Portoferraio

La lista Bene Comune risponde alle domande di Legambiente

di Legambiente Arcipelago Toscano

Il 21 maggio Legambiente Arcipelago Toscano ha sottoposto ai tre candidati a Sindaco del Comune di Portoferraio una serie di domande divise in 10 punti, la seconda lista a rispondere è “Bene Comune” promossa dal Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista e da un gruppo di persone indipendenti di area progressista. Ecco cosa risponde a Legambiente la Lista Bene Comune:

Ci scusiamo per il ritardo, dovuto ad un confronto approfondito sulle questioni da voi poste.
Cordialmente, Marcella Merlini / Bene Comune.

1 CONSUMO DI SUOLO
Il nuovo Piano Strutturale, di recente adottato, non è partito dalla conoscenza del reale bisogno abitativo della città e non è passato da una verifica pubblica finale che consentisse ai cittadini di comprendere dove fosse collocata l’ asticella dell’ interesse pubblico in merito ad alcune previsioni edificatorie, es i circa 25mila mq per nuove residenze sui 70 mila complessivi di nuove edificazioni, prefiguranti nel decennio a venire una crescita della popolazione smentita dal trend del saldo demografico. Pensiamo quindi che andrebbero riaperti i termini per le Osservazioni per andare, prima della nuova adozione, ad un confronto pubblico che circoscriva al reale bisogno il nuovo residenziale. Il controllo degli abusi edilizi da parte della Polizia Municipale, rimanda alla necessità di aumentare il numero dei Vigili a disposizione, cosa che, utilizzando le risorse provenienti da multe e sanzioni può essere praticata
2 ACQUA E ENERGIA
Le domande che ponete contengono già le risposte, che in gran parte condividiamo.
Con il Gestore della risorsa idrica è opportuno un aggiornamento del censimento di tutti i pozzi autorizzati e non autorizzati con una moratoria temporanea per nuovi pozzi non utilizzati a fini agricoli, oltre ad un monitoraggio costante del livello delle falde. Si renderà inoltre necessario il controllo sulla corretta installazione, ove previsto, di contatori ai pozzi per il calcolo del consumo idrico, così come previsto dalla normativa vigente. Il monitoraggio costante consentirà di valutare se e quando applicare una moratoria sui consumi voluttuari.
L’ alternarsi di periodi siccitosi, eventi meteo estremi sempre più frequenti, bombe d’ acqua che non servono a rialzare le falde, impongono un uso responsabile della risorsa, di accelerare le riduzione delle perdite della rete, di prevedere la raccolta delle acque piovane attrezzandoci con cisterne interrate e invasi per la raccolta.
Il sottoutilizzato rigassificatore di Piombino, oltre ad essere pericoloso per non essere stato sottoposto alla normale procedura di V.I.A, è un tributo alle lobby del petrolio e alla geopolitica, dannoso per l’ ambiente e diseconomico.
Le Comunità Energetiche sono la risposta giusta, dal basso, per invertire la rotta. Abbiamo previsto in Comune uno sportello per portare i cittadini e le aziende alla conoscenza dell’opportunità, la creazione delle reti necessarie e l’ accompagnamento alle procedure realizzative. Lo stesso Comune dovrà, per legge, portare a zero le emissioni dei propri edifici entro il 2028.
L’ Isola libera dal fossile è un obbiettivo da perseguire in tutti i suoi aspetti, relazionandosi con i gestori del trasporto pubblico, sia per accrescere la percentuale di mobilità elettrica da fonti rinnovabili che per offrire una valida alternativa all’ utilizzo del mezzo privato. Bike e Trekking sono le alternative da favorire per la mobilità dolce, con la creazione delle piste ciclabili e la manutenzione dei sentieri
3 TRAGHETTI
Il nuovo bando o comunque le nuove modalità di assegnazione del servizio di continuità territoriale marittima da parte della Regione, vanno seguiti con attenzione dal Comune proprio per ottenere, in un quadro unitario del servizio nell’ Arcipelago, la qualità e la sicurezza che sono mancate negli ultimi tredici anni, con vettori green nuovi o recenti, capaci di affrontare condizioni meteo usuali senza rimanere a banchina, con aumento delle fasce orarie delle corse con ultima di rientro alle h 24, costi calmierati per i residenti e spazi riservati per l’ utenza fragile ( barellati). Sul bando Toremar, accogliendo gli indirizzi dell’ autorità regolatoria dei trasporti