Ispezioni della Guardia Costiera sulla filiera della pesca

Emesse sanzioni per oltre 35 mila euro nei primi 6 mesi del 2024. I particolari

Ispezioni della Guardia Costiera elbana sulla filiera della pesca: sanzioni per oltre 35 mila euro nei primi 6 mesi del 2024.

Sono alcuni dei numeri raccolti dalla Guardia Costiera di Portoferraio che nell’ambito delle attività svolte in mare e a terra, ha eseguito mirati controlli tesi a garantire la salute dei consumatori, la salvaguardia dell’ambiente marino e costiero, ed il rispetto delle normative sull’attività di pesca professionale e ricreativa.

Il dispositivo messo in campo, coordinato dal Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Livorno e articolato a livello territoriale su sei Comandi dell’Isola d’Elba – ha portato, ad oggi, ad effettuare oltre 400 controlli per consentire agli isolani e ad i numerosi turisti, di acquistare sul mercato prodotti ittici sicuri e garantiti.

Questi i dati salienti generali: 27 illeciti amministrativi, 7 attrezzi da pesca sequestrati, 16 esercizi di ristorazione sanzionati; sanzioni pecuniarie che ammontano a oltre 35 mila euro, per un totale di oltre 200 kg. di prodotto ittico sequestrato. Tra le attività principali, sono state sequestrate: una rete cd. ad “imbrocco” di circa 250 metri nelle acque antistanti il Porto di Portoferraio; un palangaro di circa 1000 metri e con oltre 200 ami nelle acque antistanti lo Scoglietto; un attrezzo di fattura artigianale armato con oltre 100 ami e di lunghezza superiore ai 500 metri a Rio Marina. Il pesce vivo catturato mediante l’uso di questi attrezzi, pari a 35 kg, è stato liberato in mare.

Inoltre, i militari dell’Ufficio Locale Marittimo di Marciana Marina, hanno intercettato un pescatore sportivo che in orario notturno e con l’ausilio di apparecchiature luminose esercitava l’attività di pesca subacquea all’interno del porto e un altro soggetto intento a sbarcare un esemplare di tonno rosso di taglia minima inferiore a quella consentita dalla normativa europea.

Per i soggetti responsabili sono scattate le previste sanzioni amministrative, mentre il prodotto ittico derivante da tale attività, idoneo al consumo umano, come stabilito dalle analisi del servizio veterinario della USL Toscana Nord-Ovest, è stato donato in beneficienza agli enti caritatevoli del posto.

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