Porta a Mare e porta a Terra sono le porte urbane dì ingresso per entrare ed uscire dalle mura castellane di Portoferraio.Tali porte urbane hanno assunto per secoli importanza notevole e sul piano militare con un corpo di guardia agli ordini della guarnigione militare a presidio degli ingressi e sul piano civile quale luogo di passaggio dove venivano svolte funzioni amministrative strategiche come il controllo dello stato grasce e il pagamento di dazio posto su queste grasce chiamato “gabella delle porte” . Per questa gabella un corpo di cassieri,due per ciascuna porta ,eletti e scelti dalla magistratura comunitativa di Portoferraio erano a tale scòpo deputati .
Una volta eletti e scelti dalla magistratura comunitativa erano poi stipendiati dall’Abbondanza la più importante azienda pubblica della città di Portoferraio nel settecento .Per approfondire cosa sia stata l’azienda dell’Abbondanza per la città di Portoferraio vedi
Nel 1766 nella sua relazione al granduca ,Vincenzo degli Alberti parlando di questi cassieri scrive “ Spese estrinseche per i deputati delle porte : Rispetto alle spese intrinseche l’Abbondanza paga Lire 744 l’anno ai due deputati delle Porte dI Mare e di Terra che non sembrano niente utili all’Abbondanza e rispetto al Governo ambedue le Porte hanno un Corpo di Guardia di soldati che possono rendere eseguiti gl’ordini del Governo predetto..”
Le porte urbane erano luogo amministrativo dove lavoravano i “cassieri “ che espletavano la funzione amministrativa di fare pagare il dazio alle merci che ivi transitavano. Era un lavoro di estrema utilità per tutta la comunità perché la “gabella delle porte” costituiva il più grande introito per le casse comunali . Un lavoro che era esercitato quale impiego comunale al quale si accedeva facendo richiesta al comune. Data la delicatezza dell’impiego bisognava saper leggere e scrivere .Il comune inoltre si cautelava chiedendo agli aspiranti cassieri una cauzione.Gli aspiranti cassieri dovevano presentare anche dei mallevadori che per essere tali dovevano essere riconosciuti e approvati dalla stessa magistratura comunitativa .
Un pò quanto succedeva per il camarlingo, impiego comunale con funzione di percettore di tutte le entrate comunali e di pagatore di tutte le uscite. Per approfondire cosa era il camarlingo nell’amministrazione della città di Portoferraio nel settecento vedi
La cauzione e la mallevadorìa erano volute ,richieste per prevenire eventuali perdite di denaro da parte della comunità.
L’importanza della funzione amministrativa di cassiere delle porte si evidenza e si comprende dalla lettura del “Ristretto dell’esazione fatta a queste due porte della città di Portoferraio per tasse dell’ appresso generi dal primo novembre 1793 al 31 ottobre 1794. Da Porta di Mare , Da Porta di Terra ” in cui si evince l’esatto importo della gabella delle porte :
“Dalla Porta di Mare Lire 23457.9.-
Dalla Porta di T erra Lire 4503.3.4
Totale somma lire 27960.12.4”
Dal “Ristretto dell’esazione fatta a queste due porte della città di Portoferraio per tasse dell’ appresso generi dal primo novembre 1793 al 31 ottobre 1794” si viene a sapere anche che i generi alimentari che passavano dalle porte e che per esse veniva pagato il dazio sono principalmente rappresentato da grano e pane,di minore entità erano le esazioni fatte su vino e aceto
Che la funzione dei cassieri delle porte fosse di responsabilità si comprende da una istanza fatta da tre cassieri alle porte alla magistratura comunitativa di Portoferraio nell’anno 1794 per vedere aumentato lo stipendio essendo “raddoppiati l’incomodi e le fatiche” del lavoro a loro affidato.
“D’Avanti le SS.ri Loro molto magnifiche SS. Gonfaloniere e Priori rappresentanti il pubblico di Portoferraio
Compariscono
Frediano Coppi,Gio.Francesco Pavolini e Francesco Fazzi Cassieri delle Porte di questa Città e col debito rispetto le rappresentano come fin dall’anno 1776;ed allorchè i medesimi furono creati cassieri delle porte suddette fu ad essi costituita la Provvisione di lire cinquanta il mese coll’obbligo e peso ad essi ingiunto di esigere soltanto la tassa sul grano ;farine sode e stacciate ,biade ,pastumi,vino ed aceto del paese e forestiero ,uva, e pane ,conforme trovasi registrato al libbro di registro di dette porte.E com’essendo stato inseguito fino al prossimo luglio 1777 sottoposto alla tassa anche l’olio ,carne di maiale fresca e salata venne ad essi ingiunto ed accresciuto l’incomodo e la fatica d’esigere le dette tasse essendo stati obbligati di tenere una scrittura separata da quella di sopra esposta ,qual durò per lo spazio di anni cinque circa.
