Libertà e Luce, il libro dell’elbano Gianluca Bisso

Incontro tra la poesia di Mario Luzi e la pittura di Italo Bolano. La prefazione di Giani

Libertà e luce, L’incontro tra la poesia di Mario Luzi e la pittura di Italo Bolano è un saggio illustrato incentrato sul ciclo pittorico di Italo Bolano ispirato alle poesie di Mario Luzi, con approfondimenti critici sulla poesia ermetica, sull’astrattismo e sull’espressionismo.

L’opera è corredata da rappresentazioni fotografiche, per concessione del Trust Arte Italo Bolano, titolare dei diritti d’autore, e del Centro Studi Mario Luzi “La barca” di Pienza. Il libro è stato realizzato sotto l’egida della Fondazione Italo Bolano.

Tra il 1995 e il 1997 Bolano lavora ad un intenso ciclo pittorico dedicato all’amico Mario Luzi, basato sulle stratificazioni e sulle velature cromatiche, in grado di trasmettere sensazioni indefinite e di mettere in collegamento l’anima dell’osservatore con quella dell’artista che le ha tracciate. Si tratta di tredici acquerelli in calce ai quali Luzi, che ha proceduto alla scelta dei titoli, ha scritto di proprio pugno i versi tratti dall’opera Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (1994), ad eccezione dell’inedito «Libertà! Verso l’Elba», intriso di significati per entrambi. Per quest’opera Luzi riceve il Premio Internazionale Raffaello Brignetti, dedicato alla memoria dello scrittore di mare gigliese cresciuto all’Elba, vincitore del Premio Strega nel 1971 con il romanzo La spiaggia d’oro.

Nel libro di poesie di Luzi il famoso pittore senese Simone Martini diventa l’alter ego dello scrittore in un viaggio di ritorno nel luogo dove allignano le sue radici personali e familiari, alla ricerca dell’essenza ultima delle cose e del significato profondo della vita.

Simone Martini è noto per aver abbinato al classico color oro della pittura medievale originali tinte azzurre, che per Luzi sono sinonimo di luce, profondità, verità. Il poeta si immedesima nella vicenda umana di Martini, rendendola propria.

Le riflessioni filosofiche del Viaggio restano spesso domande senza una risposta definitiva e preconfezionata, espressione di una concezione tragica della vita. Le composizioni di Bolano mettono in scena un panorama onirico e surreale.

 

Quella tra Italo Bolano e Mario Luzi è una bella storia di amicizia, creatività, bellezza. Una storia che mette insieme arte, relazioni umane mai scontate anche nel mondo della cultura, amore per i luoghi in cui si sente di avere le proprie radici. […] Due artisti, due percorsi diversi che si incontrano nell’amicizia e poi nella capacità di creare insieme rimanendo fedeli ai loro rispettivi linguaggi. […]

Un movimento verso qualcosa, ma allo stesso tempo una comune idea di ritorno a ciò che ci è di più caro e necessario, a ciò a cui davvero apparteniamo.

È bello che tutto questo sia raccontato, studiato, fatto proprio perché si trasformi in consapevolezza di ciò che l’arte può fare. Bello che questo libro – così attento e vorrei dire generoso – sia l’ottimo lavoro di un autore nato negli stessi anni in cui l’amicizia di Bolano e Luzi dava questi frutti. Libertà e luce, appunto, la stessa che possiamo cogliere attraverso queste pagine.

 

Dalla prefazione di Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana.

 

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