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Portoferraio, 1688: realizzazione del ponte di San Giovanni

di Marcello Camici

(parte prima)

Il governatore di Portoferraio ,Mario Tornaquinci,nel 1688,nella nota dei lavori da lui fatti in quell’anno,scrive:

“…Ponte di S. Giovanni.Fatto un ponte di legno alla Marina di S. Giovanni ,per la comodità pubblica,essendo rovinato quello che vi era prima …”

Nella zona di S. Giovanni,alla marina,era dunque prima del 1688  un ponte.

Essendo questo rovinato fu fatto  in quell’anno  un ponte di legno per la “comodità pubblica”.

Di quale comodità pubblica  si trattasse e potesse avere nel 1688   in quel luogo la presenza di un ponte rovinato per il quale  ne viene fatto uno nuovo ,  non è dato sapere se  non pensando  al sale.

Sul finire del seicento la zona di S. Giovanni  era  certamente costituita da laghi di  acqua marina che si  trasformava  in sale dentro bacini  di salificazione,  le cosidette antiche saline  che nel settecento si trasformano in nuove saline con la costruzione di nuovi bacini per la coltivazione di sale.

La vicenda  delle saline e della coltivazione del sale è strettamente legata  alla nascita di Cosmopoli.

Nel 1548 , il sale per  le bande di militari e forzati sbarcati all’Elba  a fondare la città di Cosimo non c’era   se il commissario di Portoferraio ,capitano Venturi nel 1564  si rivolgeva  al Camerini  ricordandogli  di chiedere al duca Cosimo, per quanto riguarda il sale, di fargli sapere dove deve andare a prenderlo  “…m’avisi dove l’ho a provedere..”.

Sul sale, negli anni di fondazione di Cosmopoli, il commissario Angelo Guicciardini scriveva nel 1555 : “..quando venni qui trovai che per convenzione di questo Porto si vendeva della salina di Volterra a 2 lire la libbra, et così per non si poter fare di manco,ho seguitato,sarebbe necessario ne fussimo reforniti..”

Alla necessità di rifornimento di sale segnalata dal commissario, il governo mediceo fece fronte con una politica di produzione di sale con coltivazione in loco sull’isola:saline alla paesana vennero sistemate  nel luogo dove un fosso conduceva l’acqua dal mare della  rada ad una pozza d’acqua localizzata vicino alla spiaggia delle  Ghiaie e anche in località S Rocco.

Nel corso del seicento ne vennero aggiunte delle nuove accanto alle prime .

Una lettera del 1655 attesta che “le saline nuove hanno fatto questo anno sacca millecinque di libbre 250 per sacca circa 2005…”

Il governo fiorentino dei medici trasformò i bacini di salificazione ad uso paesano in quello  ad uso  trapanese così incentivando e migliorando la produzione di sale tanto da divenire azienda reale di stato.

Il sale,al pari dell’acqua e della farina di grano ,era ed è  costituente essenziale per la dieta.

Cisterne per immagazzinare acqua ,granai per ricoverare sacche di grano,mulini  per macinare grano ed ottenere farina,orti per coltivare frutta e verdura furono  opere civili che tra le prime furono costruite  nella città di Cosimo per resistere a lungo in caso di assedio.

Una nota delle case di Portoferraio del 1566  descrive la presenza di stanzette  “appiè della Linguella”  col nome di chi le abitava e in una altra nota della case di Portoferraio di poco posteriore (1574) si descrive, sempre nella stessa zona,   la presenza di “octo magazzini presso alla torre della Linguella fuora della porta quali di presente si tengono per servizio della fabbrica dentro vi sono  più sorte di legnami et robbe delle galeazze”

Magazzini dunque sorsero  alla Linguella.

Sono visibili in dipinti,olio su tela,nei quali è narrata  la vicenda della loro costruzione .

