All’Elba un serbatoio geotermico di 5,5 milioni di anni

La scoperta del dipartimento Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari

Andrea Brogi, docente e ricercatore del dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari, ha annunciato alla vigilia del congresso nazionale congiunto della Società Geologica Italiana e Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, uno straordinario ritrovamento. La notizia arriva da InToscana.it , il portale ufficiale della Toscana.

“Abbiamo trovato tracce di fluidi supercritici nel sistema geotermico esumato dell’Isola d’Elba orientale – ha dichiarato -mediante lo studio di micro-gocce di fluidi intrappolati dentro cristalli di quarzo associati ad ematite e magnetite, che si sono formati in un antico serbatoio geotermico circa 5,5 milioni di anni fa per l’interazione tra il fluido geotermico e la roccia serbatoio. Queste ricerche ci hanno permesso, anche, di definire un protocollo di indagini geologiche da applicare durante la fase di esplorazione geotermica”.

“Questo – aggiunge Brogi – contribuisce alla riduzione del rischio minerario (riduce il rischio di sbagliare la perforazione che costa molti soldi) in quelle aree potenzialmente promettenti per l’individuazione e l’utilizzo della risorsa geotermica ad alta temperatura, per scopi elettrici, ed a bassa temperatura, per scopi termici (riscaldamento di abitazioni, uffici)”.

“Quello che abbiamo svolto – conclude Brogi – e che verrà in parte presentato al congresso, riguarda lo studio delle faglie (fratture che hanno interessato la crosta terrestre) e la loro capacità di veicolare e contenere fluidi geotermici, andando così a definire i condotti della circolazione dei fluidi in profondità ed i volumi laddove questi vengono immagazzinati (serbatoi)”.

Una risposta a “All’Elba un serbatoio geotermico di 5,5 milioni di anni

  1. Gianni Tognin Rispondi

    Ulteriore opportunità di sfruttare le energie rinnovabili in generale e la possibilità concreta di immagazzinare queste energie, con gli Accumulatori alla sabbia Silicea , che per la prima volta possono arrivare a 900 gradi di temperatura. Temperatura accumulata in moduli da 5 MW che potrebbero soddisfare totalmente tutte le esigenze elettriche e termiche dell’isola eliminando totalmente la CO2 prodotta attualmente dalla combustione dei carburanti Fossili.

    26 Agosto 2024 alle 13:07

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