Con una informale cerimonia – sopralluogo nel pomeriggio di martedì 13 agosto è stata inaugurata la Scalinata del Falcone, opera progettata e iniziata dalla amministrazione Zini, facente parte del progetto di “restauro parti interne , ritrovamento affreschi e rifacimento pavimentazione esterna del Teatro dei Vigilanti – Renato Cioni” , un intervento finanziato nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza e completato subito dopo le elezioni dello scorso giugno.
Alla presenza del sindaco di Portoferraio Tiziano Nocentini, del vicesindaco e assessore ai lavori pubblici architetto Claudio De Santi, della direttrice dei lavori Elisabetta Coltelli e di una rappresentanza della attuale Amministrazione Comunale, sono state illustrate le tecniche utilizzate per il recupero e la realizzazione dell’opera.
“Tutto il lavoro – ha ricordato l’architetto Elisabetta Coltelli – è stato autorizzato e realizzato sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza, mentre le operazioni di scavo sono state seguite da una archeologa specificamente incaricata, dato che tutta l’area del centro storico di Portoferraio è sottoposta a vincolo archeologico. La scalinata del Falcone versava in grave stato di degrado, sia per la presenza delle colate di cemento che ricoprivano quasi totalmente il percorso sia per il fondo disconnesso pieno di buche ed avvallamenti con una forte pendenza verso il teatro, alla struttura del quale provocava delle importanti infiltrazioni di acqua”.
Durante lo scavo sono state rimosse con cura ed accatastate nell’ambito del cantiere per il conseguente riutilizzo , sia le basole ancora presenti della scalinata che i cordoli ancora presenti . Il basolato era presente per una piccola parte e precisamente solo per la metà della scalinata da Via del Carmine all’ingresso di Via dei Palchetti, con esclusione del pianerottolo (anch’esso ricoperto da una gettata di cemento) mentre il resto della scalinata era coperto da cemento , terra battuta , conglomerato cementizio e piccoli rimasugli di “battuto di calce” , mentre i cordoli risultavano presenti solamente per circa metà della superficie della parte sinistra della scalinata , pertanto non erano numericamente sufficienti per la copertura dell’intero tracciato. Il manto della scalinata è stato eseguito, uniformando la parete bassa del percorso, riutilizzando sia le basole che i cordoli recuperati dalla scalinata in precedenza accatastati in cantiere, sia il materiale di recupero conservato presso il magazzino comunale, grazie al quale abbiamo potuto coprire con il basolato e cordoli , una superficie maggiore rispetto a quella originariamente presente sulla scalinata prima dell’intervento”.
“Possiamo affermare che si tratta di un’opera realizzata in maniera eccellente – ha affermato l’assessore ai Lavori Pubblici, architetto De Santi – sono state scrupolosamente rispettate le indicazioni della Soprintendenza usando materiali presenti nelle aree limitrofe del centro storico. Sarebbe stato un errore storico usare materiale anche simile ma proveniente da altre zone geografiche, molto meglio aver messo in atto questa separazione di materiali che però è in qualche modo affine alla storia della città medicea”.
“Vogliamo investire nel recupero storico delle pavimentazioni della parte alta della città – ha aggiunto il sindaco Tiziano Nocentini – pensiamo a riaprire provvisoriamente delle cosiddette ‘cave di prestito’, che ci permetteranno di accumulare materiale sufficiente a ristrutturare nei prossimi anni con il caratteristico basolato rosa elbano le strade del centro storico. Sarà una operazione lunga e costosa, ma è un vero e proprio investimento per restituire a Portoferraio una parte importante delle sue caratteristiche storiche”.
Antonio Boni
Giusto recuperare la pavimentazione delle strade ma cerchiamo di avvicinarsi il più possibile all’originale,mantenendone la storicità senza fare degli Arlecchini.
15 Agosto 2024 alle 7:53
Cecilia Pacini
Non si era mai vista un’attenzione così profonda alle lastre di calcare rosa di Portoferraio, considerato il danno enorme che queste hanno subito in tutto il centro storico da parte di privati o da operai delle stesse amministrazioni nel corso di decenni, senza nessun reale ed efficace controllo.
Di nuovo, grazie alla grande sensibilità e professionalità dell’arch. Elisabetta Coltelli e del suo ufficio e alle amministrazioni di Portoferraio nel darle fiducia. Il suo dovrebbe diventare un incarico a tempo pieno, tante sono le emergenze da risolvere.
14 Agosto 2024 alle 11:47