“Tra le prime dieci province italiane per indice di criminalità tre sono in Toscana. E tre – Firenze, Prato e Livorno – sono le province toscane il cui capoluogo è amministrato dal Pd, così come la gran parte dei loro comuni. Guarda caso le stesse che primeggiano per denunce di reati. Sarà un caso?”
Così il consigliere regionale della Lega e portavoce dell’Opposizione in Consoglio regionale Marco Landi commenta la classifica relativa all’indice della criminalità 2024 elaborata da “Il Sole 24 Ore”.
“Solo a Firenze città circa 38mila denunce: significa che almeno un fiorentino su dieci ha subito un delitto, uno su diciotto a Prato, uno su diciannove a Livorno. I dati pubblicati oggi non fanno che confermare quanto i cittadini delle tre città guidate dal Pd vivono quotidianamente, nell’indifferenza di chi le amministra. Rapine, furti, spaccate sono all’ordine del giorno, tanto che nella classifica andrebbero considerate le denunce non effettuate per rassegnazione. Interi rioni sono fuori controllo, con zone franche appannaggio di criminali senza scrupoli, periferie abbandonate e quartieri un tempo ‘sicuri’ preda di delinquenti”, incalza il consigliere.
“Come una stanca litania i sindaci Pd, o chi per loro, diranno che mancano poliziotti, ma la realtà è che le Forze dell’Ordine non saranno mai sufficienti se non si interviene a monte. E cioè bloccando l’arrivo di chi poi sarà assoldato dalla criminalità per spacciare o troverà vantaggioso delinquere, e rimandandoli a casa se colti sul fatto, non certo rimessi in libertà. Su questo bisogna agire, e invece si chiedono sei anni di carcere per un ministro che ha fatto il suo dovere”, conclude Landi.
isolato
In politica è necesssario avere visibilità, ma il rischio è quello di farlo ad ogni costo con dichiarazioni generiche e di parte. E’ questo il caso. Primo perchè il rapporto tra “delitti” e residenti è un dato alquanto discutibile tenuto conto che ci sono città che hanno quotidianamente popolazioni ben superiori rispetto a quelle anagrafiche come nel caso di Milano e di Firenze dove turismo e pendolarismo per lavoro, residenze studentesche, producono incrementi particolarmente significativi. Peraltro, nel caso di Firenze si dovrebbe anche contabilizzare il turismo giornaliero che sfugge ad ogni contabilizzazione ed è importante se come si dice i crocieristi al 75% frequentano Firenze, Lucca, Pisa, Siena e non Livorno. Casomai è proprio a Livorno che l’indice è un pò bugiardo all’inverso perchè Livorno ha un pendolarismo per lavoro negativo che i crocieristi che non ci sono tutto l’anno non compensa. Come dire sarebbe più utile meno propaganda e più soluzioni politiche e amministrative, anche perchè le carcersi sono più che sature e sembra che ci si preoccupi soprattutto di lasciar fuori magari a prescindere i colletti bianchi (vedi vicende liguri).
17 Settembre 2024 alle 19:04