Il giovanissimo Ernesto Guevara Lynch de la Serna, che sarebbe diventato Ernesto Che Guevara aveva un’insegnante che si chiamava Elba Rossi Oviedo Zelaya e che conosceva bene sua madre Celia.
Elba Rossi, con un nome da indubitabili origini elbane e probabilmente una tra i milioni di migranti che andò a cercare salvezza e fortuna in Argentina, ha avuto sicuramente una forte influenza sulla formazione di quel bambino asmatico che con duro allenamento diventò un atletico giocatore di rugby.
Ernestito non ha potuto andare alle prime classi della scuola primaria per le sue cattive condizioni di salute, ma poi fece le classi successive in scuole pubbliche – cosa abbastanza scandalosa per una famiglia agiata – ed è lì. all’Escuela San Martín, che incontrò Elba Rossi, che era la preside della scuola e sua insegnante della terza classe e che è citata anche nel saggio “Companero – The Life and Death of Che Guevara” pubblicato da Jorge G. Castaneda sulle pagine del Washington Post, dove dice: «Conoscevo solo la madre. Era davvero molto democratica, una signora a cui non importava di prendere in braccio un bambino e portarlo a casa, e di aiutare la scuola; aveva un temperamento adorabile… Veniva tutti i giorni e a tutte le riunioni dei genitori, con tutti i suoi figli nella piccola macchina e poi altri bambini che si univano a noi. Il padre era un uomo molto distinto che trascorreva molto tempo al Sierras Hotel perché proveniva da una famiglia distinta. Potrei averlo visto una volta per caso; non parlava con gli insegnanti. Sapevo solo che andava spesso al Sierras perché a quel tempo il Sierras era il miglior hotel di Alta Gracia. Con lei ho parlato molte volte, di scuola e di altre cose. Lui non l’ho mai incontrato a scuola, anche se potrei averlo visto in qualche occasione; qualcuno potrebbe aver detto, quello è il Signor Guevara».
Elba Rossi de Oviedo Zelaya, deve aver avuto un forte ruolo nell’istruzione del Che, visto che è stata intervistata anche da Jon Lee Anderson nel suo libro “Che Guevara – A revolutionary life”, dove ricorda Ernesto Guevara come «Un bambino vivace, un monello, in classe non dava troppo nell’occhio, ma durante la ricrazione mostrava le sue doti di leader sul campo di gioco».
Nello studio “Imagen del DR. Ernesto Guevara de la Serna en lo estudiantes de ciencias medicas” pubblicato sulla Revista Habanera de Ciencias Médicas, Javier Machado Garcia scrive che «Il Che Ha ricevuto la sua istruzione primaria da due pedagoghi competenti; l’istruzione di primo grado gli è stata data dalla professoressa Elba Rossi al Colegio San Martín e il secondo grado dal professor Osvaldo Oviedo Zelaya al Colegio Santiago Liniers, entrambi nella piccola città di Alta Gracia, provincia di Córdoba».
Ma Elba Rossi era rimasta soprattutto impressionata da Celia. la mamma di Che Guevara e ha ricordato che violava molti tabù per le donne in una comunità socialmente stratificata: guidava un’auto – una massiccia vecchia decappottabile Maxwell del 1925 – e indossava i pantaloni, fumava sigarette in pubblico. Tutte cose scandalose per le norme sociali di allora. Ma Celia era el anche una donna generosa che portava regolarmente in macchina i suoi figli e i loro amici proletari e nella scuola dove andava Ernesto ogni giorno tutti i bambini avevano diritto a un a tazza di latte pagata da lei, consuetudine poi adottata dal consiglio scolastico per garantire che i bambini più poveri ricevessero un po’ di nutrimento durante la giornata scolastica.
I compagni delle due scuole pubbliche che il Che frequentò ad Alta Gracia erano bimbi poveri della baraccopoli di el campo , o altrimenti morochos urbani, spesso i primi ad andare a scuola in famiglie modeste. A quel tempo l’enorme differenza tra l’Argentina e il resto dell’America Latina (ad eccezione dell’Uruguay e forse del Cile), era proprio l’istruzione pubblica, ed Elba Rossi era una delle insegnanti che teneva in piedi questa istituzione egualitaria per eccellenza e dove praticamente il futuro Che ha imparato molto sui rapporti tra classi sociali, gruppi etnici e livelli educativi diversi. Ed Ernesto si comportava come i suoi compagni di scuola poveri, sia per carattere che per compensare la sua cattiva salute- Era competitivo e faceva scherzi che confondeva gli adulti e intimorivano i suoi coetanei. I suoi ex compagni di classe dicevano che beveva inchiostro dal calamaio, mangiava gesso durante le lezioni e si arrampicava sugli alberi nel cortile della scuola e con la banda dei suoi amici proletari giravano per Alta Gracia tirando sassi con le fionde ai lampioni.
Anni dopo, il Che raccontò alla sua seconda moglie, Aleida, che Elba Rossi era un’insegnante severissima e lo sculacciava in continuazione. Un giorno, di fronte all’ennesima punizione, Ernestito si era vendicato della direttrice Elba mettendosi un mattone nei suoi pantaloncini, così, quando preside Elba Rossi lo sculacciò si fece male alla mano.
Elba Rossi, immigrata o figlia di immigrati, fu probabilmente un esempio severo per il Che mentre faceva un’esperienza scolastica atipica in un continente le cui élite – come la sua famiglia – raramente incontravano persone diverse da loro. Una donna che veniva da un’isola lontana e che ha insegnato le prime cose sulla vita a un bambino ribelle che avrebbe liberato un’altra isola lontana, che sarebbe diventato medico e ministro e che sarebbe morto ancora giovane in una jungla boliviana e diventato un mito.
Elba Rossi, la maestra di Che Guevara, un’insegnante elbana
di Alvaro Claudi e Umberto Mazzantini
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