Il Grigolo non deve piombare di nuovo nell’abbandono

di Giambattista Fratini

Qualche giorno fa ho seguito sulla stampa il “duello” tra il Sindaco Nocentini (che si è avvalso di uno scritto polemico partorito, credo, dal responsabile dell’Ufficio stampa del Comune )e l’ex Sindaco Zini, sullo stato di salute di Portoferraio. Sulla sua “fragilità” secondo Nocentini e sulla sua “complessità” per Zini. Non intendo entrare nel merito di quanto sostenuto e denunciato da entrambe le parti, ma su un punto non posso fare a meno di dire qualcosa. Per la precisione sul futuro del Grigolo, un luogo a me caro, pieno di bei ricordi, dove ho passato tutta la mia infanzia e buona parte della adolescenza.
Il 7 agosto ho avuto il grande piacere di partecipare alla festa di riapertura al pubblico del Grigolo rimesso a nuovo grazie all’ encomiabile lavoro di alcune Associazioni di volontariato ( Insieme per l’Elba, Auser, Lega navale,Dialogo, Caritas Portoferraio, Misericordia e Dame di carità).
Nell’intervento dell’addetto stampa ho letto, invece, la brutta notizia che il Grigolo “ dopo le feste di quest’estate dovrà essere chiuso e messo a norma”.
C’è qualcosa che non torna. Se, come scrive l’addetto stampa, al Grigolo non sono rispettate le norme sulla sicurezza, mi chiedo come abbia potuto l’Amministrazione, anziché disporne la chiusura, consentire alle Associazioni di utilizzare il Grigolo, di allestire per il 7 agosto una bella festa, con tanto di rinfresco, che ha visto la presenza del neo Sindaco e dell’ex, di una buona parte dei nuovi Assessori e consiglieri comunali e addirittura della Comandante della Capitaneria di porto. E di realizzare, durante tutto il mese di agosto e nella prima metà di settembre, una serie di piacevoli e interessanti iniziative.
La chiusura sarebbe una decisione grave e forse anche illegittima se non giustificata dalla esistenza di concrete situazioni di violazione delle norme di legge sulla sicurezza dei locali e degli spazi pubblici. Situazioni che devono essere evidenziate in una perizia di un Tecnico qualificato, che, invece, ad oggi non sembra esistere.
Dalle ultime notizie che ho avuto sembra però che, quanto scritto dall’addetto stampa, esprima solo una sua opinione. E che la vera novità consista solo nel mancato rinnovo della autorizzazione concessa alle Associazioni il 12 luglio scorso,in via provvisoria e sperimentale, dal Dirigente dell’Area 3 con una semplice lettera dove era anche fissata la scadenza al giorno 15 del corrente mese.
Eppure il Sindaco, nel suo breve intervento durante la festa, aveva assicurato l’impegno della Amministrazione a rimuovere tutti gli ostacoli formali a concedere una autorizzazione definitiva. Le Associazioni hanno rispettato gli impegni presi. Hanno assicurato una quotidiana pulizia degli spazi, un servizio di guardiania da parte dei volontari e promosso come è scritto nella lettera del Dirigente comunale “occasioni attive di scambio e di socializzazione”.
In sostanza non c’era alcun motivo perché l’Amministrazione non esprimesse, prima del termine di scadenza con un atto di indirizzo della Giunta, un giudizio positivo sull’operato delle Associazioni e autorizzasse il Dirigente a concedere una autorizzazione questa volta definitiva, con la stipula di una specifica convenzione.
Mi auguro che quanto prima si esca dall’equivoco e dalla incertezza per non correre il rischio di far ripiombare il Grigolo in uno stato di deplorevole abbandono.
Credo comunque che sia giunto anche il tempo di pensare a qualcos’altro. Il Grigolo è un posto incantevole. Ti offre la possibilità di godere di uno stupendo panorama del golfo di Portoferraio e insieme di passare un po’ di tempo in tranquillità, in pace senza essere disturbato dai rumori, talora fastidiosi, del traffico cittadino. Uno spazio pubblico che ha sempre favorito momenti indimenticabili di aggregazione sociale, di divertimento.
In altre parole, c’è bisogno che siano studiati e progettati lavori di risanamento, di riqualificazione e di valorizzazione complessiva di tutto l’ambiente. Dello spazio accessibile da Via dell’Amore ed anche dell’altro che porta, come si usava dire quand’ero ragazzo, “dalla parte degli scogli”, prevedendo, in questo caso, anche il ripristino del sentiero che consentirebbe di raggiungere a piedi la Villa napoleonica dei Mulini e dove un tempo furono posizionati i cavi e accesi i riflettori per l’illuminazione esterna del Forte stella.
C’è bisogno, in sostanza, di pensare ad un progetto ambizioso, anche se costoso, da realizzare in più fasi. Sono certo che potrebbe attirare contributi finanziari regionali, statali ed europei. Erano ambiziosi e costosi anche i progetti di recupero dei bastioni medicei, del Forte Falcone, del Forte inglese o del Teatro dei Vigilanti, tutti realizzati grazie a finanziamenti ricevuti dalla Regione, dallo Stato e dall’Europa.
Giovanni Fratini
p.s.
Una precisazione.Se un intervento sulla stampa non viene firmato, ma viene attribuito genericamente al “Comune di Portoferraio” devo pensare che l’estensore sia l’Addetto stampa del Comune nominato dalla nuova Amministrazione in base alla legge n°150 del 2000. Se il mio pensiero risponde a realtà, allora mi permetto di ricordare che la legge attribuisce al Responsabile dell’Ufficio stampa del Comune due ben precisi compiti istituzionali: inviare informazioni ai mezzi di comunicazione di massa ( giornali, TV, radio) e provvedere a fornire ai cittadini una corretta informazione sulla attività della Amministrazione comunale. Non gli consente, invece, di scendere nell’agone della politica e tanto meno della polemica politica.

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