l concerti di Elba Festival Orchestra e dei Solisti del festival

Il 3 settembre al Vigilanti e il 4 si sposta a Rio nella chiesa di San Giacomo e Quirico

Martedì 3 settembre al Teatro dei Vigilanti “Renato Cioni” di Portoferraio (ore 18.30), la Elba Festival Orchestra sarà al centro della quinta giornata della 28ª edizione di “Elba Isola Musicale d’Europa”. Al suo terzo anno di vita, formata da otre 30 solisti di fama e da loro allievi provenienti da diverse nazioni, l’Orchestra eseguirà nell’occasione la Sinfonia Concertante per violino e viola K. 364 di Mozart (con Chiara Sannicandro al violino e Georgy Kovalev alla viola) e la Sinfonia n. 8, op. 93 di Beethoven. Il concerto sarà aperto dal Rondò per violino e archi D. 438 di Schubert, con al violino Liana Gourdja.

Mozart scrisse la Sinfonia concertante per violino e viola K. 364 nel 1779 a Salisburgo, dopo il soggiorno a Mannheim e a Parigi: è considerata un’opera di straordinaria profondità, brio virtuosistico e bellezza melodica raramente raggiunte in precedenza. Nel bellissimo e drammatico Andante tra i due solisti si svolge una vera e propria conversazione, piena di profondo sentimento, commovente in certi passaggi. Il finale è pieno di sorprese: Mozart chiese ai violisti di accordare lo strumento mezzo tono più alto per ottenere un suono più luminoso e caldo.

Beethoven cominciò a comporre l’Ottava Sinfonia nel 1811 e la completò nell’estate del 1812, durante i soggiorni nelle stazioni termali di Teplitz (in cui avvenne il celebre incontro con Goethe, tanto ammirato dal musicista), Karlsbad e Linz. La prima esecuzione pubblica della Ottava Sinfonia avvenne il 27 febbraio 1814 nella grande sala del Ridotto di Vienna. Il concerto, dedicato interamente a musiche di Beethoven, fu ideato per celebrare la sconfitta delle truppe francesi avvenuta per merito del generale Wellington. Il promotore del concerto era stato lo studioso Johann Nepomuk Mälzel, inventore del metronomo e creatore di singolari macchine musicali. Mälzel si conquistò l’affetto di Beethoven promettendogli di costruire un apparecchio infallibile contro la sordità. E il compositore volle rendergli omaggio inserendo nel secondo movimento dell’Ottava Sinfonia uno spunto tematico che ricordasse l’oscillazione del metronomo.

Mercoledì 4 la 28ª edizione di “Elba Isola Musicale d’Europa” si trasferisce a Rio, per un concerto ospitato nella Chiesa di SS. Giacomo e Quirico (ore 19.30) dedicato ai 200 anni dalla nascita di Anton Bruckner. Il grande compositore austriaco sarà ricordato, proprio nel giorno esatto della ricorrenza, con il Quintetto per due violini, due viole e violoncello WAB 112 nell’esecuzione di Chiara Sannicandro e Diet Tilanus ai violini, Georgy Kovalev e David Quiggle alle viole e Raphael Bell al violoncello. Il concerto sarà aperto dal Trio per archi D 471 di Schubert, interpretato da Diet Tilanus, David Quiggle e Raphael Bell.

Considerato nei paesi “tedeschi” il quarto grande B, dopo Bach, Beethoven, Brahms, Anton Bruckner, iniziando a comporre il suo Quintetto nel 1878, si promise di non scrivere una “sinfonia per quintetto d’archi”. Il movimento che gli studiosi considerano il più felice è l’Adagio, molto ricco polifonicamente e pieno di timbri e melodie affascinanti. Il Quintetto resta l’unico pezzo da camera scritto da colui che è passato alla storia come uno dei massimi sinfonisti.

Il Trio per Archi n. 1 in Si bemolle maggiore D. 471 di Schubert è datato 1816, un anno particolare della vita del compositore. Poche notizie si hanno su questo Trio, e soprattutto sui motivi che indussero Schubert ad abbandonarne la composizione dopo il primo movimento, anche se è plausibile la tesi secondo la quale il compositore si fosse dedicato totalmente alla composizione della Quinta Sinfonia, che con il Trio condivide la tonalità d’impianto in Si bemolle maggiore.

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