per la definizione dei bandi in convenzione occorre: 1) introduzione della clausola sociale per i lavoratori 2) rispetto orario di lavoro e sicurezza della navigazione sulle tratte brevi 3) biglietti residenti per trasferimenti marittimi sanitari, scolastici, sportivi, estesa ai residenti della Toscana 4) clausola di recesso immediato a garanzia del rispetto delle regole della convenzione 5) controllo pubblico dei bilanci 6) clausola rescissoria per non rispetto degli obblighi a costruire i nuovi traghetti green che devono essere previsti nel bando. Il monitoraggio della qualità dell’ aria sul Porto e nei tratti stradali vicini va effettuato periodocamente, anche in caso di nuovi traghetti. Vigileremo affinche l’ elettrificazione dei moli non sia la solita promessa al pari della Stazione Marittima negli ultimi anni, presente nei bilanci ma senza sufficiente copertura finanziaria per la definitiva realizzazione. In attesa che si arrivi al nuovo contratto di servizio, rispetto all’ inquinamento da fumi delle navi, si chiederà alle compagnie di navigazione di progettare impianti SCRUBER a circuito chiuso per l’abbattimento dei fumi.
4 ALTO FONDALE
Condividiamo la necessità di rispettare assolutamente il profilo della città storica, le cui mura si protendono fin sul Porto. Il turismo crocieristico è una realtà economica importante per Portoferraio e non va interrotto con lunghi e inutili lavori che abbruttirebbero la Città, e che sarebbe il caso invece di indirizzare all’ordinaria manutenzione dei pontili esistenti. Le navi monstre hanno un impatto non sostenibile ed ha più senso, per aumentare la possibilità di accoglienza di navi da crociera ‘normali’, condividere con l’Autorità Portuale servizi alternativi e complementari di tonneggio alla boa nella rada di Portoferraio ( come a Portofino).
5 CONTRIBUTO DI SBARCO
Abbiamo previsto che il Comune capofila, dopo il decennio capoliverese, sia Portoferraio, anche per affermare un principio di rotazione. Condividiamo la necessità di una gestione diversa, più trasparente ed in linea con il dettato normativo sull’ utilizzo corretto dei fondi a disposizione, privilegiando, tra gli utilizzi strutturali previsti nelle finalità istituzionali (ambiente- rifiuti – mobilità sostenibile, promozione turistica) anche la riqualificazione di quella parte di viabilità comunale (a servizio di tutta l’ Isola) in uscita dal Porto, sia con la messa a dimora di alberature che darebbero bellezza e salubrità a questo non-luogo, assorbendo le polveri sottili, mitigando i rumori e rendendo più confortevoli le attese per l’ imbarco. Anche la rimozione delle coperture di eternit può vedere un contributo ambientale da parte della Gat, così come gli interventi per l’ aumento della mobilità elettrica pubblica da fonti rinnovabili.
Centrali, nell’ utilizzo del Contributo di Sbarco, dovranno però essere gli interventi per la Ciclopista Elbana da collegare alla Ciclovia Tirrenica, a cominciare dal coerente e necessario ripristino ad uso pubblico della strada di Fonte Murata. Analoga attenzione dovrà essere posta alla mappatura e manutenzione dei sentieri comunali collegabili alla GTE.
6 VERDE URBANO
Ancora a Portoferraio non si è capito il valore strategico degli alberi, per la salute psicofisica delle persone, la socialità realizzabile attorno ad aree verdi attrezzate, per la mitigazione delle temperature in estati sempre più torride. Dal censimento del verde la spinta per mettere a dimora alberi, a cominciare dai parcheggi ( es dietro le Poste) e nelle vie piu trafficate; in questo senso il filare storico di San Giovanni va mantenuto e curato eliminando i pochi soggetti malati e curando gli altri, sia nelle parti alte che basse, rendendoli così compatibili con la viabilità, che viene anche messa maggiormente in sicurezza per la protezione dagli abbagliamenti ( tratto di strada sull’ asse est-ovest). Chi propone il taglio dello storico filare di circa 100 alberi sani ( più circa 15 con problemi) al di là dell’ enorme spesa, per sostituirli con nuove essenze, farebbe più danni in un colpo solo: diseducazione, spesa inutile e danno paesaggistico e ambientale, eliminando 7000 anni-albero per averne forse 2 o 300. Le radici affioranti sul lato strada si possono portare a raso senza problemi di stabilità o sopravvivenza (Stefano Mancuso). Da valutare la possibilità di un breve tratto ciclabile, di circa un km, su di un lato del filare, per mettere in sicurezza i ciclisti che in quel tratto si trovano a dover superare due ponticelli senza visuale sul lato opposto.
