Corsini: “Gli assessori esterni servono, dove sta lo scandalo?”

di Marco Corsini*

Vorrei dire la mia sulla polemica scoppiata in questi giorni a Portoferraio sulla composizione della nuova giunta, ossia sulla presenza di assessori esterni alla compagine che ha vinto le elezioni. Il fatto che nella giunta siano nominate persone non votate può suonare strano perché nei piccoli comuni vige la regola della compatibilità delle cariche di assessore e di consigliere comunale, per cui è prassi normale che un eletto possa rivestirle nello stesso tempo tutte e due. Ma ci siamo mai chiesti se effettivamente questa sia la soluzione migliore?

Nelle città infatti vale la regola opposta; se un eletto entra in giunta deve necessariamente dimettersi da consigliere, e questa è la ragione per cui la scelta non è sempre gradita: se diventi assessore, infatti, sei esposto al rischio dei rimpasti per decisione del sindaco o del tuo partito e alla cessazione per qualunque motivo dalla carica, ed esci definitivamente dalla scena politica a dispetto di chi ti ha eletto. Se resti in consiglio, invece, hai la garanzia della permanenza per tutto il mandato. Tra l’altro, la regola dell’incompatibilità permette di allargare la partecipazione alla vita politica aumentando con il subentro il numero delle persone coinvolte.

La regola dell’incompatibilità potrebbe sembrare più logica per evitare la commistione dei ruoli, ricordando che il consiglio comunale è l’organo che esprime gli indirizzi generali e controlla l’operato della giunta; non pare sempre opportuno che la stessa persona sia chiamata a dare gli indirizzi a se stessa e ad approvare le delibere che egli stessa propone. Basti pensare che nei piccoli comuni il numero degli assessori/consiglieri rappresenta un terzo della composizione del Consiglio ed è quindi abbastanza condizionante.

E poi, la capacità e la vocazione politiche, che sono il fondamento per essere eletti, non sempre coincidono con le competenze tecniche, che invece sono essenziali per governare la gestione; per cui non è detto che il consigliere più votato sia il più adatto a fare l’assessore.

Quindi, nulla di male se in una giunta vengono nominati assessori esterni, se apportano un fondamentale contributo di competenza tecnica, e nulla di male se questa competenza tecnica è superiore a quella che potrebbe avere un eletto. Anzi, a ben vedere, questo è l’interesse del territorio, ossia quello ad essere bene governati. Capisco che ciò si scontra con le aspettative di chi ha sostenuto le enormi fatiche di una campagna elettorale, ha avuto un successo personale e aspirerebbe (lui e chi l’ha votato) a che questo consenso fosse tradotto in un ruolo attivo, ma – ripeto – quello che conta è l’interesse del paese. Magari per i più votati esistono altri ruoli più rilevanti sotto il profilo politico. Il che peraltro è quanto accade anche a livello nazionale, dove nel Governo è frequente la presenza di Ministri non parlamentari.

Ammetto che in queste righe c’è molto della mia esperienza personale che – prima di essere eletto a Sindaco – mi ha visto assessore tecnico nominato e non eletto ( a Roma e a Venezia, nrd) ; anche allora vi fu un po’ di sconcerto iniziale, ma penso e spero che nessuno dei due sindaci che mi scelse abbia avuto a pentirsene. Il mio è solo un contributo di principio, e prescinde assolutamente dal merito delle scelte effettuate, che non mi permetto di sindacare. Ma il Sindaco di Portoferraio appena eletto ritiene (e lo capisco…) che bilancio ed urbanistica siano due settori enormemente delicati, strategici e fondamentali per la sua politica? Sa che anche da questi risultati sarà giudicato da chi l’ha eletto. Non vedo nulla di male se ha pensato ​ di affidare questi due settori a soggetti di sua fiducia, esterni agli eletti, se ritiene competenti a meglio governarli.

Marco Corsini

*sindaco di Rio e Avvocato Generale Aggiunto dello Stato

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Landi:”Rispetto diritti abitanti isole. Assessore inadeguato”

“Un presidio pacifico che rafforza le richieste dei sindaci alle compagnie e alla regione"

Moby-Toremar ha inasprito la situazione e creato disagi

di Coordinamento Forza Italia Isola d'Elba