Sono passati ormai 20 anni dal 1° giugno 2004 ma nessuno sembra voglia ricordare quel fatto clamoroso occorso 20 anni fa, clamoroso soprattutto per come è andato a finire. E forse nessuno ne parla perché per molti l’allora sindaco di Portoferraio, Giancarlo Ageno, vittima di un errore giudiziario, è ancora un personaggio scomodo.
Forse in questi giorni molti sono occupati a cercare voti per le prossime elezioni, proprio come vent’anni fa. Il fatto che Giancarlo Ageno avesse vinto nel 1999, dopo tanti anni di dominio del centrosinistra, e che quest’uomo “ingestibile” perché fuori e alieno alle logiche di partito si ricandidasse, rischiando di vincere di nuovo, era insopportabile sia per gli avversari che per molti suoi “amici”
Il magistrato, il capitano dei carabinieri e vari “giornalisti” accusarono Giancarlo Ageno di colpe infamanti: associazione a delinquere, voto di scambio, peculato, violenza privata, corruzione e concussione.
Ageno, che aveva allora più di 70 anni, venne prelevato con un blitz dei carabinieri dalla sua casa e portato via in modo spettacolare da una motovedetta ormeggiata in Calata per essere poi trasferito alle Sughere dove trascorse 81 giorni in cella insieme a due detenuti condannati in modo definitivo.
Fu per lui una prova durissima.
Questo fatto forse pilotò l’esito delle elezioni?
Non è dato saperlo, però nel giugno 2004 la coalizione di centrosinistra vinse e tornò alla Biscotteria.
Dopo 4 lunghi anni Giancarlo Ageno venne completamente scagionato da ogni capo di accusa perché il “fatto non sussisteva”: l’assoluzione fu completa.
Ma Ageno non ce la fece ad aspettare quei lunghi 4 anni: non riuscì a resistere all’onta di essere stato anche solo sospettato e morì prima, colpito da un infarto e dal dolore.
Ancora oggi mi chiedo i motivi di tanto livore e accanimento nell’infangare il suo nome.
Forse perché non malleabile, fuori dal coro e dalle solite logiche del compromesso?
Spero solo che coloro che lo hanno accusato ingiustamente soffrano per il dolore provocato.
Io sono onorato di avere conosciuto, apprezzato e stimato, un uomo giusto e onesto e sono fiero di avere contribuito ad intitolargli la piazzetta davanti al Comune: che la targa con il suo nome sia monito ed esempio per chi passa e anche per chi entra alla Biscotteria.
Riccardo Nurra
Marcello Camici
E’ una ferita ancora aperta .
Nessun protagonista di quella stagione politica ricordo infatti che abbia mai fatto un minimo di autocritica dalla sponda politica avversaria.
2 Giugno 2024 alle 14:30
Alessandro Gentini
Allora si mosse la falange rossa in tutta la sua complessità e riuscirono a far apparire un galantuomo come un perverso malfattore.tuttora alcuni di quei personaggi si agitano nella politica portoferraiese senza aver mai chiesto scusa per la vergogna causata in complicità con altri soggetti.
2 Giugno 2024 alle 10:31
Sergio
Riccardo ” giornalisti” è una termine non appropriato …
2 Giugno 2024 alle 10:27
Luca
Purtroppo niente di nuovo e’il solito sistema ormai collaudato sinistra più magistratura
2 Giugno 2024 alle 8:40