Le minuscole tracce che stamattina segnavano la sabbia bianca di Cala Giovanna a Pianosa sono l’indubitabile prova che è iniziata la schiusa delle uova depositate nei 7 nidi di tartaruga marina a Pianosa.
Il nido è il primo, quello scavato da mamma tartaruga il 13 giugno e che ha dato il via a ben 6 nidificazioni che hanno trasformato Pianosa – dove
Le minuscole tracce che stamattina segnavano la sabbia bianca di Cala Giovanna a Pianosa sono l’indubitabile prova che è iniziata la schiusa delle uova depositate nei 6 nidi di tartaruga marina a Pianosa.
Il nido è il primo, quello scavato da mamma tartaruga il 13 giugno e che ha dato il via a ben 6 nidificazioni che hanno trasformato Pianosa – dove finora non si aveva notizia di nidi di tartarughe marine – nell’isola preferita dalle Caretta caretta nell’estate 2024.
Le minuscole tracce sono state avvistata stamattina da un socio dell’associazione per la difesa dell’Isola di Pianosa che, insieme ai detenuti del Carcere di Porto Azzurro di stanza a Pianosa, collabora con Legambiente e il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano a un progetto che è entrato a far parte del LIFE TurtleNest che coinvolge Italia, Francia e Spagna.
Le immagini delle fototrappole del Parco hanno confermato la nascita che sembra essere quella di una prima avanguardia del piccolo esercito di tartarughine che nelle prossime settimane sciameranno sulla sabbia e nel mare limpidissimo e protetto di Pianosa.
Isa Tonso, responsabile del progetto Tartarughe di Legambiente e Parco, sottolinea che «Pianosa ci sta dimostrando di quanto sia semplice e naturale la nascita delle tartarughe marine in un ambiente protetto, dove non c’è bisogno del nostro intervento per evitare interferenze. In caso di nascite diurne, invitiamo tutti a non toccare le tartarughine. a non “aiutarle” ad arrivare in mare perché per loro è essenziale percorrere quel tratto di sabbia che le separa dal mare. Se verranno lasciate in pace, qualcuna di loro tra un po’ di anni tornerà a Pianosa a rinnovare il miracolo della vita al quale stiamo nuovamente assistendo e che sarebbe tanto piaciuto alla nostra Fiorella Battaglini, una delle prime tartawatcher di Legambiente scomparsa pochi giorni fa».
Intanto i Carabinieri forestali del Parco Nazionale hanno prontamente delimitato con nastri bianchi e rossi la “pista di lancio” che le tartarughine percorreranno per raggiungere il mare dove trascorreranno il resto della loro vita. Per rendere più sicuro il breve viaggio terrestre delle tartarughine, il Parco Nazionale ha chiuso la spiaggia di Cala Giovanna dalle 20,00 alle 7,00.
Venerdì 23 agosto alle 18,00 a Fetovaia si parlerà di tartarughe marine con l’erpetologo Marco Zuffi, con le biologhe dell’Arpat Cecilia Mancusi e del Parco Nazionale Francesca Giannini. Sarà anche l’occasione per una prima presentazione del nuovo silent book “Tortoise” (Persephone edizioni), un fiaba muta e magnificamente illustrata di una gatta e una tartaruga marina con sullo sfondo un’Isola che somiglia all’Elba.