Fortezze medicee, la Ridotta Reale del Ponticello

di Marcello Camici

Di questa opera, tra le più importanti di quelle costruite in posizione avanzata  nel fronte di attacco di terra   e significative per dimensioni  e funzione militare di difesa ,oggi rimane traccia  e memoria ancora visibile  : rimane parte della muraglia con suo cordone.

In completo stato di abbandono si trova  sulla banchina chiamata , non a torto,di alto fondale.

La banchina è stata infatti  ricavata colmando un tratto di mare che  in quella zona lambiva la cinta muraria della ridotta reale del Ponticello. Che il mare lambiva la cinta muraria della ridotta  è ben visibile in una mappa ottocentesca  appartenente  al catasto   leopoldino. Da questa mappa si capisce che il mare andava a toccare  proprio quel tratto di  cinta muraria ancora oggi visibile sul porto di Portoferraio,banchina di alto fondale.

La sua costruzione risale all’epoca del governatore di Portoferraio,  Mario Tornaquinci .

Costui    fece edificare la ridotta   iniziando i lavori nel 1693  nel luogo dove  lui dice esservi  “la Porta del fosso detto il Ponticello “  la quale  era tutta rovinata, luogo che è individuato col nome di  “Pozzo del Ponticello” in una mappa attribuita a Ferdinando Tacca,mappa  di pochi anni antecedente i lavori del 1693 eseguiti  dal governatore

Scrive nel 1693 il Tornaquinci:

“…di presente fo ammassare quantità di sassi e rene per cominciare al mese di marzo la doppia ridotta che va fatta alla Porta del Fosso detto il Ponticello ,la quale essendo di terra ,tutta rovinata,e senza alcuna difesa ,si deve rifare di muraglia ,et involtata,conforme l’altra di mezzo ma questo però va assai più grande , e con il suo corpo di guardia,come si riconosce nello schizzo mandato tempo fa a S.A.S.; e detto travaglio sarà laborioso per doversi levare tutta la detta terra che forma ora in qualche parte la detta ridotta: e prima di dare principio a detto sterro, ne starò attendendo l’approvazione di S. A S. .Fatta che sarà detta ridotta con la gran muraglia di circa 400 b. di lunghezza che deve andare ad unire quella del fosso della controguardia,all’hora resterà chiusa tutta la piazza,che oltre alla bellezza che renderà al Porto se ne ricaverà assai più sicurezza,come il tutto  si riconosce nel sopranominato schizzo “

 (Lettera del governatore Mario Tornaquinci del 28 gennaio 1693.”Portoferraio Governo Civile e Militare dal gennaio 1682 a tutto dicembre 1695” . Archivio Mediceo.Filza 2539. Archivio di stato  Firenze)

L’anno successivo,Il  22 giugno 1694, Tornaquinci  ,scrivendo al granduca ,descrive la ridotta reale del Ponticello in questi termini

“….. Descrizione di quante braccia  d’altezza  ,grossezza e lunghezza è la ridotta fatta al Ponticello  e muraglia che serra alla detta Ridotta sino al fosso della controguardia sotto la Porta di Terra

La circonferenza della Ridotta del Ponticello gira b. 204

D’altezza b. 15

Grossa in pianta del fondamento b. 1 e ½

Attorno alla Ridotta fattoci il marciapiede bisognevole per mantenere la moschetteria longo b. 139

Largo il d.o  b. 6

Corpo di Guardia longo  b. 20

Largo il med.o        b.13 e ½ …

Muraglia che attacca d.a Ridotta e finisce al fosso della controguardia sotto la Porta di Terra…. “

 

(Lettera del governatore Mario Tornaquinci del 22 giugno 1694. Archivio Mediceo.Filza 2539.Archivio di stato Firenze )

L’opera aveva dunque una circonferenza di circa 120 metri ed alta circa 8 metri  e mezzo.

La descrizione del governatore  calza con un disegno del 1697  conservato nella biblioteca Moreniana  di Firenze . Nel particolare  del disegno  sono visibili i seguenti dettagli  :le troniere per l’artiglieria,la difesa per la moschetteria,la porta d’ingresso  con lo stemma mediceo da cui si dipartono catene per alzare e abbassare il ponte lavatoio ,una cancellata che divide il ponte levatoio dalla parte fissa  : questa ultima  conduce oltre il fossato reale dove è presente un casino per la sentinella.

Della ridotta reale del Ponticello è visibile  la pianta planimetrica databile alla seconda metà del settecento dove si identifica :”Porta del Ponticello” che apre in un androne detto “Entrata sull’Opera”da cui si  accede al “Ponte levatoio “ e al “Ponte fisso” e ,tramite scale, si  sale alla  “opera superiore del Ponticello” .

La ridotta era pertanto  costituita da un piano terreno e un primo piano, ambienti tutti dove operava il corpo di guardia. La presenza di questi due piani è dimostrata  dall’altezza della cinta muraria di quasi nove metri.

Nel 1877 la ridotta del Ponticello è chiamata “fortino” :

“                           FORTINO DEL PONTICELLO

E’situato presso lo sbocco del fosso nella rada ,a cavaliere dell’entrata alle fortificazioni dalla parte di terra, a distanza di 150 metri dalla cinta.Ha per scopo di difendere l’entrata alla piazza dalla parte di terra e di fiancheggiare il fosso; ha pure azione sulla parte interna della rada.Ha un tracciato irregolare costituito da una cortina e da un piccolo bastione a sinistra di questa  e chiuso alla gola da un semplice muro . La superfice occupata è di metri quadri 610. I parapetti sono in muratura col ciglio interno elevato di 8 metri sul mare. Sotto il terrapieno vi sono in casamatta un corpo di guardia ,due piccoli magazzini,uno dei quali per munizioni ,nonché due gallerie di scarpa lateralmente alla porta.

Disarmato. Stato di conservazione buono”

 

(Leoni “Descrizione delle opere fortificate e fabbriche di Portoferraio 1877 “.Manoscritto.Archivio privato.)

 

La descrizione fatta dal Leoni  è quella di una situazione molto degradata che è stata fissata in alcune foto fine ottocento e primi anni novecento .

In una di queste,prima  che il fossato reale  fosse colmato , il ponticello che,  nato  in parte fisso e in parte levatoio, è stato  strasformato tutto in ponte fisso in muratura

La porta d’ingresso è ancora presente con lo stemma mediceo ma senza le catene per il ponte levatoio

In altre foto,eseguite dopo che il fosso reale  è stato colmato, è già visibile che un tratto di mare che lambiva l’opera   è stato bonificato : qui sorgerà la zona per alaggio natanti chiamata  il “cantierino”

In un’altra foto ,la muraglia che unisce la ridotta reale del Ponticello  alla controguardia  sotto di porta di Terra è stata adibita a parcheggio di barrocci  che circolano nello spazio di una piazza chiamata Umberto I

Nella prima metà del novecento sopra il corpo di guardia della ridotta reale verrà costruito il palazzo detto del Vanoni,perché edificato  dall’imprenditore cav. Mario Vanoni.

Sulla banchina di alto fondale ,davanti ai resti della cinta muraria della ridotta reale del Ponticello, nel luogo indicato in foto 11, un pannello esposto alla lettura di chi transita a ricordo di quello che era e rappresentava tale ridotta  nella difesa di  tutta la città di Portoferraio, forse non starebbe male.

MARCELLLO   CAMICI

 

 

 

 

 

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