Lo scarso feeling con questi modesti investimenti strategici lo si vede dal fatto che si è lasciata cadere la proposta di Vivaio pubblico proposto tre anni fa da Legambiente, proposta che aveva trovato la collaborazione di Agraria del Cerboni e che non si è ancora provveduto alla formazione del personale addetto dal Comune agli interventi, con preistoriche azioni di capitozzature e, in alcuni casi, a tagli indiscriminati di alberi maturi e in salute come gli allori del Grigolo.
L’ obbiettivo di stilare una carta dei diritti degli Alberi coinvolgendo le Scuole, individuando insieme nuove aree di messa a dimora, avrebbe un profondo valore educativo. Va insomma riformulato il rapporto tra la Città e il Verde, avendo come riferimento di ‘utopia possibile’ la formula del benessere green del 3-30-300 (da ogni finestra si dovrebbero vedere almeno tre alberi, il 30% di copertura arborea in ogni quartiere, una zona verde attrezzata a non più di 300 mt di distanza).
7 SPIAGGE
L’ obbligo di rispettare la direttiva europea (Bolkestein) circa i nuovi bandi per le concessioni balneari ci impegna a rinegoziare una consistente maggior percentuale di quella odierna alle spiagge libere, soprattutto in quelle più facilmente accessibili, vicine ai centri abitati e frequentati dai residenti, in gran parte anziani.
Spiagge come bene comune per eccellenza, insomma, da rinaturalizzare il più possibile e da rispettare vietando l’utilizzo di mezzi cingolati e con una gestione ecologica del fenomeno naturale della posidonia. L’ annosa questione del favorire l’accesso alla Cala dei Frati, oggi possibile solo via mare a nuoto da quella contigua delle Ghiaie, va presa di petto, almeno individuando con certezza il vecchio tracciato del breve sentiero e verificando la possibilità di renderlo pubblico mettendolo in sicurezza.
8 TRASPORTO MARITTIMO COSTIERO NELLA RADA
La strada per dare continuità a questo mezzo di trasporto pubblico complementare all’ auto o al bus per raggiungere Portoferraio, prezioso nei periodo di maggior presenza turistica, è quella di inserirlo a pieno titolo nel TPL ( Trasporto Pubblico Locale), come si si è fatto in passato con il taxi collettivo per Bagnaia, cofinanziabile dalla Regione essendo un Servizio Minimo. L’ attuale area di sosta libera, a volte usata come discarica, a S. Giovanni, di fronte al molo di attracco del Chicchero, puo’ essere predisposta come area di scambio, per riprendere il collegamento boat almeno per il tratto San Giovanni-Portoferraio. Analoga possibilità potrebbe riguardare i borghi di Bagnaia e Magazzini.
9 ZONA UMIDA SCHIOPPARELLO-LE PRADE
Per il valore strategico di questo habitat per la biodiversità e per la sua valenza ambientale e turistica, condividiamo la proposta di un suo inserimento nella ZSC/ZPS* Elba orientale e poi nel territorio del Parco Nazionale. (* Zona Speciale di Conservazione / Zona di Protezione Speciale).
La sua protezione, in un clima siccitoso, che oltre le campagne circostanti riguarda anche la stessa zona umida, rimanda a quale sia il miglior utilizzo pubblico dell’acqua del depuratore: quasi tutta al golf per il quale il recente Piano Strutturale prevede 6 Mila mq di nuove edificazioni RTA o, in via prioritaria, per la vita del territorio abitato?
In questo senso, la valorizzazione di questa zona umida, punto estremo del Cammino della Rada, potrebbe costituire la spinta decisiva per realizzare finalmente il progetto di questo importante percorso ambientale -culturale che coinvolge le Antiche Saline e la Villa Romana delle Grotte.
10 TUTELA FASCIA COSTIERA
Coerentemente con quanto ora affermato, la protezione della fascia costiera dovrà riguardare altre aree a mare, a cominciare da quella di tutela biologica delle Ghiaie, da ampliare nel quadro istitutivo delle AMP, per tutelare le attività umane compatibili ( piccola pesca, turismo subacqueo, sport, ecc). Rilevante, ai fini della tutela, il controllo sulla qualità delle acque, quindi degli scarichi a mare di ogni tipo.

Di Bene Comune

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