questa grave situazione, si rivolga allo Stato.
Continueremo come categorie economiche a esigere che il diritto alla continuità territoriale sia pienamente garantito e per questo saremo a fianco dei Sindaci che si stanno battendo per questo.