Il Bidello di comunità un mestiere del settecento, le tracce

Nella comunità di Portoferraio, nel settecento e ottocento, esistevano impieghi comunali della cui esistenza è rimasta traccia solo in carte di archivio. Importanti ed interessanti sono queste carte perché non solo riportano alla memoria lavori, mestieri scomparsi ma anche fanno conoscere aspetti sconosciuti della vita quotidiana della comunità ferraiese di quel tempo. Erano infatti mestieri con valenza sociale,pubblica tale che erano diventati impieghi del comune ai quali si accedeva tramite concorso pubblico,col quale la magistratura comunitativa (gonfaloniere priori e consiglieri ) sceglieva ed eleggeva chi doveva ricoprire l’impiego. Se l’impiego comportava il rischio di perdita di denaro era richiesto un mallevadore che doveva avere l’approvazione da parte di gonfaloniere, priori e consiglieri: era questo il caso di coloro che dovevano gestire denaro pubblico come ad esempio camarlingo e cassiere delle porte.
Il “Donzello di comunità”, il “Cassiere delle porte” , il “Provveditore di strade”,il “Camarlingo” sono alcuni di questi mestieri e di essi ho già scritto.
Il “Bidello di comunità” del quale qui di seguito discuto e parlo , è mestiere che divenne impiego comunale. di cui è rimasta memoria solo in documenti di archivio.
La famiglia Bandinelli è legata alla vicenda di tale impiego comunale nel settecento..
In data 11 giugno 1794 Giovanni Bandinelli fa istanza al comune di Portoferraio chiedendo di diventare bidello di comunità al posto del padre :

“Molto Magnifici Signori Gonfalonieri,Priori e Consiglieri Rappresentanti il Pubblico di Portoferraio

Giovanni Bandinelli Umilissimo Servo delle Loro Signorie Molto Magnifiche con tutto il dovuto rispetto Le rappresenta qualmente essendole stato vacante l’impiego di bidello di questa magnifica Comunità per la morte seguita del Padre del povero Oratore e cioè sono già anni due che il medesimo dalla Magistratura di quel tempo fu ammesso per aiuto di detto suo padre che perciò supplica le Signorie loro Molto Magnifiche che presi in considerazione i servizi prestati alla detta Magnifica Comunita dal Nonno,e Padre del supplicante si degnino concedergli il suddetto impiego
Che della grazia quam Deus
A dì 11 giugno 1794”
FOTO 1
(Filza “Istanze e negozi della comunità e forno dall’anno 1793 al 1798” C29. 2-Carta senza numero di pagina.Carteggio magistrale. Archivio preunitario del comune di Portoferraio.Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800.Archivio storico comune Portoferraio )

In seguito a questa istanza il Bandinelli viene assunto, come si evince da altra carta di archivio.
In questa il Nostro chiede al comune ,con formale istanza scritta, di confermarlo nella carica di bidello di comunità essendo “spirato il termine del suo servizio” e al tempo stesso chiede “ volergli concordare un aumento di paga proporzionato alla necessaria sussistenza ”:

“Molto Magnifici Signori Gonfalonieri,Priori e Consiglieri Rappresentanti il Pubblico di Portoferraio
Gio. Bandinelli ,Bidello della Loro Comunità si dà l’onore di notificarle che essendo spirato il termine del suo servizio e volendo proseguire nel medesimo supplica le SS. LL. a volerlo confermare in detto impiego : Che è quanto
Espone altresì che non ha se non che la tenue Provvisione di Lire 15 il mese con la quale non può avere la propria sussistenza e quella della sua famiglia ,che perciò prega le SS.LL. MM. MM. a volergli concordare un aumento di paga proporzionato alla necessaria sussistenza ,Che è quanto.”
FOTO 2

Il “bidello di comunità” settecentesco sarà chiamato,dopo il 1815, “donzello di comunità” nel restaurato governo granducale in seguito al congresso di Vienna.
Giovanni Bandinelli lo ritroviamo anche in carte di archivio dei primi anni dell’ottocento a ricoprire la carica di donzello di comunità. Aveva questi còmpiti: portare alla conoscenza del pubblico gli editti comunali,partecipare ad incanti di immobili,dare la comunicazione di adunata della magistratura comunitativa ai magistrati comunitativi di competenza,suonare il campanone per le “annue ricorrenze e adunanze del Consiglio Generale”,portare gli avvisi della contribuzione fondiaria,trasportare in terraferma”miserabili mendicanti”, provvedere all’olio pubblico per l’illuminazione,trasportare mobilie da un ufficio all’altro,suonare la tromba per richiamare gli attendenti ai pubblici incanti per l’alienazione di stabili comunali.

MARCELLO CAMICI

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