La  vicenda  è particolarmente evidenziata in un quadro (FOTO 1 ) dove nella parte superiore è dipinta la Linguella come stava prima con i magazzini della tonnara,dei pescatori e del sale e la palizzata a difesa del suo ingresso mentre nella parte inferiore è rappresentata  la Linguella come sta al presente , cioè sul finire del seicento, quando fu sottoposta a intensi lavori di modifica che la trasformarono come è visibile nel particolare della veduta di Portoferraio  dipinto,olio su tela, (FOTO  2)

Di questi magazzini ancora oggi sono  visibili i voltoni nella piazzetta  retrostante il museo archeologico alla Linguella .

Essi sono ciò che è rimasto di questi magazzini che erano stati usati per la tonnara,per i pescatori e per il sale.

Nel 1688  la esistenza di un ponte rovinato alla marina di  San Giovanni cui il governatore Tornaquinci provvede con la costruzione  di  un ponte di legno  per “la comodità pubblica” è giustificato poiché  il granducato mediceo durante tutto il secolo che stava per terminare ,il seicento, aveva  sviluppato una politica di produzione del sale nei dintorni di Portoferraio con   bacini di salificazione alla trapanese  , le cosidette  vecchie saline .

Alla  cura e manutenzione di questi bacini di salificazione  poneva attenzione lo stato mediceo granducale.

Carte di archivio lo attestano.

Nel 1696  il governatore di Portoferraio Tornaquinci nella nota dei lavori da lui fatti scrive  “….rifatto e cresciuto in altezza il muro delle Saline di S. Rocco per ifare e reparare dal danno delle piogge con due scale piane per scendere in dette saline con le bestie da soma per caricare il sale; la longhezza di detto muro è b. 300 alto b. due e mezzo…”

Nel seicento con lo sviluppo delle antiche saline voluto dal governo mediceo ,la “comodità pubblica “ del ponte alla marina di S Giovanni era certamente legata alla lavorazione del sale il quale caricato sul ponte veniva poi trasportato e depositato dentro i magazzini del sale  alla Linguella.

La stessa considerazione vale per il settecento quando il dominio dei Lorena si sostituisce  quello dei Medici a partire dal 1737.

I Lorena continuano la politica di produzione di sale a Portoferraio e  trasformano  le vecchie saline medicee  in nuove con la  costruzione di cinque nuovi corpi di bacini di salificazione,  così perpetuando  la “comodità pubblica” del ponte alla marina di S. Giovanni . Il sale,nel settecento, caricato sul ponte della marina di S. Giovanni non è più trasportato al magazzino del sale della Linguella ma ad uno nuovo,chiamato Magazzino Generale del sale  costruito  sulla punta del “cavo bianco di dentro”.

Il Lambardi così ne parla   nel 1791 :”…Io non starò qui a fare la descrizione a minuto di detto magazzino ,poiché a Firenze vi è la sua pianta e il suo alzato per dare una perfetta dimostrazione del medesimo. Dirò solamente che è bellissimo ,degno del Principe che l’ha ordinato,e specialmente nell’ampliazione del medesimo fatta di fresco da’ due lati, è capace di contenere sino a sessantamila sacca di sale.

Il detto magazzino è stato coperto con archi solidissimi di pietra viva con i suoi travi fra un arco e l’altro di mano in mano con una solida scarpa al di fuori della sua muraglia sul mare e nel suo davanti, e una panchetta lungo il suo prospetto che gli serve di comodo per sedere , e di stabilità per i suoi fondamenti,   Questo lavoro è stato fatto dal Sig Giovanni Grazzini Ingegnere ….”

Il Magazzino Generale  del sale è mappato nel catasto leopoldino (FOTO  3) e fotografato a fine ottocento  FOTO  4

L’immobile, ex magazzino generale del sale, è oggi ancora  presente e visibile  ed  è la sede dell’autorità  di sistema portuale.

Le nuove  saline  lorenesi ad uso trapanese   ,per intervalli  ,partendo dal fosso del Ponticello,con le vecchie saline ad uso paesano delle Ghiaie e di S Rocco ammodernate alla trapanese ,   si estendevano  ininterrottamente proprio fino al ponte di San Giovanni .

