Sul finire di questo infuocato mese di agosto il Museo Bolano presenta due eventi che avranno come protagonista proprio il fondatore, Italo Bolano, che 60 anni fa ideava questo luogo divenuto centro di incontro polivalente per le arti.
A celebrare questi due incontri avremo Erica Romano, la Direttrice e curatrice artistica di tanti eventi sia al Museo Bolano sia all’Open Studio di Prato, alla quale lasciamo la parola per qualche anticipo sulla visita che si terrà Lunedì 19 agosto alle ore 18: “L’Open Air Museum Italo Bolano cambia aspetto ad ogni ora del giorno, se la mattina sembra svegliarsi lentamente, con raggi che fendono lo spazio asciugando un poco alla volta lunghi tappeti di brina, a mezzogiorno il museo si tinge di radi brandelli d’ombra, solo lì dove una luce alta e brillante fatica a passare attraverso fitti aghi di pini e fogliame. Ma è sul calar della sera che si rinnova, come un felice e puntuale appuntamento, uno dei momenti più magici che anima il Giardino dell’Arte: il sole al tramonto tocca ogni cosa con baci dorati che ravvivano i monumenti e la natura con colori intensi e quasi smaltati.
Un tripudio di gioia per gli occhi e per il cuore che invita a soffermarsi, a contemplare, a riflettere e, perché no, a sognare. Proprio durante questo rito del tramonto che ogni sera si rinnova, con una speciale visita guidata, accompagnata da testi poetici e in prosa, invitiamo il pubblico a conoscere la nascita del museo e alcune opere di Italo Bolano, per approfondirne la poetica e la genesi che le ha ispirate, ma anche i lavori di altri artisti che negli anni hanno arricchito la collezione del parco.”
L’incontro di lunedì pomeriggio sarà anche l’ultima occasione per visitare Garten, o della quiete brulicante di Simoncini.Tangi, duo artistico composto da Daniela Simoncini (Poggibonsi, SI, 1972) e Pasquale Tangi (Faeto, FG, 1980) che chiude martedì 20 agosto. Il progetto espositivo si colloca all’interno del programma Arte, vita della Vita! (1964 – 2024) per la celebrazione dei 60 anni del museo ed è stato realizzato grazie al contributo di TCE – Telecomunicazioni. In particolare, i due artisti hanno abitato il giardino per una settimana per poi inaugurare la loro mostra con opere site-specific realizzate appositamente per gli spazi del museo. La loro attenzione si è rivolta alla connessione tra Uomo e Natura e all’interconnessione tra esseri viventi che vivono di reciproca contaminazione e trasformazione.
L’Open Air Museum, dunque, con la sua storia e il suo giardino brulicante di vita che si cela dietro la sua quiete apparente, si è rivelato così un fertile humus per la coppia di artisti, per alimentare una ricerca che si ispira al mondo naturale e ai suoi meccanismi interni più nascosti e poco visibili.
Il secondo incontro è previsto per Martedì 20 agosto alle ore 21,15 con una conferenza sempre di Erica Romano dal titolo DAL GESTO ALLA FORMA. Il gesto nelle arti e nei cicli pittorici di Italo Bolano
Questa conferenza fa parte del programma Arte, vita della Vita! per celebrare i 60 anni dell’Open Air Museum Italo Bolano e intende portare all’attenzione del grande pubblico uno degli argomenti che hanno segnato profondamente la produzione di Italo Bolano, ossia lo sviluppo della gestualità nelle arti in generale e in pittura in particolare.
Il gesto espressivo, infatti, con cui viene contraddistinto tutto il lavoro di Bolano, ha condotto l’artista ad avere una concezione dell’arte incentrata sulle diverse qualità del segno pittorico che dà poi corpo a delle forme, le quali corrispondono nelle sue opere a pensieri, sentimenti ed emozioni.
Erica Romano guiderà il pubblico nella lettura dei quattro cicli principali della produzione bolaniana, ossia la Donna-Isola, Mario Luzi, il Cristo e Napoleone, alla luce degli studi sul gesto nelle arti all’interno della storia dell’arte, partendo dai primi studiosi del XVII-XVIII sec., che da pionieri hanno affrontato il tema in modo acuto e illuminante, fino alle sperimentazioni dell’espressionismo astratto degli anni ’50-’60 che invece hanno determinato in modo diretto l’arte gestuale di Bolano.
Un breve excursus ricco di connessioni che non vuole però dimenticare i diversi contributi provenienti dalla pittura dalla scultura, dalla danza, dal teatro e dai più recenti linguaggi creativi, nell’ottica di un dialogo tra le arti visive e performative tanto caro a Italo Bolano, il quale sin dal principio aveva concepito un Museo dove sognava che ogni espressione e linguaggio artistico potesse incontrarsi e reciprocamente contaminarsi.
Ricordiamo che tutti gli eventi sono a libero ingresso, fino ad esaurimento dei posti nel parcheggio. A parcheggio del Museo completo è possibile lasciare l’auto alla fermata dell’autobus sulla via di San Martino e proseguire a piedi, circa 300 metri.
Chi desidera può lasciare un contributo al bookshop del Museo.