Espongono in seguito l’Esponenti che non può negarsi che ai predetti cassieri da tre anni circa non li siano inferiti ed aumentati in gran parte l’incomodi e le fatiche attesa la legge ultima di S.A, R. riguardante la proibizione dell’estrazione delle grascie frumentarie essendo stato annesso ed ingiunto ai medesimi l’obbligo di ricevere tutte le polizie di tratte che si fanno ( ) e Forestieri con dovere tener conto del peso delle medesime ,e farne il dovuto riscontro al ritorno di quelle in città come ancora lì è stato annesso l’obbligo d’invigilare all’estrazione del pane fuori di città senza la dovuta licenza di maniera che non può negarsi che al presente non li siano stati raddoppiati l’incomodi e le fatiche.
In vista dunque delle ragioni suddette e il sommo introito fatto nel presente in somma di Lire 27 960.12.4 come si riconosce dalla dimostrazione come pure a riflesso della miserabile Provisione e di non avere mai avuto in anni diciotto veruna gratificazione ,fecero e fanno alle SS.rie loro Molto Magnifiche che presa in considerazione la loro lunga servitù ,le fatiche fatte in detto tempo ed obblighi ingiunti ai medesimi si degnino di accordarle una conveniente recognizione corrispondente alle loro sopra esposte incombenze previa però l’annuenza dell’Ill.mo Sig Governatore che è quanto
Io Frediano Coppi mano propria
Io Gio. Francesco Pavolini mano propria
Io Innocenzo Fazzi mano propria”
(Filza “Istanze e negozi della comunità e forno dall’anno 1793 al 1795” c29-29.Archivio della comunita di Portoferraio 1554-1800.Carteggio magistrale. Senza numero di pagina.Archivio storico comune Portoferraio
Porta a Mare e porta a Terra,luoghi dove la gabella della porta era esatta dai cassieri della porta ,sono ancora oggi esistenti .
La prima,quella a mare,ha resistito al bombardamento del secondo conflitto mondiale ed è stata recuperata.
(FOTO 6 )
E’ in parte aperta al pubblico col nome “ Sala Gran Guardia”.
La seconda ,quella a terra,è stata in gran parte distrutta dal bombardamento dell’ultimo conflitto mondiale specialmente per quanto riguarda gli ambienti di attraversamento dall’interno all’esterno del centro storico che si collegano tramite un voltone alla porta di terra che sta per di fuori.Vecchie foto mostrano Porta a Terra dalla parte di dentro, prima del secondo conflitto mondiale con edificazione civile sovrastante e pochi anni dopo il bombardamento
Alla fine del secolo passato questi ambienti semidistrutti da eventi bellici hanno subito un’altra distruzione riusati per galleria passaggio auto.
Sono rimasti intatti voltone ,noto ai vecchi portoferraiesi col nome “la tromba”, con la porta per di fuori che una volta si apriva nell’opera della “controguardia della Cornacchia”,punto d’ingresso per uscire od entrare nella piazzaforte dalla parte di terra..
Mappe, carte planimetriche, dipinti e foto dimostrano che gli ambienti di attraversamento dall’interno all’esterno del centro storico della parte per di dentro della porta di terra non erano meno importanti di quelli della porta di mare dal punto di vista storico e architettonico.
Era in questi ambienti che lavoravano i cassieri delle porte insieme col corpo di guardia del guarnigione del presidio militare.
In una foto scattata da Giorgio Roster alla fine dell’ottocento questi ambienti sono bene visibili ancora senza edificazione civile sovrastante
I resti di mura di questi ambienti sono ancora oggi presenti con archi di volta
Tra questi resti ,forse un pannello esposto alla lettura di chi transita a ricordo di quello che erano e rappresentavano per tutta la città di Portoferraio, non starebbe male.
MARCELLO CAMICI