Piena collaborazione dell’organizzazione a tutte le attività previste dal progetto, di cui si stanno monitorando proprio in questi giorni i primi risultati
E’ arrivata pochi giorni fa anche l’adesione di Legambiente – Arcipelago Toscano, firmata dalla Presidente, Maria Frangioni, ad ANADYOMENE. Nascente dall’acqua, di Roberto Ghezzi, progetto di residenza d’artista interdisciplinare del Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano – S.M.AR.T, che comprende 9 comuni (ed il Parco Nazionale Arcipelago Toscano) dislocati su 7 isole, e finanziato dalla Regione Toscana tramite il bando dedicato ai sistemi museali 2024. Un vero e proprio progetto collaborativo di comunità al quale tante associazioni e realtà sul territorio hanno partecipato con entusiasmo e sostegno, il lavoro artistico di Ghezzi ha un aspetto di rilevanza scientifica non da poco. Le tele da lui realizzate portano infatti il nome di Naturografie, neologismo che indica un processo ove è la natura stessa a lasciare traccia di sé su supporti ecosostenibili collocati in ambiente naturale per lunghi periodi. Fra gli obiettivi principali dell’artista vi è anche la valorizzazione delle connessioni fra il territorio
ed i luoghi d’interesse storico-artistico e naturalistici che il paesaggio dell’arcipelago offre in tutta la sua ricchezza e varietà. Con una prima fase di residenza realizzata in collaborazione e sostegno con la Fondazione Italo Bolano ETS e che ha visto l’installazione di 4 tele (tre sul territorio elbano ed una sull’Isola di Capraia), l’artista cortonese sta ora seguendo i primi monitoraggi – le immagini in progress sono visibili anche sui canali social del Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano – e l’andamento del progetto complessivo, un connubio fra arte e scienza che è l’oggetto d’indagine espressiva favorito dall’artista. La realizzazione di Anadyomene è stata infatti seguita da tutto il comitato tecnico scientifico di S.M.AR.T, composto da professionisti, ricercatori e docenti dell’università e degli enti di ricerca, funzionari delle Soprintendenze, archeologi, geologi, storici dell’arte contemporanea, paleontologi, architetti e museologi. Inoltre il progetto si avvale del partenariato e del supporto di enti del terzo settore presenti sul territorio, a livello nazionale e internazionale e della preziosa collaborazione del CNR di Pisa per lo studio scientifico delle tele. L’aspetto di cura e analisi ambientale – di particolare supporto, ad esempio per l’installazione al laghetto delle Conche nel Parco Minerario Isola d’Elba è stata la figura Andrea Dini, ricercatore del Cnr-Igg – è nella vision complessiva di questo progetto creativo un obiettivo fondante ed un punto di arrivo. Tutto comincia e ritorna nella natura, in una continua connessione di cui possiamo osservarne, anche grazie all’arte, le tracce e le evoluzioni.
L’artista:
Roberto Ghezzi è nato a Cortona (AR) nel 1978.
La sua formazione ha avvio all’interno dello studio di scultura di famiglia e si perfeziona all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Inizia ad esporre
negli anni Novanta e i suoi esordi sono legati alla pittura. Tutta la sua produzione è fondata sul forte interesse per il paesaggio naturale, che, agli inizi,
egli indaga sia attraverso la rappresentazione pittorica, che mediante sperimentazioni “sul campo”, a contatto diretto con l’ambiente naturale. Nei
primi anni 2000 presenta al pubblico opere legate alla suddetta ricerca, maturata negli anni. Creazioni inedite, che nascono da studi e sperimentazioni su luoghi naturali, spesso incontaminati, e il cui titolo Naturografie© ha in sé il concetto fondante sia del risultato finale, che del processo. Quest’ultimo è parte integrante dell’opera, in un viaggio all’origine del rapporto tra artista e natura, dove il supporto è spazio di comunione tra essi. L’artista crea con la natura, ma, al tempo stesso sovrintende ad ogni fase della creazione: dalla determinazione delle variabili iniziali, al fattore tempo, fino alla forma finale.
Roberto Ghezzi ha effettuato decine di residenze artistiche, ricerche sperimentali e installazioni ambientali, oltre che in Italia, anche in luoghi re –
moti del pianeta come Alaska, Islanda, Sudafrica, Norvegia, Tunisia, Patagonia, Danimarca, Nord Macedonia, Groenlandia e Isole Svalbard. Ha
realizzato progetti artistici in collaborazione con importanti istituti di ricerca scientifica tra cui CNR ISMAR, CNR IOM, CNR ISP e ARPA.
Il Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano:
Il Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano (S.M.AR.T.) è nato nel 2020 come strumento di cooperazione inteso a favorire la valorizzazione del
patrimonio culturale delle isole toscane. Comprende nove comuni: Campo nell’Elba, Capraia Isola, Isola del Giglio, Marciana, Marciana Marina,
Capoliveri, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio, e il Parco Nazionale Arcipelago Toscano. S.M.AR.T. è un sistema museale di tipo territoriale, al qua – le possono fare richiesta di adesione tutte le realtà museali dell’arcipelago, sia pubbliche che private. Dal 2022 fanno parte del Sistema anche l’Open Air Museum Italo Bolano e il Museo di storia pianosina. Si estende su un territorio ricco e eterogeneo distribuito sulle sette isole, ognuna con un patrimonio tutto da scoprire. S.M.AR.T. nasce dalla condivisa necessità di valorizzare l’offerta museale, in un’ottica di unificazione che presuppone collaborazione e integrazione, ma anche promozione e sviluppo di nuove strategie, per dare nuovo impulso e consolidamento a un’identità territoriale di eccezionale pregio. Le strutture museali dell’arcipelago toscano offrono esperienze storico-artistiche in ogni sua forma: parchi e musei archeologici, antiche fortezze, musei geo-mineralogici, collezioni d’arte moderna e contemporanea, miniere e raccolte di varia natura che testimoniano la ricca varietà di un arcipelago abitato e frequentato fin dall’antichità.
Contatti
www.museiarcipelago.it; direzione@museiarcipelago.it:
www.italobolano.com; ericaromano@italobolano.com
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immagini cortesia della Fondazione Italo Bolano ETS