Rimessa a posto la targa del bivio di San Martino

Era "sparita" nello scorso febbraio. Il racconto di Mario Ferrari e Claudio De Santi

Ci sono voluti sei mesi per veder tornare al suo posto la targa marmorea che nello scorso febbraio era misteriosamente scomparsa dallo Slargo del Bivio di San Martino, intitolato alla Brigata Paracadutisti Folgore.

Il 21 marzo scorso, infatti, l’ex sindaco di Portoferraio Mario Ferrari e il suo ex assessore, oggi vicesindaco della giunta Nocentini, Claudio De Santi, avevano consegnato alla amministrazione Zini una copia della targa marmorea, riacquistata a loro spese, che però non era stata rimessa al suo posto ma era andata perduta nei meandri degli uffici  di Palazzo della Biscotteria.

Dopo l’insediamento della nuova amministrazione, la targa era stata recuperata dal vicesindaco De Santi, ma – ancora imballata nella sua confezione originale – era risultata deteriorata e spezzata in due parti.

Ripresa in consegna da Mario Ferrari ed affidata alle cure di un artigiano del marmo, la targa è stata aggiustata e finalmente riposizionata dagli operai del Comune di Portoferraio nella sua sede originale.

“Mi aspettavo che ci pensasse l’amministrazione Zini a rimettere le cose a posto – ha commentato Mario Ferrari –  anche perché il sindaco uscente ha avuto l’onore di calzare il basco amaranto durante il servizio militare di leva. Senza polemica, le cose non sono andate così, può succedere. Ora tutto è stato rimesso al suo posto, e confidiamo nel rispetto istituzionale che è dovuto a questo luogo, ricordando che l’intitolazione fatta a suo tempo non era motivata solo alle gesta della Brigata Folgore storicamente ben note, ma soprattutto a quanto fatto dai ‘baschi amaranto’ durante la stagione degli incendi degli anni ’80 sul territorio elbano, per manifestare loro la dovuta gratitudine”.

“Un piccolo ma doveroso gesto – ha commentato a sua volta Claudio De Santi – per ripristinare il rispetto dovuto alla istituzione a cui era intitolato lo slargo del bivio di San Martino. Si deve sempre rispettare il ricordo e la memoria, a qualsiasi parte esso appartenga”.

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