Intorno alle 20, 30 circa del 23 agosto una tartaruga ha fatto la sua comparsa davanti alla spiaggia di Morcone, nel Comune di Capoliveri, esattamente nel tratto dove tre anni fa nidificò un’altra (o la stessa?) Caretta Caretta, ma è stata disturbata da turisti che si sono buttati in mare con la maschera per vederla sott’acqua e che l’hanno fatta scappare.
Il controllo delle tracce fatto stamattina dai volontari di Legambiente Arcipelago Toscano lungo tutto la spiaggia di Morcone non ha dato nessun risultato e il Cigno Verde invita tutti gli operatori balneare e turistici e gli ospiti di Morcone a segnalare immediatamente la presenza di tracce di nidificazione o di una tartaruga marina in mare o sulla spiaggia al 1530 della Capitaneria di Porto e poi a Legambiente Arcipelago Toscano (Isa 3407113722 – :Tartarughe@legambientearcipelagotocano.com).
Nell’ottobre del 2021 nel nido della tartaruga marina di Morcone i ricercatori dell’ARPAT e delle università di Siena e Pisa trovarono 85 uova, 72 delle quali schiuse, con un successo riproduttivo altissimo. Un miracolo che poteva ripetersi il 23 agosto e che non è stato possibile – speriamo temporaneamente – per dei comportamenti sconsiderati, egoistici e pericolosi.
Isa Tonso, responsabile del progetto tartarughe Marine di Legambiente e Parco Nazionale Arcipelago Toscano e referente locale per il LIFE TurtleNest che coinvolge regioni, istituzioni scientifiche e università di Italia, Francia e Catalogna, sottolinea che «A Morcone purtroppo è stato fatto tutto quel che non bisogna fare quando si avvista una tartaruga marina vicino u o su una spiaggia. Mamma tartaruga è stata disturbata proprio in uno dei momenti più delicati, mentre cercava di raggiungere una spiaggia per nidificare, e questo, tra l’altro, è anche un reato, visto che si tratta di animali protetti dalla legge italiana e dal Direttive europee»
La traccia della tartaruga marina sulla spiaggia corrisponde a circa 60-70 centimetri da pinnata a pinnata ed è facilmente riconoscibile per il caratteristico percorso a “U”. La tartaruga, infatti, non torna mai sui propri passi. Generalmente esce di notte dal mare per deporre le uova, quindi è probabile trovare tracce del suo passaggio alla mattina presto.
Come bisogna comportarsi in caso di avvistamento di una tartaruga in mare e sulla spiaggia lo spiega TurtleNest: Le prime tartarughe stanno già nidificando sulle nostre coste…In caso di avvistamento:
1 Avvertire le autorità competenti. Se incontri una tartaruga in fase di nidificazione o individui un nido, informa immediatamente le autorità competenti come la Capitaneria di Porto (1530) e Legambiente Arcipelago Toscano (3407113722). Di fatto, queste organizzazioni sono specializzate nella tutela della fauna marina, pertanto sono in grado di gestire situazioni delicate e proteggere le tartarughe e i loro nidi.
2 Mantenere le distanze. Le tartarughe marine sono creature selvatiche e sensibili e la presenza umana può causare stress e disturbo, interrompendo il delicato e prolungato processo di nidificazione – che inizia con l’arrivo dal mare e si conclude con il ritorno in mare – pertanto è fondamentale mantenere una distanza sicura di minimo 10 metri dalla tartaruga. Infondo, date le circostanze, chi non desidererebbe un po’ di privacy?
3 Evitare luci e flash. Le tartarughe sono sensibili alla luce, specialmente di notte. Se proprio devi, utilizza luci rosse o a bassa intensità per ridurre l’impatto ambientale e non usare il flash fotografico, così da non disturbare il delicato processo di nidificazione.
4 Stare lontani dalle uova. Evita qualsiasi interferenza con le uova e il nido. La disposizione e la profondità delle uova sono difatti fondamentali per la loro incubazione e lo sviluppo sano dei piccoli. Il tocco umano può compromettere il successo della nidificazione. Rispetta l’habitat naturale delle tartarughe mantenendo la sabbia intorno al nido intatta.
Anche in caso di ritrovamento di tartarughine marine sulla spiaggia bisogna avvertire Capitaneria di Porto e Legambiente, non toccare assolutamente i piccoli, non “aiutarli” a raggiungere il mare prendendoli in mano, le tartarughine hanno bisogno dell’imprinting della spiaggia per poterla ritrovare quando da adulte torneranno per nidificare.
Se la schiusa avviene di notte non bisogna assolutamente utilizzare il flash per fotografare le tartarughine e occorre spegnere tutte le luci perché possano raggiungere il mare senza essere attratte da luci artificiali.
Se la schiusa avviene di giorno le tartarughine possono essere fotografate mantenendosi a debita distanza, non entrando mai nel “corridoio di lancio” e seguendo le istruzioni dei volontari di Legambiente Arcipelago Toscano.
Amedeo Anselmi
Troppo tardi informare adesso sui comportamenti da adottare, il danno ormai è fatto!.
Gli adulti sono davvero ignoranti in materia di comportamento civile e doveroso verso gli animali e la natura in genere, dovremmo rivedere seriamente di cambiare i programmi educativi e di insegnamento nelle nostre scuole, ma non verso i ragazzini delle medie o delle elementari ma verso i ragazzi delle superiori, in modo tale che rimanga nella coscienza ambientale di ognuno di noi.
Amedeo Anselmi
26 Agosto 2024 alle 8:34
MASSIMO
Dopo tutte le raccomandazioni ci sono ancora i soliti idioti che interferiscono…
24 Agosto 2024 alle 10:36