I sentieri dell’isola d’Elba raccontati in una nota dell’agenzia ANSA, una delle più autorevoli fonti d’informazione d’Italia, sono un segnale importante di come la nostra isola sia (finalmente!) percepita al di là dello stereotipo “sole-mare-spiaggia-vacanze”. Una bella storia, fra l’altro, che rende merito a personaggi come Vincenzo Anselmi e a istituzioni come il CAI. Ve la proponiamo, con una piccola tirata d’orecchie solo a chi definisce la GTE come Gran Tour dell’Elba, mentre è importante sapere che l’acronimo sta per Grande Traversata Elbana, e rappresenta l’itinerario più significativo della rete escursionistica dell’Isola d’Elba. Ecco di seguito l’articolo dell’agenzia Ansa.
Svegliarsi all’alba per andare a ripulire e sistemare un sentiero sul versante ovest dell’isola d’Elba, un antico viottolo che è stato ribattezzato il “sentiero delle poesie” perchè ospita una serie di pannelli con i brani di autori del posto dedicati al mare e alla natura selvaggia del posto.
E’ quanto avviene a Patresi, piccolo borgo affacciato sulla costa, dove residenti e turisti si sono trovati al punto di ritrovo della partenza del Gran tour dell’Elba, l’alta via Gte che collega Cavo con Pomonte, coordinati da Vincenzo Anselmi, del Cai dell’isola.
Partenza dalla panoramica strada provinciale sopra il faro di Patresi: dopo pochi metri si innesta il sentiero delle poesie, breve ma intenso percorso, che senza particolari difficoltà tecniche permette di fare un giro circolare fino a ricongiungersi al sentiero 177 permettendo di tornare a Patresi.
Con zappe, cesoie e picconi, i volontari hanno riportato ad una transitabilità ottima il percorso che altrimenti sarebbe stato impossibile da percorrere, tanto da far tornare indietro anche gli escursionisti esperti.
All’opera anche dei giovani residenti, per tramandare l’amore per la natura e la particolare montagna vista mare dell’Elba Un’attenzione speciale per i muretti a secco che per secoli hanno consentito di coltivare i pendii scoscesi e di evitare frane e dissesti: con martelli e strumenti specifici, i volontari hanno ricostruito i tratti franati, spostando a mano, non senza fatica, anche massi di grandi dimensioni che ostruivano il passaggio e che ora sono tornati a “reggere” la montagna elbana.
Nadia
Benissimo!! Bravissimi!!!! I sentieri del versante ovest sono molto belli, li ho fatti tutti in passato, quando ero più giovane, sono perciò molto contenta che vengano mantenuti, grazie al Cai e una tirata d’orecchi alle amministrazioni, anche in altre zone dell’isola, che vedono solo il mare, spesso per sfruttarlo malamente.
Complimenti a turisti e residenti
6 Luglio 2024 alle 22:50