Il relitto di Procchio, un potenziale museologico smisurato

di Angelo Mazzei

Lo straordinario fascino delle navi antiche, attrattore di visitatori, persino nelle ricostruzioni odierne di navi romane. Un potenziale museologico smisurato, che non smetteró mai di ricordare, nella speranza di essere ascoltato.
All’isola d’Elba, a pochi metri dalla riva tra la spiaggia di Campallaia e la Guardiola di Procchio, giace nascosto dalla sabbia il relitto di Procchio A, dai contadini pucinchi ribattezzato Nave di Tacca, e ultimamente pubblicato come Nave di Modesto.
Forse uno dei relitti romani più ricchi al mondo, non solo per la collezione dei reperti.
La Nave di Modesto infatti é un capolavoro di tecnologia, interamente rivestita di lamine di piombo fino alla linea di galleggiamento, verniciata di huntite, un raro pigmento anatolico, veicolo del più bel coltellino a serramanico dell’antichità.
Anni fa parlai a lungo con Andrea Camilli per valutare l’ipotesi di un recupero, restauro e musealizzazione. Tra le altre cose i costi iniziali sarebbero finanziati dal MIBACT, e la musealizzazione potrebbe essere l’onere di una Fondazione o del Parco Nazionale, che con l’esposizione della suddetta nave nel suo museo del mare, vedrebbe trasformarsi quest’ultimo in uno dei musei più visitati di Toscana, ci potete scommettere.
Ho provato a coinvolgere alcuni imprenditori locali e a divulgare l’idea il più possibile, remando in solitaria e controcorrente, ma non molleró.
La Nave di Tacca sarebbe il relitto più visitato d’Italia, ci metto la mano sul fuoco.

3 risposte a “Il relitto di Procchio, un potenziale museologico smisurato

  1. Michele Parisi Rispondi

    Sono ammiratore da 40 anni dell’ Elba e di Procchio in particolare, per aver avuto la fortuna di esserci ed abitarci.
    La nave la vidi e mi chiesi come mai fosse senza la giusta attenzione e protezione, come leggo si vuole e, soprattutto, credo si merita. Da sempre.
    Auguro l’esito positivo della iniziativa.
    Con i migliori saluti, Michele Parisi.

    14 Settembre 2024 alle 22:05

  2. Federica Nassi Rispondi

    L’Elba è ricchissima di storia, oltre alle spiagge, purtroppo la scarsa cultura favorisce un turismo superficiale, poco attento all’ambiente ed alla sua vasta ricchezza culturale. Fortunatamente abbiamo delle persone molto preparate, occorrerebbe soli creare un poli culturale a 360 gradi, dal mare alla terra. Una volta sono riuscita a sfogliare la prima completa enciclopedia di Diderot e D’Alambert, che abbiamo la fortuna di avere negli scaffali della biblioteca Foresiana di Portoferraio. In tutto il mondo sono circa 70, una è qua. Forse occorrerebbe riflettere su quanto perdiamo costantemente in termini di cultura.

    13 Settembre 2024 alle 15:03

  3. Ducci Emidio Cristoforo Rispondi

    Totalmente d accordo. Un vecchio procchiese

    13 Settembre 2024 alle 13:28

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