- parte seconda
Nel 1699 il governatore di Portoferraio ,Mario Tornaquinci,costruisce per la comodità pubblica un ponte di legno alla marina di San Giovanni essendo rovinato quello che vi era prima .
Dopo oltre cento anni il ponte alla marina di San Giovanni,utile per la comodità pubblica,viene riedificato: lo attestano alcune carte di archivio ritrovate.
Nel 1798 la magistratura comunitativa di Portoferraio espone la urgente necessità di riedificare il ponte.Tale opera richiede una spesa che la comunità di Portoferraio non può sostenere e allora viene richiesto l’aiuto del granduca che è Ferdinando III asburgo-lorena il quale approvando l’opera la sovvenziona con lire mille.
Queste le carte di archivio integralmente trascritte:
“La Magistratura Comunitativa di Portoferraio esponendo l’urgente necessità in cui si trova quella Comunità di riedificare il Ponte detto di S. Giovanni che resta vicino al Mare presso le PP.e Saline per cui secondo l’ing Grazzini vi occorrerà la spesa di circa lire cinquemila e considerando che per le gravi spese sofferte e da soffrirsi in altri oggetti non è in grado di poter del tutto supplire a questo nuovo lavoro,domanda che S. A.R. voglia concorrere per qualche somma o permetta di potersi prevalere di quella quantità di legname che esiste nel magazzino delle Saline per far le fondamenta da restituirsi a fine di lavoro e potersi servire dell’opera di quei Forzati per la maggior sollecitudine e risparmio di spesa.
Dopo sentiti l’Amministratore generale delle Regie Vendite ed il Vice Governatore di Portoferraio i quali sono concordemente convenuti che venisse appoggiata la direzione del suddetto lavoro all’Ingegnere Grazzini ;che venisse somministrato per le fondamenta la quantità occorrente di legname che esiste nel Magazzino delle Saline e che fosse permesso prevalersi dell’opera dei Forzati in quel tempo però non possa pregiudicarsi al lavoro delle saline ; con aver proposto una sovvenzione per una solo volta che dal predetto Vicegovernatore è stata suggerita la somma di lire mille da pagarsi alla suddetta comunità a lavor avanzato”
(FILZA”Circolari e ordini del Sig Soprassindco dal 1797 a tutto il 1801”Gia c31.Carta senza numero di pagina.Ordini e bandi .Archivio preunitario del comune di Portoferraio.Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800.Archivio storico del comune di Portoferraio)
Quanto esposto dalla magistratura comunitativa è approvato da Sua Altezza Reale come si evince da documento inviato in data 2 dicembre 1798 al Vice Governatore di Portoferraio:
“Al Vice Governatore di Portoferraio
Quanto alla riedificazione del ponte suddetto approvasi e facciasi come si propone dall’Amministratore generale delle Regie Rendite e dal Vice Governatore di Portoferraio i quali daranno li ordini convenienti per ciò che ad ognuno di essi spetta.
E per quello che riguarda la domandata sovvenzione Sua Altezza Reale concorda accorda per questo titolo alla Comunità di Portoferraio la somma di lire mille sopra la Cassa della Reale Depositeria Generale da pagarsi a lavoro inoltrato;ed il Computista della medesima depositeria se l’intendersi opportunamente coll’Amministratore Generale predetto
Dato lì 20 dicembre 1798
Ferdinando
V: Di Schmidveiller
Stagrè
Concorda et in fede
Stagrè”
L’importanza per la comodità pubblica di tutta la comunità di Portoferraio che aveva assunto il ponte alla marina di San Giovanni è documentata dal catasto leopoldino dove lo si ritrova mappato al termine della strada della Madonna del Soccorso vicino alla casa di “Ciabattone”
Qui le saline granducali sul finire del settecento e nell’ottocento avevano raggiunto dimensioni notevoli dando lavoro a molte famiglie elbane.
MARCELLO CAMICI