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Supermarket della droga in casa, arrestato ultrasessantenne

Aveva oltre un etto fra cocaina e hashish e tre bilancini, un vero e proprio negozio

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Compagnia di Portoferraio unitamente ai colleghi della Stazione di Rio, nell’ambito dell’intensificazione dei servizi esterni per il controllo del territorio, in linea con le direttive del Comando Provinciale di Livorno condivise in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presso la Prefettura di Livorno, hanno arrestato un uomo  ultra sessantenne da tempo residente sull’isola con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari, in particolare, al fine di avvalorare alcuni sospetti maturati nell’ambito delle attività di iniziativa tese alla prevenzione e repressione dei reati in genere e di ogni forma di illecito sul territorio, hanno orientato la loro attenzione verso l’abitazione di Rio ove era solito abitare il sospettato. Da tempo, infatti, in questo luogo gli investigatori, a seguito di alcuni appostamenti, avevano notato un insolito andirivieni di persone che aveva destato i loro sospetti.

Le attività di approfondimento preinvestigativo svolte dai carabinieri hanno restituito elementi indiziari di chiaro interesse che si sono concretizzati, all’esito della perquisizione domiciliare, nel cospicuo rinvenimento di sostanze stupefacenti, hashish e cocaina per un peso complessivo che supera l’etto. Sempre a casa gli sono stati trovati tutti gli strumenti idonei all’esercizio della cessione sistematica di sostanza ovvero ben tre bilancini di precisione ed il materiale usualmente impiegato per la preparazione delle dosi nonché la sostanza da taglio indispensabile, disvelando l’esistenza – anche all’Isola d’Elba – di un fenomeno che, grazie all’operatività capillare su tutto il territorio della provincia svolto dai Nuclei Operativi e dalle Stazioni Carabinieri, consiste nell’allestimento di vere e proprie centrali di spaccio all’interno di private dimore che all’ingresso dei militari presentano organizzati come mini negozi in piena regola dotati di tutto l’occorrente per la preparazione, confezionamento in dosi e smercio di droghe.

Nel caso odierno è stato curioso rinvenire nella disponibilità dell’indagato persino un piccolo manuale tascabile dal titolo “coca e cocaina” in cui l’autore disquisisce la storia, la modalità d’abuso, i traffici, la tossicità, insomma una guida completa che approfondisce tutti gli aspetti legati agli stupefacenti del nostro tempo.

Il quantitativo di droga sequestrata che si ritiene ragionevolmente destinato al mercato isolano, avrebbe potuto produrre introiti illeciti, ceduto in dosi ai consumatori, ammontanti ad oltre 10 mila euro. Al termine delle attività conseguenti all’arresto in flagranza di reato del possessore, la sostanza è stata sottoposta a sequestro. Su disposizione dell’AG labronica competente, l’uomo infatti è stato ristretto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa del giudizio di convalida che si è svolto in udienza celebrata questa mattina in cui a suo carico oltre alla convalida dell’arresto è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Rio, con il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione in orario notturno. L’uomo rischia una pena che può raggiungere i 10 anni di reclusione, anche in considerazione degli effetti e dei rischi derivanti dall’assunzione di cocaina.

L’impegno dei Carabinieri di Portoferraio continuerà costante sul territorio, intensificando le attività di controllo e prevenzione al fine di individuare e contrastare i responsabili del traffico di droghe.

Al fine di incrementare e meglio veicolare la prevenzione soprattutto in ottica di salvaguardia dei giovani e per contrastare la mala movida estiva, la Compagnia di Portoferraio invita la cittadinanza a collaborare attivamente, segnalando eventuali luoghi, situazioni e comportamenti talvolta legati a consumo e cessioni di sostanze illecite, favorendo la collaborazione tra Istituzione e comunità in ottica di tutela della legalità.

Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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