“E’ un’ ulteriore conferma della bontà di almeno 30 anni di interventi di conservazione sulle tartarughe in Italia”. Così il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Giampiero Sammuri commenta le tre nidificazioni di caretta caretta, in tre settimane, sull’isola di Pianosa. Considera i nidi di questi ultimi anni nell’arcipelago il frutto del recupero, nel tempo, migliaia di tartarughe portate da chi le ha trovate in difficoltà nei centri di recupero e rilasciate di nuovo in natura. “Questo è il primo elemento di conservazione – ricorda il presidente – poi come sappiamo ( anche se dal punto di vista generale non è molto positivo) c’è il riscaldamento del Mediterraneo che favorisce la nidificazione in questi luoghi” . Non ultimo, l’attenzione posta ai siti di nidificazione da parte di volontari ed enti. “Ora si stanno raccogliendo i frutti – considera -le tartarughe stano veramente aumentando e stanno colonizzando tante spiagge, sempre di più. Queste tre hanno trovato un posto ottimale perché meglio di una spiaggia all’interno di un’area protetta come è quella dell’Isola di Pianosa non c’è niente”. La messa in sicurezza dei nidi non interferisce comunque con la fruizione e la balneazione sull’isola. “Di fatto non cambia nulla – precisa Sammuri – E’ successo anche all’Elba lo scorso anno e sta succedendo in tutta Italia. Le tartarughe nidificano anche in mezzo agli ombrelloni degli stabilimenti balneari, quindi in situazioni enormemente più disturbate rispetto a quelle dell’isola di Pianosa dove c’è una situazione di tranquillità. E poi dobbiamo dire che i momenti critici per la riproduzione delle tartarughe sono solo due, quando la femmina scende a terra per deporre le uova e quando le uova si schiudono”. Poi per tutto il periodo di incubazione delle uova, queste sono sotto la sabbia e qualunque cosa succede nel mare antistante e anche sulla spiaggia stessa non cambia niente nell’evoluzione delle uova e dei giovani che sono all’interno. La schiusa, poi, avviene quasi sempre di notte e quindi nel caso specifico di Pianosa, quando schiuderanno sulla spiaggia non ci sarà nessuno di notte. Quindi non vedo veramente alcun problema”. Anche all’Elba, lo scorso anno il nido è stato circoscritto all’interno di uno stabilimento balneare. “Accanto c’erano gli ombrelloni – spiega – e questo non dà nessun nocumento alle uova sotto la sabbia. A Pianosa è assolutamente la stessa cosa. Si può continuare la fruizione come prima, i nidi sono circoscritti e dove sono questi non ci si può andare ma per il resto tutto come prima”. Ora non resta che controllare e aspettare i canonici 45 giorni per ognuno dei tre nidi.
Pianosa, i nidi non interferiscono con la fruizione dell’isola
Il presidente del Parco: "ecco come ci si prepara ad accogliere la schiusa delle uova"
Una risposta a “Pianosa, i nidi non interferiscono con la fruizione dell’isola”
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Silvia Rizzi
Perché, c’è qualcuno che si preoccupa che la nidificazione delle tartarughe gli tolga qualche diritto? Ci siamo noi e ci sono loro e, che piaccia o no a questo qualcuno, dobbiamo imparare a convivere pacificamente!!
Silvia
9 Luglio 2024 alle 11:29