, Portoferraio

“La Russia non è mio nemico” il manifesto contestato

Un cartellone affisso a Carpani a firma Liberi cittadini elbani fa discutere

Da qualche giorno campeggia alla rotonda di Carpani, lungo la strada un mega cartellone con la scritta “la Russia non è il mio nemico” a firma “Liberi Cittadini Elbani. A questo proposito abbiamo ricevuto un post dal giovane Pietro Gentili che pubblichiamo integralmente

“Quel cartellone non si sbaglia
“La Russia non è il mio nemico.”
Non lo è il popolo Russo, oppresso dal suo governo; non lo è la cultura o la storia russa.
Chi invece è sicuramente nemico del popolo Russo è il suo governo. Un regime illiberale, corrotto e fascista.
Un regime schifoso che, come tanti regimi nel mondo, rappresenta l’insieme dei disvalori odiosi e deprecabili che si oppongono alla Democrazia, alla Libertà, al Progresso, alla parità di genere e ai Diritti Umani.

Per questi disvalori la Russia non è il “mio nemico” ma sicuramente lo è il governo Russo, come quello Iraniano, come quello emiratino o Nord Coreano. Questi governi non dovrebbero essere solo il “mio nemico” (anche perché comprensibilmente gliene frega ben poco) ma dovrebbero essere il “nemico” politico e ideologico di chiunque creda nella superiorità della democrazia sulla dittatura e nel trionfo del progresso sull’oscurantismo.

Si da il caso però che NELLE DEMOCRAZIE anche le idee più assurde o insensate siano libere di venire espresse. Nelle democrazie.
Non scrivo quindi per invocare qualche intervento pubblico o criticare un inesistente “eccesso di libertà”, NOI siamo un Paese libero. Scrivo soltanto per dire, come cittadino italiano ed europeo e come essere umano, che mi fa personalmente schifo vedere, all’ingresso del nostro Capoluogo un cartellone che inneggia ad un regime dittatoriale, che opprime i diritti umani e che ha intrapreso una guerra d’aggressione come non se ne vedevano dal 1945.

Mi fa schifo quel cartellone e mi fa schifo chi ha lanciato quella campagna di cartelloni, ripresa da elbani ignoti: l’ “associazione culturale Verona per la Liberta’ “. Letteralmente un gruppo di no-vax di estrema destra, fondato da membri ed ex membri di nientemeno che Forza Nuova (partito politico autodefinitosi “neofascista”).
Voglio dare almeno il beneficio del dubbio a questa “associazione(?)” “Liberi Cittadini Elbani” che ha firmato il cartellone ferrajese (ps: chi siete, nessuno ha mai sentito quel nome e non avete contatti social…), accettando che forse non conoscessero la fonte della campagna nazionale.

Questa operazione di fiducia però mi richiede tanto sforzo, visto che i simpatici filorussi veronesi hanno immediatamente ripostato il cartellone nostrano sulla loro pagina.

Sia chiaro. Quando dico che il governo Russo è un “nemico” non intendo in alcun modo auspicare un coinvolgimento militare diretto, sarebbe deleterio per tutta l’umanità.
Intendo dire che quella roba la’ è l’antagonista naturale di qualsiasi Democrazia e che per questo il regime è un nemico con il quale dovremmo usare non tanto i caccia e le bombe ma tutti gli strumenti politici, economici e culturali che permettano al popolo Russo di riconoscere ed inseguire con successo la strada della libertà.
Ad un regime fa più male Netflix degli f35.

Un ultimo appunto.
Io sono un cittadino, sono libero e sono elbano ma la vostra campagna mi fa lo stesso effetto del gin a colazione. Quella “firma” rende disonore a tutta l’Elba, una Comunità costruita su lotte e sacrifici nel nome della libertà, quella stessa libertà che ora i vostri amici minacciano in Ucraina e nel mondo”.

2 risposte a ““La Russia non è mio nemico” il manifesto contestato

  1. Andrea Fosella Rispondi

    Questa visione manichea che sembra scritta da un funzionario della CIA è eccessivamente autoassolutoria per l’occidente globale…i cattivi sono sempre i nemici di Washington che invece guida la coalizione dei buoni, roba da film western anni 50 dove i nativi americani sono selvaggi assetati di sangue e il 7° cavalleggeri arriva a sistemare le cose per il meglio. La realtà è un po’ più complessa di così e dal ’45 in poi non si contano le invasioni, gli interventi militari, i bombardamenti e i cambi di regime organizzati da Washington quando proprio attraverso le regole democratiche la vittoria nelle elezioni andava alla parte “sbagliata”. Si veda in proposito cosa è successo in Iran negli anni ’50 e in molti paesi latinoamericani ( Cile, Brasile, Argentina, El Salvador, Nicaragua etc.) dagli anni ’60 fino ad oggi. Addossare tutta la responsabilità della situazione ucraina alla malvagità di Putin è infantile, si continua ad ignorare del tutto il ruolo giocato da Vittoria Nuland, vice segretario di stato USA, che è stata intercettata da WikiLeaks proprio mentre si vantava della montagna di dollari versata in Ucraina per provocare un cambio di regime, cosa che è puntualmente avvenuta nel 2014 con lei presente in piazza Maidan. Non esistono garanzie che i paesi “piú democratici” dal nostro punto di vista agiscano in maniera migliore sul piano etico.
    Valga ad esempio il caso del Sudafrica dove il governo razzista di Pretoria che teneva in galera Nelson Mandela era appoggiato dagli occidentali, USA in testa, mentre la vecchia URSS inviava soldi ed armi alle formazioni dell’ANC.
    All’ epoca la CIA considerava Mandela uno dei terroristi più pericolosi del pianeta e lo tolse dalla lista nera solo poco prima che ricevesse il premio Nobel per la pace.
    Tanto per dire…

    26 Luglio 2024 alle 17:10

    • gaetano Rispondi

      ……perfettamente in accordo su tutto.

      1 Settembre 2024 alle 11:27

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