Nel settecento il procuratore dei poveri era un impiego del comune di Portoferraio per la cui copertura la magistratura comunitativa emetteva un bando pubblico rivolto a coloro che volessero ricoprirlo .
Chi era interessato , con supplica, attraverso una formale istanza scritta rivolta al comune, richiedeva di potere essere “eletto” .
Il procuratore dei poveri aveva funzione di supporto , aiuto alla povertà e alla sofferenza diffuse nella popolazione ,soprattutto in quella carceraria che a quei tempi in numero consistente è presente nel bagno penale della Linguella e in forte Falcone.
Era un impiego comunale settecentesco esistente a Portoferraio il quale , come altri ,quali il provveditore di strade,il camarlingo, il cassiere delle porte,il bidello di comunità,di cui già ho parlato,è scomparso dalla memoria collettiva e rimane ricordo solo in carte di archivio.
Aveva funzione solidaristica e in questo si associava ad altre iniziative di solidarietà presenti nella comunità e societa’ settecentesca ferraiese come quelle confessionali delle confraternite (sin dal 1566 dalla Misericordia,sin dal 1551 dal Corpus Domini poi mutato nel 1792 in SS Sacramento,sin dal 1558 dai frati Zoccolanti dell’Ordine di San Francesco della chiesa e convento di San Salvatore) e ospedaliere laiche (ospedale di San Cristino e del Carmine, ospedale dei gettatelli ,distribuzione delle zuppe ,certificazione di “povero” e di “miserabile” per ottenere il ’ benefizio di miserabilità’,benefizio che concedeva assistenza gratuita in ospedale )
Il procuratore dei poveri,uno volta assunto dal comune quale impiegato , era stipendiato dalla più importante azienda cittadina del settecento operante a Portoferraio ,chiamata Abbondanza (vedi
L’ impiego comunale di “procuratore dei poveri” lo ritroviamo infatti nell’elenco degli “Stipendiati che l’Abbondanza di Portoferraio paga in un anno” a cui viene elargita la somma di lire 168 all’anno (Vedi Memoria n 12 sull’abbondanza di Portoferraio annessa alla “Relazione di Portoferraio a Sua Altezza Reale dal conte Vincenzo degl’Alberti suo consigliere di stato” .1766.Manoscritto. Biblioteca comunale Portoferraio)
Nel maggio del 1795 Pasquale Lambardi fa istanza alla magistratura comunitativa di Portoferraio per ricoprire l’impiego di Procuratore dei poveri affermando che essendo l’incarico previsto prevalentemente
legato alla difesa dei poveri carcerati è lui che ha le carte in regola per ricoprirlo e non altri che insieme con lui partecipano a tale conferimento.
Dopo avere reso noto le sue note personali professionali per le quali chiede agli “Illustrissimi Signori “ della magistratura comunitativa (Gonfalioniere,priori e consiglieri)di ricoprire l’incarico di “procuratore dei poveri” passa ad affermare perché altri concorrenti come il dott. Francesco Antoni Antigni e il dott. Giovanni Mangani secondo lui non dovrebbero essere prescelti e conclude che perciò il magistrato dovrebbe prescegliere lui al posto e alla carica di procuratore dei poveri con lo stipendio stabilito dal Consiglio
“Ill.mi SS.ri
Il posto di Procuratore dei Poveri che le SS.rie LL sono per conferire questa mattina altro scopo non ha a forma degli ordini veglianti che la difesa dei poveri carcerati perlochè si rende necessario che un tal posto venga e sia di fatto conferito a persona non solamente dottorata ma consaputa specialmente nelle materie criminali,poiché dopo d’essere stato sperimentato il Dott. Pasquale Lambardi di questa città non solo è dottorato ma eziandio versato nelle materie criminali poiché dopo d’essere stato sperimentato per davvero a mezzo di esami sostenuti non tanto i sig.ri Giudici del supremo istituto di Giustizia di Firenze collegialmente adunati quanto nell’istituto della Real Cappella ,ebbe l’onore d’essere con Benigno rescritto di S.A.R. posto nella Nota dei Notari Criminali come resulta dal predetto Benigno Rescritto che s’annette alla presente …..
A dì Maggio 1795”
La richiesta del dr. Pasquale Lambardi non ebbe successo perché l’anno successivo ,il 1796, il dr Giovanni Mangani chiede alla magistratura comunitativa di Portoferraio, le “Signorie loro Molto Magnifiche” di essere confermato procuratore dei Poveri della città .
Il Mangani , a supportare tale istanza di conferma ,allega certificato delll’Auditore Vicario (Giudice) di Portoferraio
“Avanti le SS. LL. Molto Magnifiche
Compare
Il dott Gio. Mangani come procuratore dei Poveri di questa città e reverentemente le rappresenta essere passato l’anno che fu eletto a tale impiego dovendo di essere confermato nel medesimo coi soliti obblighi e provisione tanto più che ha riscontrato l’annesso certificato del Sig.re Auditore Vicario regio di Portoferraio e le fa devotissime reverenze”
Questo è il certificato dell’Auditore Vicario (Giudice) rilasciato al dott Giovanni Mangani per la richiesta di conferma nell’impiego di Procuratore dei poveri:
“A dì 2 novembre 179sei
Certifico io infrascritto Auditore Vicario per S.A.R. dell’isola dell’Elba di Portoferraio come il Sig .re Dott Gio Mangani ha esercitato l’impiego di Procuratore dei poveri Carcerati con somma attenzione e fatica nulla avendo in violazione contro del medesimo:per ciò di proseguo dunque mi descrivo
Luigi Patani Auditore Vicario “
MARCELLO CAMICI