Non si può parlare di sanità senza fare le corrette premesse. La sanità è materia di competenza
regionale, con la regione, anche attraverso la zona distretto Elba, l’interlocuzione deve essere
costante e la condivisione dei processi essenziale affinché all’Elba sia garantito il costituzionale
diritto alla salute. Detto ciò rivendichiamo il ruolo del sindaco di Portoferraio a presidente della
conferenza dei sindaci sulla sanità, abbiamo purtroppo visto come, nel 2019, anno di insediamento
dell’amministrazione Zini, il nostro comune aveva perso la presidenza in favore del comune di
Marciana, ricostruendo i corretti rapporti istituzionali tra i comuni, Portoferraio ha saputo essere
protagonista in condivisione con gli altri 6 comuni elbani. È altresì necessario ricordare come la
precedente amministrazione a guida Ferrari stava presentando un piano sanitario zonale per il quale
l’ospedale civile elbano sarebbe divenuta una succursale di Piombino e Cecina (nella cosiddetta
rete), con l’attuale conferenza dei sindaci sulla sanità non solo si è scongiurato tale pericolo,
affermando alla regione la necessità della nostra autonomia e trovando, nella stessa regione, piena
condivisione ed importanti risorse economiche per provare a sostenere il nostro ospedale.
Dobbiamo ricordare gli importanti investimenti fatti per l’apertura di tre case della salute, di cui una
in prossimità di apertura del cantiere nel nostro territorio comunale, il completo rifacimento del
pronto soccorso, i lavori di consolidamento della struttura ospedaliera, solo in ultimo vogliamo
ricordare il progetto “ANCH’IO ALL’ELBA”, progetto avviato nel 2023 con una spesa di oltre due
milioni di euro, stessa spesa confermata per il 2024. Con questo progetto la regione Toscana, in
accordo con la conferenza dei sindaci, ha provato a dare risposta alla cronica mancanza di medici.
La mancanza di medici non è dovuta esclusivamente alla difficoltà di reperire case in affitto ma
dipende prevalentemente dalla scarsità di laureati in medicina che escono dalle università italiane.
Al fine di aiutare il “sistema sanitario elbano”, la conferenza dei sindaci ha messo a disposizione
gratuitamente, alla zona distretto Elba, un appartamento che è stato adibito a foresteria, a
disposizione sia dei medici che degli infermieri (anche questa categoria sta vivendo un periodo di
crisi).
Premesso tutto ciò proviamo a dare delle risposte alle domande poste dal comitato Elba Salute
1) Se venisse eletto come intende ridurre le liste di attese e non far chiudere le agende di
prenotazione visto che questa pratica è fuori legge?
(Legge 266 del 2005 agende chiuse illegalmente e Legge 124 del 19 aprile 98 rimborsi oltre il
termine)
Se, come speriamo, i cittadini di Portoferraio dovessero confermarci alla guida della città,
continueremo l’azione già avviata dall’inizio della consiliatura che sta terminando, cioè continuare la
continua interlocuzione con l’azienda sanitaria, attraverso il direttore generale, la zona distretto e la
regione affinché siano garantiti pieni diritti ai cittadini dell’Elba. Anche in questo caso non
possiamo ignorare che il problema delle liste di attesa non è un problema locale ma nazionale, tanto
che il governo italiano si sta apprestando ad approvare una Legge apposita per cercare di ridurle, nel
frattempo la regione Toscana ha avviato un progetto di riduzione delle liste di attesa aprendo
agende nelle ore notturne e nei festivi.
Certamente sarà compito della conferenza di sindaci, e noi speriamo della confermata presidenza di
Portoferraio, continuare a sollecitare e confrontarsi con l’azienda sanitaria. Nel caso di spostamenti
fuori Elba per le visite, dovrà essere garantito il diritto allo spostamento attuando delle convenzioni
o prevedendo dei rimborsi secondo la fasce di reddito.
2) Se venisse eletto come intende riportare all’Elba il servizio cardiologico, Chirurgico,
endocrinologo, geriatrico e diagnostico per immagine accessibile a tutti?
Come già detto in premessa, non potrà essere il sindaco di un paese a riportare medici in ospedale.
Certamente l’amministrazione comunale dovrà pretendere dalla regione e dall’azienda sanitaria la
massima attenzione. Alcuni bandi di assunzione specifici per l’Elba sono già in fase di elaborazione,
altri dovranno uscire a breve, speriamo che ci siano medici interessati a partecipare ai bandi. Resta
inteso che fintanto non ci sarà il ripristino dei numeri necessari per garantire la normale routine
ospedaliera, dobbiamo pretendere dalla regione gli stanziamenti necessari per il progetto
“ANCH’IO ALL’ELBA” prevedendone anche un allargamento ad altre specialistiche ed anche
all’ambito infermieristico e tecnico.
3) Se venisse eletto come intende riportare la riabilitazione e fisioterapia a misura di Elbano
sul nostro territorio?
Come sopra, è necessario ripristinare tutte le specialistiche, compreso il fisiatra. Se utile dovremo
pensare di inserire nel progetto regionale anche i fisioterapisti così da abbattere rapidamente le liste
di attesa
4) Se venisse eletto cosa ne farebbe della Camera Iperbarica di grande pregio e che nessuno
usa nelle sue specificità benché paghiamo profumatamente chi la manutende?
La camera iperbarica presente nel nostro ospedale è purtroppo sottoutilizzata. Fu fortemente voluta
dal precedente direttore sanitario del presidio ma purtroppo, anche in questo caso, ci si scontra con
la triste realtà della mancanza di medici. Noi riteniamo che la camera iperbarica, sebbene abbia alti
costi di manutenzione, rispetto all’utilizzo, non debba venire meno. Anche in questo caso, la
conferenza dei sindaci sulla sanità dovrà continuare l’azione di controllo e programmazione con la
asl nordovest affinché si possano trovare le risorse fisiche per poter utilizzare la camera iperbarica
anche nelle terapie specifiche e non solo nell’emergenza.
5) Se venisse eletto cosa farebbe per dare dignità di trasporto marittimo e sicurezza di
imbarco al malato in barella o su sedia a rotelle mediante ambulanza o altro mezzo di
trasporto per disabili? (idem per detenuti in trasferimento).
Nel corso della consiliatura passata, anche questo è stato un argomento dibattuto più volte, sia con
la regione Toscana che a livello ministeriale e non ha portato, al momento, a risultati ottimali.
Considerato che le navi attualmente presenti nel canale di Piombino non sono adeguate al trasporto
di pazienti barellati, ma neanche di disabili in carrozzina e difficilmente vedremo, nel breve
periodo, nuove navi a servizio della nostra isola. Peraltro non possiamo non sottolineare come le
navi attualmente in servizio siano rispondenti alle normative internazionali della navigazione e
pertanto non sarà possibile sostituirle. Riteniamo però che la soluzione al problema si possa trovare
nell’interlocuzione tra sindaci elbani, regione Toscana e Autorità di Sistema Portuale. Le compagnie
di navigazione si sono dette disponibili ad allestire aree per i pazienti barellati, è necessario
procedere con infrastrutture portuali esterne alle navi ed idonee per la salita e la discesa di barelle
e/o carrozzine, tali infrastrutture potrebbero risultare di facile costruzione nel porto di Piombino, per
il porto di Portoferraio probabilmente si dovrà procedere con soluzioni mobili.