I comuni dell’isola d’Elba hanno votato contro l’approvazione del bilancio di RetiAmbiente, il gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nel perimetro dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO)Toscana Costa.
Alla assemblea dei soci, che si è tenuta a Pisa nella mattinata di lunedì 22 luglio e che prevedeva soltanto partecipazione in presenza, hanno partecipato a dire il vero solo due comuni dell’isola d’Elba, Portoferraio e Campo nell’Elba, quest’ultimo rappresentato per delega dal vicesindaco del capoluogo elbano, Claudio De Santi.
Il voto contrario dei due comuni elbani è scaturito soprattutto dalla valutazione del fatto che, dalla istituzione di Retiambiente ad oggi, non è stato rispettato uno degli indirizzi societari che erano stati prospettati ai comuni elbano al momento dell’adesione, ovvero quello di parificare a quelli degli altri comuni i costi del trasporto dei rifiuti trattati nell’impianto dell’Elba fino agli impianti di destinazione finale fuori dall’isola. Le conseguenze di questa mancato provvedimento, purtroppo, si riscontrano a tutt’oggi sulle bollette TARI dei cittadini elbani, decisamente maggiori rispetto a quelle del continente.
Portoferraio e Campo nell’Elba rappresentavano una percentuale societaria intorno al 5%. La votazione si è conclusa con il 57% dei voti percentuali favorevoli, contro il 15% di contrari e il 9% di astenuti, mentre il restante 19% non ha partecipato all’assemblea.
Per la cronaca, Retiambiente è una società per azioni a totale capitale pubblico, partecipata da cento Comuni delle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara e – per dimensioni economico finanziarie e bacino d’utenza – è il secondo operatore della Toscana e sesto in Italia nel settore dell’igiene ambientale.