Portoferraio, anno 1795: il Procuratore dei poveri

di Marcello Camici

Portoferraio in bianco e nero

Nel settecento il procuratore dei poveri  era  un impiego del comune di Portoferraio   per  la cui copertura   la magistratura comunitativa  emetteva un bando pubblico rivolto a coloro che volessero ricoprirlo .

Chi era interessato , con supplica, attraverso una formale istanza scritta  rivolta al comune, richiedeva  di potere essere “eletto” .

Il  procuratore dei poveri  aveva   funzione di  supporto , aiuto   alla povertà  e alla sofferenza diffuse  nella  popolazione ,soprattutto in   quella carceraria che a quei tempi  in  numero consistente è presente   nel bagno penale della Linguella  e  in forte Falcone.

Era un impiego comunale settecentesco esistente a Portoferraio  il quale , come altri ,quali il provveditore di strade,il camarlingo, il cassiere delle porte,il bidello di comunità,di cui già ho parlato,è scomparso  dalla memoria collettiva  e rimane ricordo  solo in carte di archivio.

Aveva funzione solidaristica  e in questo si associava ad altre iniziative  di solidarietà presenti nella comunità e societa’ settecentesca ferraiese come quelle confessionali  delle confraternite (sin dal 1566 dalla Misericordia,sin dal 1551 dal Corpus  Domini poi mutato nel 1792 in SS Sacramento,sin dal 1558 dai frati Zoccolanti dell’Ordine di San Francesco della chiesa e convento di San Salvatore) e ospedaliere laiche (ospedale   di  San Cristino e del Carmine, ospedale dei gettatelli ,distribuzione delle zuppe ,certificazione di “povero” e di “miserabile” per ottenere il ’ benefizio di miserabilità’,benefizio  che concedeva assistenza gratuita in ospedale )

Il procuratore dei poveri,uno volta assunto  dal comune quale impiegato , era stipendiato dalla più  importante azienda cittadina del settecento operante  a Portoferraio ,chiamata Abbondanza  (vedi

https://www.academia.edu/45101124/POLITICA_ECONOMICA_NEL_1700_MAGISTRATURA_DELLABBONDANZA_MARCELLO_CAMICI_ALLEGORIA_DELL_ABBONDANZA  )

L’ impiego comunale di “procuratore dei poveri”  lo ritroviamo infatti nell’elenco degli  “Stipendiati che l’Abbondanza di Portoferraio paga in un anno” a cui viene elargita  la somma di lire 168 all’anno (Vedi Memoria n 12 sull’abbondanza di Portoferraio annessa alla  “Relazione di Portoferraio a Sua Altezza Reale dal conte Vincenzo  degl’Alberti suo consigliere di stato” .1766.Manoscritto. Biblioteca comunale Portoferraio)

Nel  maggio del 1795 Pasquale Lambardi  fa istanza alla magistratura comunitativa di Portoferraio per ricoprire l’impiego di Procuratore dei poveri  affermando che essendo l’incarico  previsto prevalentemente

legato alla difesa dei poveri carcerati è lui che ha le carte in regola per ricoprirlo  e non altri che insieme con lui partecipano a tale conferimento.

Dopo avere reso noto le sue note  personali professionali  per le quali chiede  agli “Illustrissimi Signori “ della magistratura comunitativa (Gonfalioniere,priori e consiglieri)di ricoprire l’incarico di “procuratore dei poveri” passa ad affermare perché altri concorrenti come il dott. Francesco Antoni  Antigni e il dott.  Giovanni Mangani secondo lui  non dovrebbero essere prescelti e conclude che perciò il magistrato  dovrebbe prescegliere  lui al posto e alla carica di procuratore dei poveri con lo stipendio stabilito dal Consiglio

“Ill.mi SS.ri

Il posto di Procuratore dei Poveri che le SS.rie LL sono per conferire questa mattina altro scopo non ha a forma degli ordini veglianti che la difesa dei poveri carcerati perlochè si rende necessario che un tal posto venga e sia di fatto conferito a persona non solamente dottorata ma consaputa specialmente nelle materie criminali,poiché dopo d’essere stato sperimentato  il Dott. Pasquale Lambardi di questa città non solo è dottorato ma eziandio versato nelle materie criminali poiché dopo d’essere stato sperimentato per davvero a mezzo di esami sostenuti non tanto i sig.ri Giudici  del supremo istituto di Giustizia di Firenze collegialmente adunati quanto nell’istituto della Real Cappella ,ebbe l’onore d’essere con Benigno rescritto di S.A.R. posto nella Nota dei Notari Criminali come resulta dal predetto Benigno Rescritto  che s’annette alla presente …..

A dì Maggio 1795”

La richiesta del dr. Pasquale Lambardi non ebbe successo  perché l’anno successivo ,il 1796, il dr Giovanni Mangani chiede alla magistratura comunitativa di Portoferraio, le “Signorie loro Molto Magnifiche” di essere confermato procuratore dei Poveri della città .

Il Mangani , a supportare tale istanza di conferma ,allega certificato delll’Auditore Vicario (Giudice) di Portoferraio

“Avanti le SS. LL. Molto Magnifiche

Compare

Il dott Gio. Mangani come procuratore dei Poveri di questa città e reverentemente le rappresenta essere passato l’anno che fu eletto a tale impiego dovendo di essere confermato nel medesimo coi soliti obblighi e provisione tanto più che ha riscontrato l’annesso certificato del Sig.re Auditore Vicario regio di Portoferraio  e le fa devotissime reverenze”

Questo è il certificato  dell’Auditore Vicario (Giudice) rilasciato al dott Giovanni Mangani per la richiesta di conferma nell’impiego di Procuratore dei poveri:

 

“A dì 2 novembre 179sei

Certifico io infrascritto Auditore Vicario per S.A.R. dell’isola dell’Elba di Portoferraio come il Sig .re Dott Gio Mangani ha esercitato l’impiego di Procuratore dei poveri Carcerati  con somma attenzione e fatica nulla avendo in violazione contro del medesimo:per ciò di proseguo  dunque mi descrivo

Luigi Patani Auditore Vicario “

MARCELLO   CAMICI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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