Chi garantisce il futuro dei lavoratori Toremar dal 2025?

di Marittimi Toremar

Cresce la tensione intorno alle voci – per adesso mancando le notizie ufficiali – relative all’annuncio della Regione Toscana, che conferma la volontà di mettere a gara separatamente i tre ambiti dei traghetti per le isole. Scelta già nota, ma sulla quale si sperava – specie da parte degli equipaggi Toremar, ma non soltanto – un ripensamento, davanti all’evidenza che almeno su due dei tre ambiti, quello per il Giglio ma specialmente quello per Gorgona e Capraia – nessun armatore sarebbe interessato. L’unico servizio di traghetti che offre una qualche remunerazione è infatti quello sull’Elba: scorporandolo dagli altri due – che sono sempre in pesante rimessa anche con il contributo pubblico previsto per la “continuità territoriale” delle isole minori – non rimane margine per un’impresa privata.  Dal punto di vista delle comunità isolane, siamo di fronte al concreto rischio di ricevere servizi carenti, diradati, forse prontamente costosi. C’è anche una cospirazione sul piano umano: gli equipaggi Toremar sono diventati, per i residenti e i pendolari, ormai da anni amici, spesso confidenti, quasi sempre pronti ad aiutare, a comprendere, a supportare. Sia pure con le rotazioni, sono diventati una comunità unica con gli isolani: e ogni volta che un marittimo Toremar va in pensione, lascia un piccolo vuoto che solo con il tempo viene riempito da chi subentra. Se per gli isolani il rischio di perdere il servizio Toremar preoccupa, per gli equipaggi c’è il crescente timore di perdere un posto di lavoro importante, spesso pesante e qualche volta pesantissimo (il meteo invernale non scherza) ma con un contratto integrativo che pareggia alcuni disagi. Di più: malgrado le proteste del sindacato – che peraltro non sembrano fare effetto negli uffici della Regione – le voci che si accavallano fanno temere una serie di licenziamenti in massa, con qualche “sbuffo” per i più anziani ma con poche prospettive concrete per i giovani. Oggi sulle navi Toremar lavorano oltre 200 persone, più gli addetti agli uffici e alle biglietterie. Chi garantisce loro un futuro di lavoro dal 1° gennaio dell’anno prossimo?  Lascia perplessi – e per i diretti interessati con grande amarezza – quella che sembra un’acquiescenza fatalistica delle organizzazioni pubbliche e private delle isole più minacciate. Il sindaco di Capraia tempesta Firenze, ma tutto il mondo che vive per il cordone ombelicale dei traghetti sembra essersi rifugiato in una rassegnata attesa degli eventi. Forse senza capire che se non emergessero interessi reali da parte di qualche armatore – gli Onorato di Toremar non sembrano disposti a concorrere in queste condizioni – le isole tornerebbero ad essere territori separati, difficili da raggiungere e specialmente da vivere.

4 risposte a “Chi garantisce il futuro dei lavoratori Toremar dal 2025?

  1. Michele Michelazzi Rispondi

    Chi garantisce tutti gli altri lavoratori marittimi delle altre compagnie di navigazione che operano sull’isola d’Elba e fino ad ora hanno campato di biglietti e tra l’altro talvolta offrendo un servizio migliore all’utente????…..date un occhiata alla flotta Moby e toremar…..fate i conti (la matematica non è un opinione)….dei contributi pubblici erogati dalla regione dal 2012 ad oggi…… fatevi qualche domanda (seria)…..e datevi qualche risposta (altrettanto seria)

    26 Giugno 2024 alle 14:26

  2. Mario Fossi Rispondi

    Ma l’onnipresente Giani dove è?

    26 Giugno 2024 alle 12:25

  3. Andrea Formante Rispondi

    Sono d’accordo con quello che scrive Piero Dapelo ci saranno perdite di posti di lavoro, fallimento del progetto per il bando che verrà fatto, i signori della politica non sanno che cosa è la continuità territoriale per noi delle isole minori.Noi siamo un ponte che unisce le isole e non le divide con la terra ferma ma ha questi non interessa nulla se le isole rimarranno isolate.
    Vorrei che questi signori vivessero sulle isole come ci abitiamo noi per capire cosa significa vivere loro non lo sanno perché sono cittadini e stanno con i piedi in terra ferma dove hanno tutti i confort che noi non abbiamo mi auguro che i signori si ravvedono per questa scelta scellerata che faranno per le piccole isole del arcipelago toscano .

    25 Giugno 2024 alle 0:38

  4. Piero Dapelo. Rispondi

    m
    Sono convinto che mai potrà essere esecutivo un servizio marittimo nell’Arcipelago Toscano che sancisce oltre 150 esuberi di marittimi dipendenti TOREMAR + amministrativi+ lavoratori dell’indotto. Chi ha fatto credere all’assessore ai trasporti della regione Toscana, che il bando siffatto, addirittura comporterà
    un incremento dell’occupazione, sarà il vero responsabile, degli inevitabili scioperi che prossimamente saranno attuati nel settore marittimo portuale. Voglio comunque credere che l’assessore ai trasporti, sarà capace di individuare una soluzione al turbolento stato in essere. Con questa convinzione confido che a breve le OO. SS. saranno convocate dall’assessore stesso. Saluti P. Dapelo.

    24 Giugno 2024 alle 17:58

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