Martedì 17 settembre il Prefetto Dionisi ed i vertici della Questura, del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Livorno si sono riuniti in Prefettura per pianificare i prossimi interventi sul campo.
Sono stati analizzati i dati relativi alla pubblicazione LAB Sole 24 Ore inerenti l’indice della criminalità 2024 nel territorio livornese in cui risultano 4.743,9 Denunce/100mila ab. e 15.464 Denunce totali con un rank di riferimento al 10° posto tra le province italiane (rispetto all’8° posto dell’anno precedente).
Il Prefetto Dionisi ha dichiarato: “ I dati rilevati attraverso l’indice della criminalità dal 2022 al 2023 vedono una significativa diminuzione delle denunce che ci consente di affinare gli strumenti di pianificazione e di proseguire con le misure di contrasto alla criminalità, soprattutto la microcriminalità, che vede coinvolti i cittadini, perché siamo nella giusta direzione.
Il risultato della dell’incremento dei reati scoperti (2547 anziché 2311) è sicuramente dovuto, in primo luogo, all’impegno costante delle Forze dell’Ordine che svolgono tutte un grande lavoro di intelligence nonchè di presidi mirati del territorio che consentono di individuare i soggetti che pongono in essere condotte delittuose e di assicurarli alla giustizia”
Un ruolo viene giocato senza dubbio dalla vocazione di molte città italiane quale quella turistica. Riguardo alcune valutazioni espresse in vari commenti il Prefetto ha così osservato:”
“Sono abbastanza perplesso del metodo di interpretazione dei dati, perché Livorno è una città turistica e come tale risulta una delle città italiane dove il flusso di persone presenti, magari per pochissimo tempo prima di imbarcarsi di nuovo sulle navi da crociera, sono sufficienti a creare un movimento molto più incidente rispetto ai residenti ed a provocare un numero ulteriore di denunce per tutti quei reati predatori, ormai tristemente noti ai turisti ma che non tolgono al territorio il suo alto livello qualitativo di vita”
Riguardo focus particolari di delitti denunciati quali, ad esempio, le estorsioni è emerso che sono riconducibili non a fenomeni di criminalità organizzata, bensì maturate, spesso, in contesti familiari che soffrono disagi o difficoltà dovute, a volte, a situazioni che necessitano di aiuto e supporto più che di sola repressione. Così come alcuni reati di natura sessuale che, denunciati, sono sicuramente il risultato dell’espressione di fiducia delle persone coinvolte nelle istituzioni, negli enti ed in tutte quelle componenti associative che fungono da anello di congiunzione con la collettività nel sostenere numerosi e specifici percorsi di recupero e di sostegno.
Nel corso dell’incontro, è emerso che la comunità livornese è ispirata alla partecipazione alla vita sociale, economica e lavorativa del proprio territorio e che è molto attenta e sensibile ad ogni segnale di turbamento della tranquillità e della serenità che sono alla base della società civile.
Il Prefetto ha infatti ribadito:” il tessuto sociale di questa provincia è sano, vitale, cooperativo con le istituzioni nel raggiungimento di alti standard di qualità della vita. Le denunce di reati ci attestano che, oltre alla fiducia che le FF. OO si sono conquistate con la vicinanza alla popolazione, è la stessa collettività che ha maturato una consapevolezza nell’impegno fondamentale dei cittadini.”
“E’ un segnale importante quello che arriva dalla società civile perché si fonda anche su nuove esigenze di vita e di incontro, di formazione e di espressione dei bisogni, di nuove capacità e progressi che ci pongono sfide adeguate ai nuovi fenomeni tra i quali le reti internet e le frodi informatiche.”
Sono stati calendarizzati i primi impegni che il Prefetto intende portare avanti: “E’ proprio in riferimento alla percezione di sicurezza dei cittadini livornesi e per poter guadagnare nelle classifiche nazionali ulteriori posizioni nella qualità della vita che lunedì 23 settembre p.v., è stato convocato un Comitato ordine e sicurezza pubblica insieme al Sindaco di Livorno per pianificare, dal punto di vista operativo, le azioni più idonee per affrontare le problematiche del territorio e per promuovere e concordare tutte le iniziative volte all’attuazione della sicurezza c.d. partecipata ma anche per programmare interventi idonei a contrastare le nuove forme di criminalità“