Lo accenna   esplicitamente  il “cosmopolitano “, Sebastiano Lambardi, il quale narrando le opere eseguite durante il governatorato  del tenente colonnello Carlo Langhen venuto a Portoferraio nel 1783,dice   “…oltre le vecchie saline furono fatti cinque nuovi corpi di saline dal fu Sig Ferdinando Maria Grazzini in quella pianura che dalla battigia del mare si estende fino al ponte del ponticello di terra e va a finire per intervalli  fino al Ponte di S. Giovanni…”

In una “Pianta della Piazza di Portoferraio e porzione di Campagna del Territorio mede.mo Suo Golfo Saline Vecchie e Nuove”  con la  lettera E  è disegnato “il nuovo progetto di quattro Corpi di Saline di uso Trapanese che si vanno facendo;Stato  approvato nel 1766 e proposto dal sottoscritto Ferdinando Grazzini “

FOTO 5

 

Il ponte di S. Giovanni faceva parte delle infrastrutture dell’azienda reale del sale,ente di stato  che gestiva le saline .

Il Lambardi fa sapere che furono visitate personalmente dal  granduca di Toscana Pietro Leopoldo e sua moglie    :” …verso la fine del giugno dell’anno 1765 Porto Ferrajo ebbe la consolazione ,da lungo tempo sospirata,di godere dentro le sue mura la presenza del Reale Sovrano ,unita a quella della Reale Granduchessa …..Sua Altezza Reale il Gran-Duca andò a vedere le nuove saline fabbricate e dirette dal Sig Ferdinando Grazzini ingegnere e  direttore delle medesime,ogni corpo delle quali aveva nelle differenti panchine ,che lo compongono,diverse bandorele di vari colori portando ognuna il loro proprio nome.

Vedde ancora il nuovo Magazzino Generale ,il quale era allora imperfetto…”

Le saline erano  attività economica molto importante per tutta la comunità di Portoferraio dove lavoravano trecento persone al giorno .Ce lo fa sapere ancora il  Lambardi che nel 1791 scrive “….il popolo di Porto Ferrajo gode un beneficio grande e un sollievo considerevole per la costruzione de’ suddetti nuovi Corpi di Saline sì per la fabbrica de’ corpi medesimi ,alla quale sono impiegate per lo più trecento persone il giorno,come anche per il mantenimento e restaurazione di detti corpi ,trasposto deì Sali in magazzino  e caricazione de’ Sali   in tempo di salinatura…”

Il popolo di Portoferraio con la coltivazione del sale ebbe un grande beneficio fino ai 1900  quando cessò tale coltivazione   in quanto la società Elba ,che poi prese il nome di Ilva ,le acquista dal regio demanio al prezzo di 141 mila lire   e vi edifica gli altiforni per la produzione di acciaio.Con la loppa,scoria della lavorazione degli altiforni, furono colmate tutte le saline .

FOTO  6

 

MARCELLO     CAMICI

 

FOTO  1

(G.M. Terreni  (1739-1811)“Prospettiva della Linguella che guarda verso la darsena nel modo che stava prima e Linguella come sta di presente”Dipinto olio su tela.)

 

FOTO  2

(“Veduta della città di Portoferraio” Anonimo. Olio su tela.1705. PARTICOLARE relativo alla Linguella con i magazzini per la tonnara,per i pescatori e per il sale)

FOTO  3

(Portoferraio Catasto leopoldino.Il magazzino generale del sale)

 

FOTO  4

(Portoferraio. Il Magazzino Generale del sale  sulla punta del cavo bianco di dentro in una foto fine ottocento)

FOTO   5

(“Pianta della Piazza di Portoferrajo e porzione di Campagna del Territorio med.mo Suo Golfo Saline Vecchie e Nuove”  col nuovo progetto di quattro corpi di saline ad uso trapanese Disegno a china acquerellato su carta databile al 1766  )

FOTO   6

(Portoferraio. Le saline di S Rocco non ancora  non colmate  con la  loppa )

Una risposta a “Portoferraio, 1688: realizzazione del ponte di San Giovanni

  1. Alessandro Rispondi

    Pubblicazione meravigliosa, complimenti.

    14 Settembre 2024 alle 9:17

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